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Il Coro Vocilassù in una villa veneta con canti dell’Appennino e sul Cusna

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Hanno portato i canti dell’Appennino, diversi dei quali di produzione propria, in una rassegna prestigiosa. Sono i coristi del Vocilassù che, a dispetto della pandemia, sono tornati in pista in una villa veneta.
La compagine toanese diretta dal maestro Armando Saielli, noto pianista e docente di musica, si è infatti esibita, lo scorso 18 giugno nell’ampia sala teatro della stupenda cornice di Villa Farsetti a Santa Maria di Sala a pochi chilometri da Venezia, nella terra della storica Serenissima Repubblica di Venezia.

L’invito è giunto dalla corale “Voci della Riviera” di Fiesso d’Artico (VE), abitualmente diretto dal maestro Moreno Menegazzo assente per covid e con stile e bravura sostituito dalla corista Alessia Zinato). Il Vocilassù era ospite d’onore nell’ambito dell’ormai consueto “Concerto d’Estate” che il coro veneto organizza in loco ormai da diversi anni. Calorosi gli applausi del coro ospitante e quelli ancor più convinti di un pubblico attento e competente, complici, all’esterno, il meraviglioso contesto del parco e la piacevole serata ormai decisamente estiva.

Da segnalare come il coro “Vocilassù”, già da un po’ di tempo, si va sempre più qualificando come acclarata e pregevole “entità narrante” che, in giro per l’Italia, specie, quella del nord, racconta e promuove l’Appennino reggiano.
Nel suo variegato repertorio che spazia da brani in gregoriano, a canti della nostra più genuina tradizione popolare, ai canti classici della tradizione alpina, a brani in lingua sarda, abruzzese, tedesca e inglese e soprattutto a quelli di autori famosi come Bepi De Marzi e Marco Maiero – è stato tra i primi cori in Italia a scoprire i suggestivi brani del poeta e compositore friulano - , compaiono sempre più frequentemente brani con testi, musica e armonizzazione prodotti all’interno del coro stesso. Insomma quasi ormai un “coro d’autore” che propone ora luoghi, accadimenti e colori della nostra montagna, veicolandoli ai più come vere e proprie “cartoline del territorio”.

A conclusione della serata, dopo altri brani prodotti dal coro, è stato eseguito per la prima volta in pubblico il nuovo canto dal titolo “Il Gigante addormentato - Le stagioni del Monte Cusna”, con testo di Ubaldo Montruccoli, la musica, l’armonizzazione e l’arrangiamento musicale del direttore Armando Saielli. Brano che ha riscosso il favore del pubblico, un canto di singolare e accattivante abilità letteraria, musicale e canora, che ben tratteggia e racconta le bellezze e i colori stagionali della nostra montagna più alta. Il Monte Cusna si anima qui dei sospiri, “nei silenzi della luna”, e dei sogni immaginifici del gigante buono che tutti possiamo da sempre ammirare come addormentato “… là disteso sul Crinale”.

Il giorno seguente, come avviene da tradizione per molti cori in viaggio per l’Italia, per coristi e accompagnatori una piacevole visita di alto valore culturale, con guide d’eccezione, ai tesori nascosti della Serenissima, come la “Scuola Grande di San Rocco” che vanta capolavori di Jacopo Robusti detto Il Tintoretto, Tiziano e altri. In una Venezia, tornata superaffollata, che ancora resiste, nei secoli, alle scomposte maree della Storia e a quelle, forse più devastanti, di un turismo troppo frenetico e distratto. Una città dove, il troppo afflusso di persone, ha costretto ad emanare divieto di canto per le vie della città. Il coro ha rispettato la disposizione, riservando un canto d’arrivederci, Amici Miei, solo sulla banchina d’arrivo e partenza della città.