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Nadia Vassallo (Castelnovo ne’ Cuori): ” Al Sant’Anna la Pediatria è in fase di smantellamento?”

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“Il reparto di pediatria dell’ospedale Sant’Anna è in fase di smantellamento?”, lo chiede Nadia Vassallo  capogruppo di Castelnovo ne’ Cuori e portavoce Salviamo le Cicogne.

“Ci è stato riferito che alcuni operatori stanno andando in pensione e non sarebbero accettate richieste di sostituzione. Non sappiamo se l'informazione corrisponde alla realtà, per questo chiediamo una risposta nel merito. Troppi reparti e servizi sono stati soppressi o ridimensionati negli ultimi anni e troppo spesso queste operazioni sono passate come riqualificazioni, tutela della sicurezza delle persone, situazioni di emergenza temporanea”.
“E non si può nascondere il malessere dei sanitari – aggiunge  - dopo che, solo nel 2022, si sono dimessi 5 medici dell’ospedale.

La situazione poi, non è localizzata solo su Castelnovo ne’ Monti, poiché anche il sindaco di Guastalla oggi sul giornale considera il suo ospedale “ignorato” e lamenta le stesse situazioni vissute anche da noi: le molte difficoltà nell’accedere alle visite specialistiche, un contenimento delle prestazioni chirurgiche, la chiusura del punto nascita, dell’ ostetricia e della pediatria.
Chiediamo quindi una nuova etica della comunicazione e dell’impegno da parte dell’Ausl e dell’amministrazione comunale”.
E conclude: “Non ci sta bene che nel sollevare i problemi si possa essere accusati di denigrare l’ospedale o attaccare il personale sanitario, che anzi noi apprezziamo e sosteniamo incondizionatamente  non ci sta bene che gli unici autorizzati a discutere le criticità siano le forze di maggioranza e gli altri vengano ‘stigmatizzati’. Occorre che cessi la retorica del “comunque noi siamo i migliori” e si affrontino i problemi per quel che sono, occorre che esca la verità e non una sua rappresentazione edulcorata e sempre giustificata”.

4 COMMENTS

  1. Democrazia vorrebbe dire, quantomeno a mio modesto vedere, che nella vita di una comunità chi, argomentandole, muove critiche, o solleva perplessità, o pone domande, riguardo all’operato dei decisori politici, possa ricevere una qualche risposta o spiegazione, oppure sia messo di fronte ad altre argomentazioni, semmai del tutto opposte, nella logica del confronto-scontro tra le rispettive idee ed opinioni.

    Non di rado succede invece che quanti si discostano dal pensiero dei suddetti “decisori” vadano incontro al silenzio dei loro interlocutori – ossia i destinatari delle critiche, perplessità, domande – o casomai a reazioni abbastanza insofferenti e risentite, così che può esservi chi alla lunga viene poi indotto a desistere, trovandosi giustappunto davanti ad un siffatto “muro” di sostanziale e scoraggiante “indifferenza” o contrarietà.

    C’è allora da augurarsi che questo, cioè il desistere, non succeda al capogruppo di Castelnovo ne’ Cuori, e ad altri che in questi anni hanno mantenuto accesi i “riflettori” sulle sorti dell’Ospedale montano, perché se venissero a mancare tali “sentinelle” potrebbe esservi effettivamente il rischio di svegliarsi un giorno “con il Sant’Anna chiuso” – si fa per dire – come recita i primo commento.

    P.B. 17.12.2022

    • Firma - P.B.
    • Egregio P.B.
      in questo caso, gli interlocutori sono coloro che, in zona Cesarini prima del voto regionale, avevano promesso la riapertura del punto nascite.
      Detto ciò, anche se dessero delle risposte, che credibilità potrebbero avere?
      Certe volte, è megio tacere.
      Cordialmente
      Andrea

      • Firma - Andrea
  2. Chi non ha la mente appannata da certe ideologie politiche o partitiche comprende che sui ns. paesi montani tutto è in fase di smantellamento, a partire dalla sua figura più importante “l’uomo”. Molto corretto il concetto di democrazia espresso dal Sig. P.B., ma il mio timore che la parola democrazia su questi territori sia rimasta solo una parola del dizionario, se sollevare problemi, come accenna la Capogruppo Nadia Vassallo, si rischia di essere accusati di fare la guerra a qualcuno, non è più democrazia.
    Da anni ascoltiamo proclami da vari esponenti politici che, a parole, si stanno impegnando per fare grandi opere per la montagna, ma è il solito trucco della politica; dichiarare che ci si sta impegnando per avere consenso elettorale ma nella realtà ben consapevoli che non si farà nulla, anzi che si farà il contrario e i risultati lo dimostrano, da queste terre l’uomo deve andarsene, queste terre devono restare terre di lupi, cinghiali e cervi.
    Questo Appennino, che a differenza di altri territori montani poteva dare 10 punti al Trentino, si sta riducendo a diventare un grande “Centro Anziani”, vista l’età media dei suoi cittadini, grazie a quelli che qualcuno in un recente post su Facebook ha definito gli “Attila” della montagna; avranno vinto le loro battaglie ma la guerra non l’hanno ancora vinta, l’uomo deve continuare a restare su queste terre, vanno solo fatte le infrastrutture che servono a partire dalle fondovalli.
    Lino Franzini Presidente della Municipalità di Ramiseto

    • Firma - Franzini Lino