Sabato 7 luglio, alle ore 10, l'amministrazione comunale di Baiso inaugurerà la nuova rotonda, posizionata tra le vie principali del paese, nella quale è stata installata l'opera “I Calanchi” dell'artista Vasco Montecchi.
Vasco Montecchi ha le proprie radici ben piantate a Baiso, nella località Castagneto, dove è nato e dove vive. E' pittore e scultore che ha alle proprie spalle l'esperienza della migrazione e quella del ritorno. Incontra prima l'arte pittorica ed infine la scultura. La sua materia preferita è il marmo e con questa Montecchi condivide suggestioni e narra racconti.
Vasco Montecchi, perché ha scelto il marmo?
Il marmo è una delle materie più durature e resistenti. Volevo che la mia opera rimanesse nel tempo, così come i calanchi che rappresenta. I calanchi ci raccontano una storia secolare, quale migliore materia del marmo? Inoltre il marmo ha anche un'altra caratteristica, la varietà di colore delle venature. I calanchi di Baiso sono unici proprio perché posseggono una varietà di colore infinita, ho provato a riprodurla in questa opera, anche accostando due colori diversi, che si affiancano abbracciandosi.
Con interesse l'artista di fama internazionale ha accolto l'invito dell'amministrazione comunale di Baiso di aderire al progetto “Benvenuti a Baiso”, che trova la sua conclusione nell'inaugurazione della nuova rotonda al centro del paese.
La scultura, come tutte le opere del maestro Montecchi, sono intrise di movimento e di significati nascosti.
Cosa rappresenta l'opera di Vasco Montecchi nel paese nel quale lo stesso è nato, dove è poi ritornato e dove ha trovato rifugio la sua arte?
E' vero, Baiso è il paese nel quale sono nato e nel quale sono tornato. Molte delle mie opere sono presenti nel territorio e raccontano storie di lontananza, di migrazione, ma anche di ritorni, un po' la mia storia. Le mie opere appartengono, in qualche modo, a questo territorio, così come quella che inaugura sabato e che racconta di geologia, di storia, di passato e di futuro.
"I calanchi" sono un'opera per chi Baiso lo vive quotidianamente o per chi ci passa e va oltre?
E' un'opera per tutti. Certo è che chi vive a Baiso presto ci farà l'abitudine, come ha fatto l'abitudine anche alla vista dei calanchi, che appartengono a questa realtà da sempre. Chi invece a Baiso approderà o passerà per andare altrove spero possa interrogarsi su questa opera. Forse non tutti la comprenderanno, ma il gioco artistico sta proprio lì...
Il sindaco Fabrizio Corti vuole rimarcare il proprio “ringraziamento all'artista che ha fatto dono alla comunità di questa sua opera ed agli sponsor, che hanno permesso che la stessa venisse realizzata. Vasco Montecchi non ha mai mancato di far sentire, tramite le numerose opere realizzate, il proprio affetto a questo territorio e lo dimostra ancora una volta con questa sua ultima creazione”.
“Vasco Montecchi – prosegue il sindaco – crede che un paese senza cultura sia come una minestra senza sale e fa di tutto perché a Baiso questo sale non manchi mai e di questo gli siamo davvero grati”
Il ritorno alle origini dell'artista è diventato realtà proprio a Castagneto di Baiso dove l'associazione Cast “Castagneto di Baiso Aps” ha realizzato un museo diffuso, che si sviluppa proprio tra le vie del borgo, che ospitano anche la casa natale di Montecchi, ora casa museo.
Il presidente dell'associazione Cast, Lorenzo Montecchi afferma: “la scultura posizionata in un incrocio di strade ricorda ed evidenzia a coloro che arrivano a Baiso, una peculiarità del nostro territorio. Inoltre ricorda, insieme ad altre opere d'arte e all'abitato di Castagneto, che ci si trova nel paese dove è nato Vasco Montecchi”.