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Il Parmigiano Reggiano di Montagna mira a farsi bello. A Cibus dal Consorzio presentate novità per i caseifici

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Il Parmigiano Reggiano di Montagna potrebbe avere un nuovo packacing e uno nuovo sviluppo per il futuro. Col progetto “Territorio di Montagna” a Cibus (Parma) la presentazione di questa iniziativa da parte di Carlo Mangini, direttore marketing, comunicazione e sviluppo commerciale. Una opportunità per i caseifici
dell’Appennino di Reggio Emilia, Parma e Modena.

La videointervista sulla pagina Facebook di Redacon, a cura di Gabriele Arlotti.

 

D: In quale direzione sta andando la promozione del prodotto di montagna ma soprattutto come intendete aiutare i caseifici a riconoscere il maggior valore?

R: Il progetto “Prodotto di Montagna” nasce nel 2014/15 quindi abbiamo inteso farlo evolvere ascoltando anche il contributo della nostra commissione dedicata proprio alla progettualità, alla difesa e alla promozione del prodotto di montagna. Abbaino considerato alcuni parametri: il primo quello dell’efficacia e dell’efficienza degli investimenti: quando si ha un marchio (il marchio in questo caso è il territorio di montagna) per aumentare la visibilità e farne conoscere il valore occorre fare un investimento che possa poi trovare nei punti vendita l’identificazione con la scelta di acquisto, dei consumatori che hanno apprezzato quella proposta.
Oggi presentiamo questa situazione: su una stima di circa 800mila forme prodotte nel territorio di montagna, sono 180mila i caseifici che conferiscono al progetto consortile “Prodotto di Montagna”, già in essere, la loro produzione. Era evidente che si dovesse fare qualcosa di ulteriore e abbiamo identificato con la commissione in alcuni parametri, quelle scelte che avrebbero incluso i caseifici di montagna che oggi sono fuori da questa progettualità. A tal proposito dedicheremo a questo ulteriore progetto investimenti intorno ai 700mila euro totalmente destinati alla progettualità di montagna.

D.: Cosa avete fatto, quindi?

R.: Il primo intervento, quello più importante, è stato adottare i parametri del territorio montagna definiti dall’Unione Europea, quindi quelli che identificano le aree entro le quali possono essere conservati i prodotti, ovviamente quelli di montagna, ma fino a 10 km di distanza dal confine del terreno dei comuni di montagna. Questo è importantissimo per la stagionatura, il processo produttivo deve avvenire in montagna, in aree dove è difficile e costoso investire per i magazzini, ma con questa modifica del disciplinare, sarà possibile stagionare negli impianti già esistenti dei inostri magazzini di stagionatura in collina. Quindi potremo includere un maggior numero di conferenti. Un altro elemento è stato quello di applicare come condizione di partecipazione al nostro progetto la valorizzazione del numero di matricola che è ‘la faccia del produttore’, cioè l’identificazione del produttore.
Ed è una scelta che ci è stata richiesta dal consumatore per una maggiore trasparenza: firmando il prodotto avremo la tracciabilità molto puntuale di dove va quel latte prodotto e trasformato in montagna.

D: C’è un ulteriore aspetto che avete presentato a Cibus e cioè la possibilità di iniziare questo percorso in maniera concreta con Coop Alleanza 3.0, ci vuole anticipare di cosa si tratta?

R: Coop Alleanza è la principale cooperativa di Coop Italia, copre tutta la fascia adriatica con ipermercarti, supermercati, è vicina ai nostri consumatori, quindi non poteva non trovare con noi una soluzione nell’identificare, in questo caso, una iniziativa di promozione del prodotto che realizzerà a luglio, che ripeterà se tutto andrà bene a settembre, che vedesse proprio al centro la comunicazione sul prodotto di montagna, adottando anche loro le scelte di fornitura di coloro che parteciperanno al nostro progetto, indicando in maniera molto concreta quale opportunità offre ai nostri produttori: passare da circa 3500 forme vendute l’anno scorso sui prodotti di montagna a oltre 8mila forme previste nel 2022.

D: Vendute all’interno dei loro punti vendita …

R: Sì e promossi attraverso una iniziativa che vede due volantini uno a luglio l’altro settembre-ottobre e un articolo nella loro newesletter dedicato alle produzioni di montagna – in una simulazione della rivisita di Coop Alleanza spicca il Castello di Sarzano ndr -

D: Concretamente i caseifici dell’Appennino quando li incontrerete per incentivarli ad aderire?

R: Il passaggio è stato fatto nella Commissione montagna e per l’adesione alla proposta li seguiremo in tutti
i processi per rendere operativa al più presto l’applicazione di questi nuovi regolamenti. A breve riteniamo
di essere, con concretezza, sul mercato con una più ampia base di soci aderenti a questo progetto.