Riceviamo e pubblichiamo
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Ho depositato denuncia contro i vertici della sanità provinciale, ieri, 19 agosto 2022, alla stazione carabinieri di Castelnovo Monti, nell'ufficio del comandante, il luogotenente Daniele Domenichelli: ho denunciato la dr.ssa Cristina Marchesi, direttore generale Ausl, la dr.ssa Nicoletta Natalini, direttore sanitario Ausl, il dr. Giorgio Mazzi, direttore del Presidio Ospedaliero provinciale e la dr.ssa Sonia Gualtieri, direttrice del Distretto Sanitario di Castelnovo Monti, per interruzione di pubblico servizio. (Il servizio sanitario pubblico).
Questo a seguito del rifiuto di registrare la prenotazione per prestazione sanitaria, una ecografia addominale, equivalente ad interruzione di prestazione sanitaria …
Per tutti i lettori ricordo cosa prevedono gli articoli del Codice Penale violati, sia nel mio caso, sia nel caso di centinaia di cittadini che, ogni giorno, alla richiesta di prenotare una prestazione medica, esame o visita medica, si sono sentiti rispondere, nelle farmacie o nei CUP degli ospedali della nostra provincia: "ritenti più avanti", "le liste di prenotazione sono chiuse".
O in alternativa, in modo ipocrita, sapendo bene che tenere le liste di prenotazione chiuse è reato, "i calendari (di prenotazione) sono chiusi".
Gli articoli sono due:
Art. 331 del C.P. : "Chi, esercitando imprese di servizi pubblici o di pubblica necessità, interrompe il servizio, ovvero sospende il lavoro nei suoi stabilimenti, uffici o aziende, in modo da turbare la regolarità del servizio, e' punito con la reclusione da sei mesi a un anno e con la multa non inferiore a lire cinquemila. I capi, promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da tre a sette anni e con la multa non inferiore a lire trentamila."
E Art. 340 C.P.: "Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge, cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità è punito con la reclusione fino a un anno. … (omissis) … I capi, promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni."
I direttori sanitari provinciali negano le prestazioni sanitarie presso le strutture mediche pubbliche della nostra provincia, e sottopongono centinaia, migliaia di cittadini, a un continuo andare e venire, da casa ai CUP, tentando e ritentando alla lotteria delle prenotazioni.
Tale è la politica sanitaria del Boero (famosi bonbon di cioccolato): "questa volta non hai vinto, ritenta sarai più fortunato …"
Il numero esatto dei cittadini colpiti da l'interruzione di servizio è difficile da quantificare*, (ma non impossibile), dato che l'Ausl non tiene nota ufficialmente di chi tenta di prenotare e viene rifiutato agli sportelli dei CUP o presso le farmacie abilitate al servizio).
(*Per verificare il numero dei cittadini ai quali viene rifiutata una prenotazione si può controllare per via informatica le prescrizioni mediche richieste dai medici di base e dai medici specialisti, divise per tipologia di prestazione sanitaria).
Ultima nota grave: i CUP non dicono nulla agli utenti sulla possibilità di effettuare gli esami, le visite, presso strutture private a pagamento; nel qual caso il costo della prestazione, obbligatoriamente, deve essere rimborsato integralmente dall'AUSL, detratto il ticket previsto per lo stesso esame presso la struttura pubblica.
Semplicemente non informano, così che buona parte dei cittadini si rivolge al privato con spese molto alte, senza avere notizia che essere rimborsati è un loro diritto.
La logica comune dice che la responsabilità delle liste di prenotazione chiuse, dei calendari bloccati, non è da attribuire agli operatori addetti ai CUP ma il frutto di una decisione illegale, presa ai più alti livelli delle direzioni sanitarie provinciali, in accordo con, e poi premiata dai vertici della sanità regionale.
Governatore Stefano Bonaccini, assessore alla sanità Raffaele Donnini, giunta regionale …
Scandaloso il premio di 29 mila euro elargito al direttore generale Cristina Marchesi, per il raggiungimento degli obbiettivi aziendali. Quali sono gli obbiettivi dell'AUSL Reggio Emilia, il taglio dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini?
"Le performance valutate dalla Regione sono relative per sommi capi all’organizzazione aziendale e alla gestione delle risorse umane, al rispetto del budget annuale, alla qualità dei servizi forniti con attenzione anche ai tempi di attesa delle prestazioni erogate."
Quanto scritto sopra è la motivazione ufficiale del premio, concesso dall’organismo di valutazione indipendente del servizio sanitario regionale.
Questi signori e signore ai vertici della sanità pubblica, (nostri dipendenti), tagliano il numero delle prestazioni sanitarie, chiudono le liste di prenotazione, fanno dire agli addetti CUP che "il calendario è bloccato", (i famosi tempi di attesa delle prestazioni erogate), e così annullano il diritto alla salute, bene primario dei cittadini, e per questo sono quindi premiati ?
Follia! E questa follia autoreferenziale ha un solo nome: Partito Democratico …
C'è da sperare che la Magistratura, ultima possibile istanza, metta presto fine a questo indebito arricchimento, fatto contro l'interesse della collettività e contro il rispetto della Legge.
Alla Procura della Repubblica si è insediato da poco un Procuratore Capo che pare, (fino prova contraria), un galantuomo; io voglio credere nell'opera di Pubblici Ministeri, a Reggio Emilia, non di parte, imparziali.
Il codice penale è chiaro: bloccare le prenotazioni è interruzione di pubblico servizio, ( è negazione di un diritto garantito dalla Costituzione e dalle Leggi della Repubblica). Si tratta ora di indagare a fondo sia il caso singolo sia le migliaia di altri casi non (ancora) denunciati, ma facilmente rilevabili.
Le evidenze, le testimonianze, le prove sono sovrabbondanti … Non è indispensabile essere avere il QI particolarmente alto per comprendere che questa non è una indagine difficile.
Vedremo se dopo l'apertura di un fascicolo, l'indagine sarà sia veloce che puntuale, senza guardare in faccia a nessuno: il diritto primario alla salute deve essere non solo garantito a tutti i cittadini, ma sopratutto ripristinato rapidamente.
Saluti ai lettori,
Alessandro Raniero Davoli
Consigliere comunale, capogruppo, Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e UDC, Castelnovo Monti
Consigliere Lega-Fratelli d'Italia, Unione Montana dei comuni dell'Appennino reggiano
Molte volte in disaccordo con Davoli, ma stavolta ha pienamente ragione. Un premio per cosa? Il piu scadente servizio di prenotazione Cup (i farmacisti alzano le braccia, i medici in ospedale sono così oberati di lavoro?). È una vergogna. Si spinge silenziosamente verso una sanità privata. Questo forse il risultato per i 29000?
MA
Questa volta va detto: Bravo Davoli.
Simon
quotavo in toto sino al punto in cui caro Alessandro hai fatto esclusivamente riferimento ad un partito politico, il PD.
Rivaluto il mio appoggio totale solo quando ti sarai recato presso una stazione CC del Veneto a denunciare i pari grado Medici sostenuti da Zaia, oppure in Liguria.
Che il sistema non funzioni e certo, ma andrei a ritroso a verificare da chi questo sistema VONITEVOLE è stato generato, secondo me se non erro i governo era FI, Lega AN, con annessa Meloni.
Cordialmente
Roberto Malvolti
Fermo restando che in Emilia Romagna governa da tempi remoti il PD, non credo che il problema si risolva con l’attribuire, discutibilmente, al centrodestra tutto il peccato originale, anche perché dopo anni di governi di centrosinistra nessuno ha modificato nulla. Il problema è che andrebbe rivisto tutto il sistema, economico e organizzativo. È vero che la sanità non deve essere un business ma è anche vero che i conti debbono tornare. Non è rassicurante tentare di prenotare un esame e sentirsi dire che i calendari sono chiusi. È successo anche a me proprio nei giorni scorsi e nessuno si sottopone ad esami per capriccio ma per più o meno urgente, necessità. Se le strutture pubbliche sono insufficienti o, come penso io mal gestite, si trovi il modo di usufruire delle strutture private; queste non chiudono mai le liste, come mai ? Sicuramente guardandosi intorno c’è di peggio ma le eccellenze della sanità della nostra regione non sono più così evidenti e purtroppo spesso si vive di ricordi.
Antonio D. Manini
Grazie Sig. Davoli per la sua denuncia a tutela del cittadino. Non si curi dei commentatori seriali o di chi butta tutto in politica…Le chiedo di completare l’opera spiegando come richiedere il rimborso in caso di dover rivolgersi necessariamente al servizio privato. Grazie mille
Andrea.A
Nelle presenti sue righe, il consigliere Davoli scrive della “possibilità di effettuare gli esami, le visite, presso strutture private a pagamento; nel qual caso il costo della prestazione, obbligatoriamente, deve essere rimborsato integralmente dall’AUSL, detratto il ticket previsto per lo stesso esame presso la struttura pubblica”.
Ove detto ragguaglio risultasse fondato, non sarebbe cosa di scarso rilievo, e bisognerebbe allora chiedersi, a mio vedere almeno, se tutti gli utenti ne siano al corrente, e se non valga comunque la pena di darne largo avviso attraverso ad es. gli organi di informazione, precisando altresì se e a quali condizioni ciò si renda possibile.
Non vedo poi cosa c’entri quando “il governo era FI, Lega, AN, con annessa Meloni”, governo chiamato in causa da uno dei commenti, dal momento che con la modifica del Titolo V della Costituzione, voluta dalla sinistra circa un ventennio fa, se la memoria non mi tradisce, l’organizzazione sanitaria è divenuta materia di competenza regionale.
P.B. 21.08.2022
P.B.
No no, ma infatti non c’entra niente. Semplicemente l’autore del messaggio mi pare voglia puntare il dito per cercare un improbabile 1 pari palla al centro. Un modo per difendere l’indifendibile.
MA
Mi sento un po’ a disagio dovermi dichiarare d’ accordo col Sig Davoli(non succede quasi mai) ma il problema è reale,grave e urge di una soluzione; una soluzione che certamente non è quella di elargire laute mance a quei dirigenti che a fine esercizio lasciano in cassa qualche euro ma i problemi restando tutti irrisolti . ( C’è una similitudine col caso IREN: di fronte a un enorme extrautile invece di abbassarci il costo in bolletta dell’energia, che fanno? : si dividono il malloppo col beneplacito pure degli azionisti pubblici).
Ma la soluzione,penso, non sia neppure quella suggerita da Davoli , ammesso sia praticabile. Rimarrebbe il problema.
La sanità pubblica deve investire per rendersi autonoma e efficente non deve essere la finanziatrice di esosi privati.
Non riesco a capire perché dover pagare molto più cara una analisi o altro a una clinica o laboratorio di quanto costi nel pubblico. No,quei soldi vanno usati per investire sulla sanità pubblica! Con quei risparmi in (relativamente) poco tempo si abbatterebbero i tempi di attesa ,rimarrebbero i bravi medici negli ospedali adeguatamente retribuiti,si acqisterebbero macchinari ,ecc,ecc.
A meno che la volontà dei politici che ci governano non sia proprio quella di portare a termine la distruzione di una delle poche cose che fino a qualche lustro fa’ ancora funzionava…
Il dubbio mi rode
M.F.
Non sono certamente uno di destra e neppure di centro ma stavolta sono concorde con Davoli. E’ uno scandalo che deve essere chiarito. Ospedali e servizio ai minimi storici e la responsabile viene premiata !? Per prendere un appuntamento ci vogliono le conoscenze giuste in ospedale altriementi i calendari sono chiusi e devi andare a pagamento ! Chissenefrega di cosa succede in Veneto o Lombardia, io penso a casa mia. Non voglio dover pagare per curami !!!
Gian
A me sembrerebbe interessante conoscere anche l’opinione del Sindaco del Capoluogo montano, nonché del Presidente dell’Unione Montana Appennino Reggiano, riguardo al problema sollevato dal consigliere Davoli in ordine all’essere edotti sulla possibilità di eseguire esami e visite presso strutture private, con integrale rimborso del relativo costo detratto il “ticket” previsto per la stessa prestazione presso la struttura pubblica.
Per chi si è sentito rispondere “ritenti più avanti”, “le liste di prenotazione sono chiuse”, mutuando le parole del Consigliere, potrebbe forse valer la pena di pensare se ci fosse modo di far sapere agli utenti interessati l’apertura della rispettiva prenotazione, anche per evitare che loro eventuali e ripetuti “tentativi” possano creare “code” nei punti prenotazione, generando così disagio anche per altri utenti (almeno mi parrebbe).
P.B. 21.08.2022
P.B.
Mi chiedo, perché il signor Davoli non ha espresso queste sue proteste, anche giuste, quando c è stato l incontro in oratorio con i vertici dell’ AUSL essendo lui presente, questa situazione è così da molto tempo, forse non erano imminenti le votazioni. M G
M G
Probabile ma di certo il problema sollevato stavolta resta di importanza fondamentale. In quella riunione si sono fatte tante chiacchere e promesse come spesso succede ma i fatti sono ben diversi.
Gian
Nessuno parla di evasione e del fatto che i contribuenti onesti regalano al 12% degli utenti evasori ciò che resta della sanità pubblica, ahimè…
C.O.
C’è una ipotesi che M G potrebbe forse considerare, ovvero quella che Davoli abbia posto il problema dopo averlo constatato in via diretta, ossia recandosi a prenotare una ecografia, o casomai perché riferitogli da persona che gode della sua piena fiducia.
Se poi “questa situazione è così da molto tempo”, come dice M G, verrebbe da supporre che ne sia venuto a conoscenza pure chi è preposto alla organizzazione del relativo servizio, o chi può informarlo, il che porta a farsi una conseguente domanda.
Domandarsi cioè se alla situazione in discorso non poteva trovarsi nel frattempo un qualche rimedio, o correttivo, salvo ritenere inesistente il problema sollevato dal consigliere Davoli, ma in tal caso andrebbero portate argomentazioni atte a smentirlo.
Circa le imminenti votazioni, chiederei a M G se a suo parere Davoli doveva porre la questione soltanto dopo il 25 settembre, senza contare che Davoli rischia un autogol se dovesse venir smentito (non vi vedo pertanto alcuna strumentalizzazione politica).
P.B. 22.08.2022
P.B.
In riferimento espresso da P. B. credo che ci siano dei contesti “giusti” dove esporre, argomentare le proprie idee e lamentele per avere delle risposte da chi di dovere, come ad esempio in una sede pubblica dove partecipa la cittadinanza, da poter così aprire una discussione, uno scambio di opinioni, di suggerimenti e non solo lamentarsi attraverso i social.
P.S.
-un politico deve essere sempre attento alle difficoltà delle persone e ascoltarle, non aspettare di viverle in prima persona, e come già detto, questa situazione c’è da parecchio tempo;
-non dopo il 25 settembre, ma in maggio nell’incontro, perchè prima si rende pubblico ed evidente il problema, prima forse viene risolto, soprattutto per le persone in difficoltà; per me l’autogol e stato fatto quella sera.
MG
Rispondendo a M G, se il problema posto da Davoli esiste veramente, è cioè reale ed effettivo – come mi pare confermare M G stesso – gli andrebbe dato SOPRATTUTTO atto di averlo sollevato, a differenza di altri, e mi pare essere abbastanza secondario il momento in cui ciò è avvenuto, anche perché non sappiamo quando Davoli ne sia venuto a conoscenza, mentre per M G i tempi della segnalazione da parte di Davoli sembrano essere divenuti la questione centrale.
In buona sostanza, e di fatto, M G ritiene che la “forma” sia aspetto molto più importante della “sostanza”, al punto che non si chiede neppure perché mai i nostri “decisori politici – che rispetto ad un consigliere di minoranza come Davoli dovrebbero disporre di molteplici dati ed informazioni – non abbiano essi stessi ritenuto di affrontare la cosa nell’incontro di maggio richiamato da M G, e pure ora pare non abbiano nulla da dire.
Visto che M G si preoccupa giustamente “per le persone in difficoltà”, e voleva veder reso pubblico il problema già da prima, dovrebbe allora esprimersi circa l’apparente “disattenzione” dei “decisori politici” – su cui invece non proferisce parola – anziché persistere sui presunti “ritardi” di Davoli (il che potrebbe anche far pensare che, ad elezioni vicine, tale persistenza unidirezionale di M G possa avere una qualche motivazione politica).
P.B. 26.8.2022
P.B.