"Il servizio scolastico è una priorità da non dimenticare e da agevolare con azioni concrete e di aiuto alle famiglie che, per assicurare ai loro figli questo diritto-dovere, devono affrontare un onere finanziario notevole". Così inizia un documento che i consiglieri di minoranza Fabio Leoncelli, Matteo Canedoli, Bruno Tozzi e Cristina Rosselli hanno presentato al Comune di Busana .
Argomento al centro dell'attenzione l'Act, i cui aumenti delle tariffe "riguardanti gli abbonamenti annuali degli studenti che utilizzano il servizio di trasporto anche per la scuola dell'obbligo sono esagerati". "Non è giusto - si legge ancora nel documento dei consiglieri - tentare di risolvere problemi di bilancio e di gestione di un'azienda, che per alcuni aspetti non è gestita nel migliore dei modi (ad esempio i numerosi pullman da 50 posti che viaggiano, nel periodo estivo, completamente vuoti), caricando sulle spalle degli studenti costi spropositati".
La minoranza, avendo sott'occhio "la delibera di giunta n. 51 del 29/7/2010 'Corresponsione ad Act del contributo per la qualificazione anno 2010 e contributo iniziale per il funzionamento del consorzio anno 2010' mediante la quale il Comune di Busana ha elargito fondi al consorzio per un importo totale di euro 2785,00", chiede "che il Consiglio comunale domandi ad Act di rivedere le tariffe, in particolare protesti perché obbligando ad acquistare un abbonamento per uso scolastico su dodici mesi e non sui dieci effettivi di utilizzo nasconde un effettivo aumento di circa il 20%".
"Ad esempio - scrivono - la tratta di 9-18 km passa da 250 a 290 euro ingiustificati. In alternativa chiediamo che il Consiglio comunale impegni la giunta ad elargire un contributo alle famiglie che utilizzano il servizio di trasporto pubblico, ad esempio utilizzando i fondi stanziati, attraverso l'Unione dei comuni, per il rifacimento dell'arredo della sala dello stesso Consiglio comunale".
Il servizio va pagato quando di esso si usufruisce
Il servizio dei bus per portare gli studenti a scuola va pagato soltanto quando di esso si usufruisce. Se si va a scuola per 10 mesi non si deve assolutamente pagare per 12. Se poi si vuole creare un nuovo carrozzone, si spremano pure le famiglie degli studenti. Quando non ci sarà più sostanza, si cesserà di spremere. Credo che sia necessaio riorganizzare il servizio con corriere adeguate alle necessità degli utenti.
(Bruno Tozzi, capogruppo Pdl Comunità montana)
Mi si perdoni l’ardire
Molto banalmente: 10 mesi x 24 euro = 240, 12 mesi x 20 euro = 240. Non vedo la differenza. La copertura dei costi si può ottenere in entrambi i modi. Con l’abbonamento annuale si dà la possibilità ai ragazzi di utilizzare il servizio anche in estate, così da vedere le coriere meno vuote.
(mc)
Per mc
Il problema è vedere le corriere meno vuote in estate? Ma chi se ne frega. Mio figlio in estate a Castelnovo ne’ Monti negli ultimi 4 anni di superiori ci sarà andato forse, e dico forse, 10 volte. Francamente, con 2 figli da mantenere uno alle superiori e l’altra all’università e solo il mio reddito preferisco 20.00 euro in più in tasca a me che vedere più giovani sulle corriere d’estate. Questa è la vita di tutti i giorni, forse a lei non tocca ma le posso garantire che questa è la situazione di molti; inoltre il calcolo che ha fatto non è corretto: non è che l’Act abbia spalmato l’abbonamento su 12 mesi agli stessi prezzi bensì ha obbligato a pagare i 10 mesi più altri 2 che non servono.
Cordialmente.
(bg)