Riceviamo e pubblichiamo.
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E' sorprendente come solo dopo decenni dalla sua costruzione finalmente Enel abbia attuato il rilascio di acqua dalla diga del Lagastrello, in attuazione alla normativa che impone a chiunque capti delle acque superficiali di rilasciarne una parte, il cosiddetto deflusso minimo vitale (DMV) ossia una quota che permetta comunque la vita del corso d'acqua. Nel caso specifico il torrente Enza è sempre stato lasciato completamente asciutto per alcuni chilometri dopo la diga del Lagastrello che ha formato il lago Paduli, ufficialmente in provincia di Massa-Carrara, che capta le acque delle sorgenti del torrente e le devia sulla sponda parmense per produrre energia, rilasciandole dopo alcuni chilometri nell'Enza stessa. In questo tratto il fiume fino a poche settimane fa era sparito, trasformandosi in una sassaia dove solo in caso di piogge o di invaso troppo pieno veniva immessa acqua. Ora Enel ha posizionato un tubo che scorre nello scarico di troppo pieno della centrale e porta acqua direttamente nel torrente. Un passaggio culturale e tecnico enorme, ma con una portata ridicola, tanto che pochi metri dopo l'acqua scompare per riafforare in parte più a valle. Per permettere la vita acquatica del torrente è necessario aumentare il deplusso minimo vitale, ora presente ma insufficiente. L'impatto della diga è infatti stato devastante sul torrente, facendolo sparire per chilometri e ci sono voluti decenni per arrivare al posizionamente di un tubo che portasse acqua al torrente.
(Massimo Becchi, presidente Legambiente Reggio Emilia)
Il deflusso minimo vitale deve essere MINIMO e VITALE. Rilasciare un po’ di acqua, ma molto meno del dovuto, pur rappresentando un grande passo avanti rispetto allo zero assoluto di prima, certamente non è ancora sufficiente. Esistono enti preposti a far rispettare queste normative, ma sembra che soltanto associazioni ambientaliste o comitati come quello che rappresento si interessino a queste problematiche. Ma il Servizio tecnico di bacino, la Forestale e tutti gli altri… dove sono???
(Roberto Tedeschi)
Diga di Lagastrello
Ma senz’altro servizi tecnici e Forestale se ne stanno ben rintanati nei loro covi. Perchè faticare quando se ne può fare a meno, quando nessuno rompe loro le scatole e quant’altro, senza costringerli ad intervenire a sollecitare quanto necessita? Il fiume non è mica loro.
(GS)