Ci sono luoghi di rara bellezza che riempiono gli occhi e pacificano il cuore e non si può fare a meno di provare a portarne un po' con noi tramite una fotografia.
È quello che ha fatto Gabriele Benassati, fotografo di Sassuolo innamorato della Pietra di Bismantova, con la sua raccolta di scatti dedicati all'Appennino.
Chi è Gabriele Benassati e come è nato l'interesse per la fotografia?
Ho 30 anni e abito a Sassuolo, corro in mountain bike e faccio escursioni in alta montagna. Mi sono appassionato alla fotografia poco più di 9 anni fa quando mio zio mi lasciò la sua macchina fotografica. Da quel giorno provai a fare qualche scatto; non avrei mai pensato di spendere cosi tanti soldi per questo oggetto che adesso ritengo caro, non mi sarebbe passato nemmeno per la mente. Da allora è passato molto tempo e col trascorrere degli anni ho cercato di perfezionarmi in questa passione e nelle attrezzature. La macrofotografia è stata il mio trampolino di lancio. Di seguito ho cercato di far "luce" tra i sentieri della fotografia di paesaggi e notturni. Da sempre amo stare in mezzo alla natura e così ora, purtroppo o per fortuna, la fotografo.
Quali sono i suoi soggetti preferiti e perché?
Fotografo paesaggi soprattutto montani e notturni. Mi piace molto fotografare la volta celeste ambientata sul nostro Appennino. Appuntamento fisso nelle nottate d'estate di luna nuova in montagna per immortalare la Via Lattea e le costellazioni, come ad esempio alla Pietra di Bismantova, lago del Ventasso oppure sul crinale del Cusna. La passione dei paesaggi montani nasce probabilmente da bambino in quanto ho trascorso gran parte della mia infanzia a Toano dai nonni materni, sulle prime montagne dell'Appennino reggiano. Un secondo motivo potrebbe essere anche la ricerca di pace e tranquillità che solo questi luoghi sanno donare e che, contrariamente, la frenetica vita quotidiana di città purtroppo toglie. Mi piacciono comunque anche i paesaggi di mare infatti uno dei miei luoghi preferiti sono le coste del levante ligure come Le Cinque Terre oppure Tellaro, una suggestiva frazione di Lerici, meta di tanti fotografi.
Una foto a cui è particolarmente legato?
Più che ad una fotografia sono legato ad un luogo ovvero la Pietra di Bismantova, dove ho trascorso momenti bellissimi fin da bambino. Negli anni ho cercato di fotografarla in ogni stagione e in ogni momento del giorno, dall'alba alla notte fonda. Proprio di recente ho creato una video raccolta di scatti dove la protagonista è proprio lei.
Quanto conta l’improvvisazione e quanto, invece, lo studio dell’immagine?
Purtroppo se si vuole scattare una bella fotografia sia a livello tecnico che artistico la sola creatività non serve anche se incide molto. È necessario tanto studio per avere una buona base tecnica e un'attrezzatura, non dico professionale perché nemmeno io la posseggo, ma di buona qualità soprattutto per quanto riguarda i landscape. Quasi sempre lo scatto cerco di progettarlo fin da casa e raramente sul posto. Si studiano i giusti orari e le giuste posizioni in modo da crearsi nella mente le composizioni desiderate nei brevi momenti di luce perfetta come il tramonto e l'alba, o almeno ci si prova. Si studiano le stagioni e le condizioni metereologiche più favorevoli e accattivanti per non realizzare scatti banali e indifferenti. Insomma lo scatto non si improvvisa sul posto ma fin da casa prima di uscire per una nuova avventura.
Bellissime immagini infondono pace e serenità
Qualcosa di magico …