Un programma intenso e ricco di significati quello che Auser e Anpi Carpineti presenteranno venerdì 25 novembre per ricordare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Gesti significativi come quello dell'adozione di un'aiuola nella quale verrà piantata una rosa, lo spazio per le riflessioni degli studenti della scuola media di Carpineti, la presentazione dell'associazione "Per Te" ed un focus dell'avvocato Vainer Burani sulla situazione iraniana.
Abbiamo chiesto alla volontaria Auser Nuccia Ferrari di raccontarci meglio questi gesti.
La collaborazione con le scuole è certamente una prerogativa essenziale nell'educazione al rispetto delle donne. Credete che i giovani siano capaci di individuare e riconoscere il fenomeno della violenza sulle donne?
Assolutamente sì: questo è il secondo anno che collaboriamo con la scuola. L’anno scorso, quando abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa, la prima cosa a cui abbiamo pensato è stato il coinvolgimento gli studenti. Crediamo che per “combattere” la violenza contro le donne bisogna cambiare la mentalità di chi maltratta. La violenza sulle donne è anche e soprattutto un fatto culturale, per questo l’educazione dei giovani costituisce una delle chiavi di volta per un reale cambio di passo della nostra società. L’anno scorso i ragazzi hanno ragionato e lavorato duramente sull’argomento ed in occasione del 25 novembre hanno esposto le loro considerazioni lasciandoci tutti piacevolmente sorpresi per lo spessore del loro lavoro. Quest’anno prosegue la collaborazione con le classi seconde della scuola secondaria di primo grado e siamo curiosi di vedere cosa ci proporranno. Approfitto così per ringraziare la dirigente scolastica Sara Signorelli e le professoresse Monica Tedeschi e Alessia Rivi, che hanno seguito il progetto con le classi.
Piantumerete una rosa a simbolo di questa battaglia. Perché una rosa?
E’ una bella proposta proveniente dalla scuola. Nel progetto, questa sarà la prima rosa di tante che verranno piantate dagli studenti ogni anno il 25 novembre, in modo da creare, in piazza della Repubblica a Carpineti, un’aiuola dedicata a questo tema. L’aiuola sarà data in “adozione” agli studenti, che se ne prenderanno cura, da parte dell’amministrazione comunale.
Auser Carpineti da sempre è sensibile a questa tematica. Le farfalle che le vostre volontarie hanno prodotto quale significato hanno?
Anche quest’anno le nostre volontarie si sono prodigate nella creazione di farfalle, che in parte sono state donate ai commercianti di Carpineti chiedendo loro di esporle in vetrina. Diversi simboli caratterizzano questa giornata come le scarpette rosse, le panchine rosse. Noi siamo affezionati alle farfalle proprio perché legate a questa data. Era infatti il 25 novembre 1960 quando i corpi delle tre sorelle Mirabal – Patria, Minerva e Maria – furono ritrovati in fondo a un precipizio. Addosso i segni evidenti della tortura. Erano state catturate in un’imboscata dagli agenti dei servizi segreti del dittatore Rafael Leònidas Trujillo, che per più di trent’anni ha governato la Repubblica Dominicana. Le donne, brutalmente uccise mentre stavano andando a trovare i loro mariti in carcere, erano coinvolte in prima persona nella resistenza contro il regime. Il loro nome in codice era Las Mariposas, le farfalle appunto. L’omicidio de “le farfalle” scatenò una dura reazione popolare che nel 1961 portò all’uccisione di Trujillo e quindi alla fine della dittatura. La data del 25 novembre è stata commemorata per la prima volta durante il primo Incontro Internazionale Femminista, che si è svolto a Bogotà, in Colombia, nel 1980. Da lì, il 25 novembre ha iniziato ad assumere un valore sempre più simbolico. Tant’è che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999 ha istituito la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Questa Giornata segna anche l'inizio della campagna dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" – promossa nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuta dalle Nazioni Unite – che si conclude con la Giornata internazionale dei diritti umani, il 10 dicembre, per sottolineare come la violenza contro le donne sia essa stessa una violazione dei diritti umani.
Il tuo parere di volontaria e di donna su questo fenomeno.
La giornata internazionale che si celebra il 25 novembre è dedicata all’eliminazione della violenza maschile contro le donne. Eliminazione, non contrasto; maschile, non generica. La legislazione in materia non manca e, la Convenzione di Istanbul (ratificata dall’Italia nel 2013) pone a base di essa le tre P: prevenzione, protezione, punizione. La repressione e l’assistenza alle vittime (centri anti violenza, ecc.) sono assolutamente essenziali e necessari, ma intervengono dopo, quando il reato è già stato consumato. Bisogna invece intervenire prima, evitando il peggio, attraverso una vera rivoluzione culturale che elimini questa mentalità maschilista e patriarcale che danneggia tanto le donne quanto gli uomini. E' necessario agire sull’educazione all’affettività, al rispetto già a partire dalla scuola dell’infanzia, ma serve il contributo di tutta la società: famiglia, scuola, politica istituzioni e anche mass media, la violenza contro le donne, non è un problema solo delle donne, è un problema di tutti.