Home Cronaca Silvia Fregolent (Az-IV): “Riaprire punti nascita montani”

Silvia Fregolent (Az-IV): “Riaprire punti nascita montani”

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"Il governo inspiegabilmente non trova i soldi per la sanità, ma stanzia quasi un miliardo in favore delle società calcistiche di serie A. Le cittadine e i cittadini vogliono garanzie per la salute, non favori agli amici dei governanti. Si riaprano, in sicurezza, i punti nascita montani, per garantire il diritto alla salute alle tante donne che vivono in comuni distanti dalle grandi città e difficilmente raggiungibili".

Lo chiede la senatrice Silvia Fregolent, della presidenza del Gruppo di Azione – Italia Viva – Renew Europe, che sulla riapertura dei punti nascita, su segnalazione degli esponenti di Italia Viva e Azione dell’Emilia Romagna, ha presentato una interrogazione al ministro della Salute

"La Regione Emilia-Romagna ha proposto un protocollo per la riapertura dei punti nascita di montagna, chiusi nel 2017, per andare incontro in sicurezza alle esigenze e alle ripetute istanze del territorio. A fronte delle esigenze di chi vive nei piccoli comuni dell’Appennino - sottolinea - il ministero della Salute non può restare sordo: apra un confronto con la Regione e attivi le deroghe per riaprire celermente i punti nascita. Se veramente il governo ha a cuore le famiglie italiane, invece di riempirsi la bocca parlando di natalità si preoccupi di aiutare le madri e consenta loro di non dover fare viaggi della speranza per portare a termine il parto."

5 COMMENTS

  1. Il punto nascite fu fermamente voluto dall’on. Marconi , medico e partigiano bianco, il quale, constatate le difficoltà oggettive a ricevere cure adeguate che le donne che vivevano in comuni e frazioni isolate incontravano, fondò quella che all’inizio era una clinica privata, ma dove ostetricia e ginecologia erano un eccellenza. Tutte le donne di una certa età ricordano il dott. Rustichelli. Siamo ritornati all’età della pietra

    • Firma - maru
  2. Ho avuto modo di conoscere la senatrice Silvia Fregolent e mi ha dato la sensazione di essere una persona che crede in ciò che dice e mette il suo impegno per ottenerlo. Ora si spera che il suo partito, essendo uscito dal PD, abbia l’autonomia di decidere in proprio e pretenda ciò che serve, anche se tutti sappiamo che il potere di vita o di morte della riapertura di questo, ed altri punti nascite, è in mano a chi li ha fatti chiudere, e ad ogni elezione promettono che li riaprono; da parte mia credo che a Napoli, per le promesse di San Gennaro, sono dei dilettanti.
    Lino Franzini Presidente della Municipalità di Ramiseto

    • Firma - Franzini Lino
  3. Al di là dei tocchi di scherma usati, che non ci competono, questa iniziativa di interrogare il Ministero affinché conceda l’autorizzazione al protocollo per la riapertura della Regione Emilia Romagna è la prima iniziativa utile dopo le promesse vane in campagna elettorale.
    Infatti, niente è seguito dopo la kermesse in terra emiliana di Bonaccini & Speranza che davano pronto a riaprire il punto nascita grazie alla loro intesa a tarallucci e vino, e dopo il raddoppio della posta fatto dal sindaco Bini che con baldanza era possibilista su i tempi anche più brevi di 60 giorni.
    Incassati i voti si sono tutti inabissati nel silenzio profondo, emettendo qualche balbettio per interposta persona, l’assessore Donini, che allungava il brodo all’intero mandato legislativo e poi all’attesa del sì da parte del Ministero, evidentemente mai avvenuto giacché il prode Speranza non si è mai concesso dopo le promesse da mercante. Bella l’intesa Regione ER – Ministero della Salute, complimentoni!
    Ora, con questa interrogazione, forse potremo sapere, grazie alla fine dell’inciucio Regione Governo, se mai è stato mandato qualcosa al Ministero e che cosa è stato mandato (protocollo sperimentale? nuova richiesta di deroga con parametri finalmente veri? una supplica? una busta vuota?). E così il Governo potrà rispondere pubblicamente.
    Speriamo che il Governo autorizzi se deve autorizzare o altrimenti dica ufficialmente alla Regione cosa deve fare, eventualmente anche un semplice arrangiatevi, l’importante è togliere Bonaccini dal suo nido caldo di deresponsabilizzazione nel quale si trastulla da almeno 4 anni facendo lo scaricabarile, il signor “vorrei ma non posso”.
    Ce lo aspettiamo perché speriamo che qualcosa sia cambiato rispetto ai giri di valzer dei governi precedenti: Renzi, Gentiloni, Conte I, Conte II, Draghi.
    E complimenti alla senatrice Fregolent.

    Il comitato Salviamo le Cicogne

    • Firma - Comitato Salviamo le cicogne
  4. Che l’iniziativa sia utile lo vedremo nei prossimi mesi. Basterà? Adesso riconosco una semplice dichiarazione di buona volontà. Certo è qualcosina. Il nodo è a Bologna e al pesante bilancio generale della sanità Emiliano-Romagnola e, se non si muove la Regione…possiamo immaginare come andrà la riapertura. Buonasera.A.O.