L’accusa mossa dalla Procura dei minori di Bologna al giovane coinvolto nella morte del Walter Fornaciari è di omicidio preterintenzionale. Dalle indagini è infatti emerso che il 46enne di Casina avrebbe subìto un accerchiamento da un gruppetto di ragazzi tra i 14 e i 17 anni e poi qualcuno gli avrebbe dato una spinta. Così come ipotizzava anche Luca Bertolini, ex consigliere comunale della giunta Fornili e amico di Walter, il primo a soccorrere la vittima.
L’uomo fu trovato riverso a terra in via Roma, nella piazza vicino al Municipio, lo scorso 26 ottobre, privo di sensi e con una ferita alla testa. Ricoverato all'ospedale Maggiore di Parma, è deceduto dopo pochi giorni a causa del grave trauma cranico riportato.
Dalle prime ricostruzioni si pensava ad una caduta accidentale, fino a quando, Bertolini aveva raccontato agli inquirenti che spesso quando la vittima era ubriaco, veniva preso di mira da un gruppetto di ragazzi.
In seguito alla denuncia dell'ex consigliere, i militari hanno trovato alcuni testimoni della vicenda e le indagini hanno così preso una direzione molto precisa. Le telecamere di videosorveglianza della zona hanno infatti mostrato un gruppo di ragazzi tra 14 e i 17 anni avvicinarsi all'uomo, forse aggredendolo, fin tanto che uno di loro, ora indagato, lo avrebbe spinto a terra facendolo cadere. Altre testimonianza hanno confermato come il 46enne fosse spesso soccorso dai passanti perché in stato di ebrezza, ma che non fosse mai stato aggredito.