Malgrado le previsioni meteo sfavorevoli e una coltre di nubi che minacciava pioggia, una gran folla di bambini, di ragazzi e di adulti ha accolto l’invito a camminare lungo le vie del paese di Villa Minozzo per chiedere con forza la pace.
Presenti le autorità locali, i rappresentanti delle associazioni del territorio, i cittadini delle varie frazioni del comune, i volontari della Croce Verde e tante famiglie.
Una bella mobilitazione che, attraverso le letture proposte nelle due tappe (all’altezza del giardino Belvedere dell’Amicizia e in piazza della Pace), ha toccato vari temi, perché pace significa anche rispetto del creato, giustizia, dignità della persona, conoscenza.
Nel giorno dedicato alla festa de lavoro, la marcia di Villa Minozzo ha richiamato l’attenzione su tutto ciò che concorre a realizzare un orizzonte di benessere condiviso e di pace.
Dai canti e dalle letture (tratte da testi letterari, ma anche da articoli e blog) è emerso un ricco affresco di riflessioni e dati. Che tacciano le armi è il primo passo ma la pace è ben altro, è un cammino che ha bisogno di diritti, uguaglianza, lavoro, equilibrio nell’uso delle risorse, equa distribuzione dei beni della Terra, rispetto degli ecosistemi e abbandono di ogni logica predatoria.
In questi giorni il dramma sconvolgente della guerra in Ucraina ha colpito un’Europa che riteneva di esserne immune e anche dalle comunità più piccole si leva forte l’appello a puntare non sulle armi ma sulla collaborazione tra popoli e governi, tenendo presente che la Terra è una grande casa comune e per viverci dobbiamo occuparcene pienamente.