“Allenati per la vita: ma per quale vita?”

Riceviamo e pubblichiamo.

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Lo chiamano "Allenati per la vita" ed è un corso valido come credito formativo rivolto agli studenti dei licei. A me sembra un vero e proprio corso "paramilitare". Anche a me sembrava uno scherzo quando mi sono imbattuto nella notizia. E', invece, un protocollo già firmato fra la Gelmini e La Russa che prevede che gli studenti dei licei imparino a sparare con pistola ad aria compressa, a tirare con l'arco, ad arrampicarsi, a eseguire percorsi ginnico-militari.

Le attività pare servano ad "avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla Croce Rossa e ai gruppi volontari del soccorso". Potrebbe anche sembrare, però, che possano servire a veicolare la pratica del mondo militare in quello della scuola.

Una cosa è certa: leggendo quanto si dice sulla "competizione sportiva" finale introdotta dalla regione Lombardia assieme al relativo Ufficio scolastico regionale, gli studenti vengono definiti "CADETTI" e raggruppati in "PATTUGLIE", termini che apertamente rievocano la vita militare e, ad essere pessimisti, anche periodi storici che speravo chiusi.

Ma i tg e gli organi di informazione ne hanno parlato approfonditamente? E pare che anche su questo "innovativo" progetto anche le opposizioni abbiano detto "nulla".

Vi lascio due links sui quali approfondire la "materia".
www.famigliacristiana.it;
www.milano.istruzione.lombardia.it.

Vi lascio, poi, un mio amaro dubbio: è con queste iniziative che si recupera un livello qualitativo della scuola italiana arrivato a livelli ormai intollerabili (lo confermano dati statistici sugli scarsi risultati ottenuti degli studenti italiani rispetto a coetanei europei e, più in generale, occidentali)?

(Elio Peri)