Il "Vitello d’oro” è il riconoscimento postumo con il quale la Croce Rossa di Toano vuole premiare cittadini che in vita hanno acquisito particolari meriti, persone quindi degne di riconoscenza e di essere portate a modello.
Il fine non è tanto, o solo, quello di celebrare le loro virtù, ma anche e soprattutto di mantenerne viva la memoria per non dissipare il patrimonio del loro prezioso esempio.
Domenica 1 maggio 2022, al Cavolaforum, a Cavola di Toano è stato consegnato dal presidente della Croce Rossa di Toano, Mario Ferrari e dal sindaco Vincenzo Volpi, ai familiari di Mosè Castagni, Don Raimondo Zanelli, Paride Ferrari, Alberto Loris Ceccati e Giuseppe Lugari, accompagnati dalle note del coro Voci lassù dopo la messa celebrata da don Giancarlo Bertolini e don Alpino Gigli.
In questo link potrete vedere il video della diretta fatta quella sera.
Conosciamo oggi Paride Ferrari, nei prossimi giorni presenteremo anche gli altri insigniti. Testi tratti dal libretto edito dal Comune di Toano e Croce Rossa sezione Toano, stampato da La Nuova Tipolito.
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Un gigante è “andato avanti”
Il 12 settembre 2020 è “andato avanti” l’Alpino di Cavola Paride Ferrari dopo una vita spesa al servizio del prossimo e della sua comunità.
I genitori Silvio Ferrari e Domenica Casini diedero alla luce tre figli: Rina (1920), Amelio (1923) e Paride (1933). Il giovane Paride fin da piccolo ha dimostrato di possedere uno spiccato senso del dovere, l’attaccamento al lavoro, adoperandosi sempre con ingegno, perseveranza e passione.
Ha prestato servizio militare nel Corpo degli Alpini, nella Brigata Julia di stanza a Udine per la durata complessiva di 24 mesi. Partecipò attivamente alla costituzione del Gruppo Alpini a Cavola avvenuta nell’anno 1962. Ne divenne Capogruppo nel 1980 e venne riconfermato per ben 32 anni.
Senza esitazione, ma con forza, intraprendenza e caparbietà si è subito rimboccato le maniche e ha organizzato il 31 agosto 1986 a Cavola il XXX° Raduno sezionale delle Penne Nere. Un lungo corteo di alpini e aggregati ha sfilato per le vie del paese al ritmo della Fanfara della Brigata Tridentina, del locale Corpo Bandistico e della Banda Musicale di Felina. In quell’occasione avvenne l’inaugurazione della sede del Gruppo e della Via Brigate Alpine nel centro del paese. Per quell’importante ricorrenza, Paride ed altri alpini di Cavola, hanno ristrutturato e integrato con il nome dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale, il Monumento collocato sul sagrato della chiesa. L’intraprendenza, la voglia di fare e lo Spirito Alpino, hanno trovato sempre nell’uomo terreno fertile. Sapeva sprigionare buonumore, allegria e stima.
Il 15 settembre 1996, Cavola ospita per la seconda volta il Raduno Sezionale degli Alpini, ed il 29 luglio 2012, in occasione del 50* anniversario di fondazione del Gruppo, riesce a far confluire ancora una volta un fiume di Penne Nere nel suo amato paese, in occasione del terzo Raduno Sezionale.
Era sempre il primo a partire indossando la divisa di Protezione Civile ANA, ogni qualvolta calamità naturali o emergenze sul territorio nazionale, movimenti tellurici o alluvioni lo richiedevano. Non esitò a partire per la Russia, nella località di Rossosch, nel 1993, assieme al Presidente sezionale Gino Morani, Corrado Bagnacani e l’inseparabile amico Loris Ceccati, per mettere a disposizione le loro braccia forti e robuste nella realizzazione dell’Asilo Sorriso.
La stessa voglia di fare, lo stesso entusiasmo ed una forte caparbietà le ha sempre espresse anche in tutte le iniziative della Pro loco di Cavola di cui è stato per tanti anni vice presidente.
Al compimento dell’ottantesimo anno di età, con la tristezza nel cuore, Paride non può più indossare la divisa della Croce Rossa Italiana, messa per la prima volta nell’anno 1988, quando a Toano venne istituito questo prezioso organo.
Dopo 25 anni di impegno e disponibilità il presidente della delegazione, Mario Ferrari, gli conferì un Attestato di Merito e la Croce di Anzianità in data 23 ottobre 2013.
Belle parole ha pronunciato don Alpino Gigli, ricordando che nel paese di Cavola, sono crollate quattro colonne portanti nell’arco di pochi mesi: il dott. Maurizio Ubaldi, don Raimondo Zanelli, Alberto Loris Ceccati ed ora Paride Ferrari. Quattro uomini che hanno messo le proprie competenze al servizio della comunità locale con serietà, dedizione e passione.
Commoventi parole hanno pronunciato la pronipote Federica Strozzi ed il nipote Silvio Scalabrini di cui riportiamo uno stralcio.
“Paride è stato uno zio, un fratello, ma soprattutto un amico. Ha saputo darmi buoni consigli, tanti aiuti e con le sue battute sapeva sempre sdrammatizzare i problemi.
Ricordo che dopo il servizio militare, pochi anni dopo il 1957, venne richiamato come riservista assieme ad Elio Lugari e Claudio Ferrari, per il rischio di un’altra guerra nel Canale di Suez. Al rientro, per la necessità che c’era in famiglia si mise a lavorare con mio papà Narciso. Avevano due camion, la salute di mio padre cominciava a vacillare.
Paride fu per tutta la nostra famiglia un fondamentale punto di riferimento dopo la scomparsa dei miei genitori.
Poi arrivò la Banda: Paride era l’unico che non sapeva suonare, ma nonostante ciò era parte integrante del gruppo. Ci inventammo di tutto per stare insieme.
Lui c’era sempre senza mai farsi notare, lavorava in silenzio. Con lui era tutto più facile e soprattutto non faticoso. Quando c’era qualcosa da fare, lui e Loris non si tiravano mai indietro.
Ti porteremo sempre con noi, Paride, sei stato il nostro punto di riferimento: non eri padre, ma sei stato genitore e nonno per noi tutti.
Grazie di tutto.” (Silvio Scalabrini)
(Ivo Rondanini)