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Zamboni (Europa verde): rendere fruibile la rete escursionistica

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Silvia Zamboni, capogruppo in Regione di Europa Verde, ha depositato un'interrogazione per chiedere alla Giunta di fare il punto sulla fruizione effettiva della rete escursionistica regionale.

L'interrogazione prende spunto da una lettera delle associazioni ambientaliste di Reggio Emilia inviata agli amministratori locali in cui si evidenziava come la convivenza di diverse modalità di fruizione della rete escursionistica comportasse problemi in termini di sicurezza, di tutela ambientale, di manutenzione e di incompatibilità.

In particolare, le escursioni a piedi risultano spesso fortemente penalizzate dalla compresenza di mezzi motorizzati; anche la presenza sempre maggiore delle mountain-bike e delle biciclette a pedalata assistita può creare problemi di convivenza al pari dei mezzi motorizzati, problemi a cui bisogna trovare soluzioni. Inoltre la presenza di mezzi motorizzati su sentieri, tratturi e piste forestali comporta criticità per la tutela dei boschi perché aumenta il rischio di incendi, di per sé già fortemente incrementato negli ultimi anni a causa dei lunghi e frequenti periodi di siccità dovuti ai cambiamenti climatici. Infine, l’azione meccanica dei veicoli compromette la qualità e la tenuta del suolo forestale e delle praterie, un problema che si aggiunge al grave disturbo arrecato alla fauna selvatica sia per il rumore sia per l'emissione di gas di scarico.

“Con questa interrogazione - afferma la consigliera Zamboni - Europa Verde chiede di fare il punto sull’attuazione di quanto previsto dalla Legge regionale 14/2013 ‘Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche’, che disciplina il censimento, il recupero, la manutenzione e le modalità di fruizione della Rete escursionistica dell'Emilia-Romagna. Chiediamo chiarimenti in merito all’istituzione e al funzionamento del Coordinamento tecnico centrale, della Conferenza regionale e delle Consulte territoriali, oltre che all’emanazione del regolamento attuativo della legge e all’aggiornamento del Catasto della Rete Escursionistica dell’Emilia-Romagna Reer. E desideriamo sollecitare la Giunta ad avviare una revisione della Legge regionale per adempiere agli obblighi previsti dal Decreto del 28 ottobre 2021 del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, che prevede che i percorsi forestali e collegati ad attività silvi-pastorale siano interdetti al transito ordinario e alle disposizioni discendenti dal Codice della strada”.

Proprio in questi giorni a seguito della mancanza di neve si è aperto un ampio dibattito sul turismo in Appennino e sulla necessità di diversificarlo e destagionalizzarlo oltre la dimensione del turismo dedicato agli sport invernali, sempre più penalizzato dai cambiamenti climatici in corso che riducono le precipitazioni nevose.

“La soluzione alla mancanza di neve non può essere disseminare le stazioni sciistiche di cannoni sparaneve high-tech eccessivamente energivori e idroesigenti, insistendo su una forma di turismo che dovrà inevitabilmente essere ripensato visti gli effetti del cambiamento climatico - aggiunge - È quindi necessario diversificare il turismo in montagna, anche promuovendo la conoscenza, la valorizzazione, e la salvaguardia del patrimonio escursionistico regionale. Da questo punto di vista la Rete escursionistica offre una straordinaria opportunità per portare in montagna, e non solo, turisti a caccia di aree forestali tutelate e di biodiversità, di cui l’Appennino è il più ricco in Emilia-Romagna. Per questo è necessario regolamentare la presenza sui medesimi tracciati escursionistici di fruitori tra loro molto diversi, quali sono coloro che li percorrono a piedi, o in bicicletta, o in mountain-bike e bici elettriche, a cavallo, o con mezzi motorizzati."