Il quarto volume della “Storia della Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla” è stato presentato al Centro diocesano di spiritualità e cultura di Marola alla presenza di sostenitori, studiosi ed estensori dei capitoli.
Mons. Giovanni Costi, artefice assieme a Giuseppe Giovanelli della notevole impresa editoriale voluta dal vescovo Adriano Caprioli e che copre due decenni dall’avvio del progetto, ha ripercorso le tappe di un cammino tanto impegnativo che ha portato all’edizione di ben quattro volumi articolati in sette tomi per complessive 5165 pagine, oltre all’apparato cartografico di trentatré tavole coordinato da Maria Cristina Costa.
Inoltre ha illustrato il metodo di ricerca utilizzato e in particolare ha evidenziato come sia ora disponibile per la consultazione a Reggio e Guastalla la riproduzione delle relazioni presentate nelle “Visite ad limina” dei vescovi della diocesi.
Gli interventi di Giuseppe Adriano Rossi, Giuseppe Giovanelli, Mario Coletti, Enrico Bussi hanno focalizzato aspetti nodali dell’opera e nuove piste di lavoro.
E’ stata evidenziata la “coralità” di questa impresa, che ha visto impegnati numerosissimi soci della Sezione di Reggio Emilia della Deputazione di Storia Patria nella stesura di impegnativi capitoli, mettendo così a frutti anni di ricerche.
Inoltre un accento particolare è stato posto sul Centro diocesani di studi storici intitolato a mons. Francesco Milani, che ha sede proprio a Marola in quello che per tantissimi decenni è stato non solo seminario, ma centro culturale, fucina di studiosi e provvidenziale scuola media e superiore per tanti ragazzi e giovani della montagna. Dagli interventi è emersa la indubbia necessità che il Centro non solo rimanga attivo e prosegua nella sua preziosa attività, ma che con istituzioni culturali, quali la Deputazione - come ha auspicato in un suo documento il socio emerito Giuliano Bagnoli -, prosegua nell’opera di ricerca di documenti, di stesura di profili di laici, consacrati, sacerdoti, religiose e religiosi – di pubblicazione di testi concernenti la storia ecclesiastica reggiano-guastallese.
Il linguaggio utilizzato dagli estensori dei vari capitoli – scientifico ma al contempo leggibile – rende accessibile ad un ampio pubblico questi volumi.
Quanto la Chiesa abbia inciso sul paesaggio, sul territorio, l’aiuto ai poveri, le soppressioni e le espropriazioni di beni delle parrocchie, degli ordini religiosi e delle confraternite, l’accurata indagine sul ricchissimo patrimonio documentario, ancora da esplorare e valorizzare, che gli archivi custodiscono: sono tutte piste e “sfide” su cui gli studiosi possono operare.
Dunque una storia della diocesi che non può dirsi veramente conclusa con la pubblicazione dell’ultimo volume, ma un “work in progress” che ulteriormente evidenzi lo stretto rapporto tra Chiesa e Società nonché la capacità della comunità ecclesiale di incidere su quella civile in tutte le sue angolature: economia, educazione, giustizia sociale, spiritualità, politica, cultura, arte.