Home Cronaca Emergenza maremmani in Appennino, l’appello dei Rifugi: “Siamo preoccupati, bisogna intervenire”

Emergenza maremmani in Appennino, l’appello dei Rifugi: “Siamo preoccupati, bisogna intervenire”

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Il caso dei maremmani che attaccano le persone al Passo di Lama Lite è diventata una situazione drammatica e fuori controllo.

Sara Perazzoli, che gestisce il Rifugio Segheria con il compagno, esprime il suo timore: “Ammetto di essere molto preoccupata. I pastori sono arrivati con le pecore da una settimana e ci sono state già cinque aggressioni, tutte denunciate, ma come è possibile? In passato sì, ci sono stati dei casi, ma isolati. Adesso si è creata una situazione di emergenza. Questa mattina abbiamo accolto e medicato un altro turista aggredito che ha poi denunciato l'accaduto. Bisogna intervenire subito, qui arrivano famiglie con bambini, abbiamo paura”.

Paura e preoccupazione è espressa anche dai gestori del Rifugio Battisti: “Speriamo che il problema venga risolto presto. Abbiamo già ricevuto diverse disdette sia per pernottamenti che per il pranzo. Le persone ci chiamano per saper se il gregge è ancora qui, disdicono o rinviano. Praticamente le pecore sono accanto al nostro Rifugio; sono arrivati da una settimana. Speriamo si intervenga subito, siamo preoccupati, qui arrivano famiglie con bambini”.

Ieri un primo passo è stato fatto dal Comune di Villa Minozzo con l’emanazione di una ordinanza che richiama i proprietari degli animali  “a tenere una distanza minima di 150 metri dei cani e dei greggi dai sentieri percorsi da bikers, escursionisti, turisti comunque dalle zone ad alta frequenza turistica e di passaggio; i cani da guardiania possono svolgere il loro lavoro durante il pascolo del bestiame, solo e comunque alla presenza di un custode/pastore, al quale il cane obbedisca in caso di richiamo. In caso di allontanamento del pastore i cani devono essere posti in sicurezza: collocati all’interno di un recinto chiuso, oppure affidati ad altro custode”.

Un provvedimento che "si è reso necessario" a causa di “incidenti legati alla non corretta gestione degli animali”.

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