Il "Vitello d’oro” è il riconoscimento postumo con il quale la Croce Rossa di Toano vuole premiare cittadini che in vita hanno acquisito particolari meriti, persone quindi degne di riconoscenza e di essere portate a modello.
Il fine non è tanto, o solo, quello di celebrare le loro virtù, ma anche e soprattutto di mantenerne viva la memoria per non dissipare il patrimonio del loro prezioso esempio.
Domenica 1 maggio 2022, al Cavolaforum, a Cavola di Toano è stato consegnato dal presidente della Croce Rossa di Toano, Mario Ferrari e dal sindaco Vincenzo Volpi, ai familiari di Mosè Castagni, Don Raimondo Zanelli, Paride Ferrari, Alberto Loris Ceccati e Giuseppe Lugari, accompagnati dalle note del coro Voci lassù dopo la messa celebrata da don Giancarlo Bertolini e don Alpino Gigli.
In questo link potrete vedere il video della diretta fatta quella sera.
Conosciamo oggi Giuseppe Lugari. Testi tratti dal libretto edito dal Comune di Toano e Croce Rossa sezione Toano, stampato da La Nuova Tipolito.
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Un alpino con la musica nel cuore
Martedì 10 novembre 2020 ti abbiamo salutato per l’ultima volta. Questa pandemia non ha permesso a tutti di essere presenti, ma il Cavola Forum non ha potuto contenere tutte le Penne Nere, i componenti dei Corpi Bandistici, i ruzzolai e tutti gli Amici che hanno voluto salutarti. Gli Amici, sì, gli Amici perché la tua solarità, la tua gentilezza, la tua allegria, il tuo saperti adattare a chiunque avevi attorno, ti faceva amare da ogni persona che aveva la fortuna di incontrarti sul proprio cammino.
Eri nato il 30 novembre 1947 a Cavola di Toano dove hai sempre continuato a vivere con tua moglie Loredana Fontana ed i tuoi figli Alessandro e Simona.
Alpino a Tolmezzo (Udine), entrasti subito a far parte della Fanfara di Brigata. Iscritto al Gruppo di Cavola, al quale non facevi mai mancare il tuo aiuto e che, con il tuo entusiasmo, contribuivi a tenere vivo.
Le Adunate Nazionali erano un appuntamento fisso, col Cappello in testa ed il sax al collo, passavamo giornate indimenticabili. Abbiamo conosciuto tantissimi gruppi, che come noi, portavano una sana allegria in quelle che erano le giornate che precedevano la domenica, giorno in cui sotto al Cappello, indossavamo la divisa del Corpo Bandistico di Cavola, ed accompagnavamo con orgoglio la nostra Sezione ed il nostro Bandierone.
A dicembre diventavi il Babbo Natale della montagna, della nostra e di quella modenese. Nel tuo vestito, che calzavi alla perfezione perché non avevi bisogno di trucco e parrucco, diventavi il vero Babbo Natale, che portava allegria negli asili, nelle scuole, nelle piazze, ma anche negli ospedali e nella Casa di Fausta, vicino al Policlinico di Modena, dove risiedono con le proprie famiglie, bambini ammalati, che purtroppo necessitavano di cure chemioterapiche.
A gennaio cambiavi abito. Con un semplice mantello, un cappello a punta e gli strumenti in mano, portavamo la Befana, ultimamente impersonata proprio da tua moglie Loredana, nelle case protette e di carità sempre delle montagne di Reggio e Modena. Preparavamo piccoli sacchetti da donare ad ogni ospite, e vederli sorridere e magari desiderosi di ballare, era il regalo più bello che ricevevamo noi.
Nel trasferimento da una struttura all’altra, non mancava mai la sosta nei bar per bere un bicchiere, perché come dicevi tu, a suonare viene una gran sete!
Nel 1974 avevi costituito assieme ad Enzo ed Emore Chesi, Stenio Novellani e Franco Caselli l’orchestra FOLK della MONTAGNA, che per oltre 30 anni ha rallegrato le sale da ballo di tanti paesi, dove suonavi sia il clarinetto che il saxofono. Grande gioia ti ha dato tuo figlio Alessandro, quando con il clarinetto si aggiunse al tuo gruppo.
La musica è stata una parte fondamentale della tua vita, e la Banda di Cavola, che anche grazie a te ha superato la crisi dopo i festeggiamenti dei 100 anni, sentirà tanto la tua mancanza. Anche qua è stato grande il tuo orgoglio quando entrambi i tuoi figli, con il clarinetto, hanno calcato le tue orme e sono entrati a farne parte. Purtroppo la vita li ha allontanati da questo mondo, ma le porte per riaccoglierli sono sempre aperte.
Giocavi al Ruzzolone, e nel 2009, a Terni, hai vinto i Campionati Nazionali a squadre in categoria C. Lungo i treppi e intorno alle tavole mancherà la tua allegria. Non scordavi mai di portare qualcosa da bere o mangiare, perché era bello lanciare la ruzzola, ma era anche bello trascorre assieme le giornate.
La cerimonia di commiato è stata celebrata da monsignor Guiscardo Mercati di Carpineti, che ti aveva conosciuto più di quaranta anni fa al Cerreto, dove andavamo a suonare per la sagra dell’8 settembre. Ha ricordato con sincera commozione la bella persona che eri, la disponibilità con la quale ti mettevi a disposizione dei bambini e ti ha invitato ad unirti al coro degli angeli per fargli imparare i pezzi allegri con i quali portavi gioia, senza mai stancarti, qua sulla terra.
Per problemi legati al Covid, solamente una piccola parte della tua Banda ti ha potuto salutare con alcuni brani, ma tutti erano lì ad abbracciarti. Ti abbiamo accompagnato davanti alla sede degli Alpini, nella quale abbiamo trascorso momenti indimenticabili. Sotto la Bandiera listata a lutto, attorniato dai gagliardetti, risuonavano le note dell’Inno degli Alpini. Prima di lasciati andare però, per l’ultima volta ancora insieme, con le lacrime che ci rigavano il volto e le note tremanti che uscivano dai nostri strumenti ti abbiamo abbracciato con il tuo cavallo di battaglia: “NON C’E’ PACE” (Non c’è pace tra gli ulivi di Secondo Casadei).
Ciao Giuseppe, ciao grande Amico.
(Elisa Medici)