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A 30 anni dalla strage di Capaci, Papaleo: “I sindacati si impegnano per la legalità”

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A trent’anni dalla strage di Capaci, a cui è seguita poche settimane dopo quella di via D’Amelio, Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale, ha voluto ricordare quei giorni e come il fenomeno mafioso continui ad esistere e a espandersi.

"Per chi li ha vissuti gli anni Novanta sembravano il segno del futuro e, invece, portavano con sé le propaggini del sistema mafioso che si opponeva allo Stato - ha dichiarato - Oggi più di ieri grazie alle condanne del processo Aemilia,  abbiamo aperto gli occhi su un nuovo modo utilizzato dalla mafia per insidiare la società, anche al Nord, senza tritolo ma con intimidazioni e denari sporchi. Abbiamo piena consapevolezza di come legalità e crescita sociale debbano viaggiare unite. Oltre a ciò, per contrastare la mafia sono necessari buona occupazione, salari, pensioni dignitose e sviluppo economico. I sindacati, in tal senso, si impegnano nei luoghi di lavoro e in tutti i tavoli e con le associazioni per la legalità".

"L’esempio, certo, è quello del sacrificio del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca, della scorta di cui facevano parte gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro, e Rocco Dicillo. La loro memoria, credo, sia divenuta anche un pezzo fondativo della nostra Italia - ha continuato Papaleo - Un Paese che ieri ancora chiamato a contrastare l’illegalità tanto a Palermo quando nella ricca Emilia. Abbiamo le radici per contrastare il fenomeno mafioso che, essendo fatto da uomini, può essere sconfitto, come ricordava Falcone. L’alleato più grande, in questa lotta, è proprio il mondo del lavoro che, il 27 giugno, scese a Palermo con 100 mila lavoratori, anche dalle nostre città e province, per manifestare accanto alle famiglie per i valori della legalità".

Quello che è accaduto 30 anni fa è contornato ancora da misteri e zone d'ombra, ma ricordare è fondamentale: "La mafia ha cambiato uomini e metodi, eppure siamo ancora qui a testimoniare che vincere l’illegalità si può. Il sacrificio dei giudici Falcone, Borsellino, delle loro famiglie e scorte è divenuto il germoglio di una nuova società che guarda al futuro portando nel cuore la speranza – che oggi batte Palermo e nelle nostre case - e tra le mani stringe un destino che vogliamo migliore, solidale, legale".