"Sono passati 8 mesi senza che dalla direzione Anas di Bologna arrivi una qualche risposta alle richieste del Comune di Carpineti e alle proposte della Provincia di Reggio Emilia. Facciamo un po' di storia: il 5 novembre 2021 l'Unione dei Comuni, il comandante della polizia municipale dell'Unione e il Comune di Carpineti hanno inviato una lettera di richiesta ad Anas per avere il nulla osta ad applicare un limite di velocità omogeneo di 50 km ora nel tratto di SS63 da Ca' del Merlo ad Ardaceda".
Lo scrivono in una nota i membri del Comitato Strada Statale 63+sicura e aggiungono: "Da allora il Comune di Carpineti ha inviato tre solleciti, ad oggi senza riscontro, per avere risposta sull'applicazione del limite di velocità, atto propedeutico al posizionamento di rilevatori di velocità e realizzazione di strisce pedonali in corrispondenza delle fermate autobus o piazzole rifiuti. Il 4 febbraio 2022 la Provincia di Reggio Emilia e il Comune di Carpineti hanno inviato ad Anas il progetto, elaborato dai tecnici della Provincia stessa, di ammodernamento e messa in sicurezza del tratto carpinetano della SS63. Anche su questo ad oggi nessun segno di vita della direzione Anas bolognese".
A questo disagio per gli abitanti si aggiungono quelli patiti da tutti i pendolari della montagna che devono transitare sulla deviazione ex statale 63 a causa dei lavori nelle gallerie: "È plateale il degrado del manto stradale - si legge ancora nella nota - con buche tipo campo minato, e dei manufatti e sistemi di sicurezza, vedi guardrail su plinti di cemento provvisori. Questo tracciato, da Ca' del Metlo a Casina della SS63 è da 20 anni una strada comunale, cioè da quando sono state realizzate le gallerie fra Ca' del Merlo e Casina e Anas lo ha trasferito ai Comuni di Casina e Carpineti, prendendo in carico il nuovo percorso e le gallerie".
"Il tira e molla fra Comune di Carpineti, che detiene il tracciato più danneggiato, ed ANAS su chi debba fare i lavori, ha portato a questa situazione pericolosa per gli utenti. L'unica cosa chiara e sicura è che oggi - conclude la nota - senza ombra di dubbio, a gallerie chiuse, nessun lavoro, che comporti blocco del traffico, può essere fatto su questo tracciato, altrimenti i pendolari, per deviare dalle gallerie ed andare e venire da Reggio, dobrebbero passare per Marola e Casina o per Viano e Scandiano".
E poi l'appello: "Il Comitato Strada Statale 63+sicura richiama gli Enti competenti alle loro responsabilità e si impegna a dare appoggio agli altri Comitati di utilizzatori della S63 per dare voce alla montagna su questa partita. Compete agli Enti pubblici fare le giuste scelte per risolvere i problemi. Per ora a noi cittadini restano i disagi ed i pericoli. Ci aspettiamo che almeno le buche vengano riempite al più presto".
Mi sembra chiaro che a Reggio della Montagna tra strade e servizi pubblici inadeguati non freghi niente a nessuno.Quando lo capiremo sara’ tardi.
Gian