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“Mandra: il castello e il santuario da Jacopo a Santa Liberata” un convegno di studi storici a Carpineti

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Non molti sanno dov'è e cos'è Mandra, ma la località risulta citata fin dal 1057 tra i possessi di Matilde ed era sede di un castrum. Mandra è nel territorio carpinetano e a Mandra è dedicato il convegno di studi storici che si svolgerà sabato 21 agosto nel Teatro Parrocchiale di Carpineti dalle 17,30 organizzato da "Gli amici di Mandra" col Comune, la Parrocchia di Pianzano, l'Università di Modena e Reggio, il Club Unesco e la Deputazione di Storia Patria di Reggio ed il sostegno di diversi sponsor.

Dopo i saluti di apertura di: Vanni Malvolti assessore del Comune, don Ugo Tagliatini parroco di Pianzano, mons. Tiziano Ghirelli della Curia e Luigi Grasselli pro-rettore della Università, ci saranno interventi di Giorgio Montecchi (Università di Milano) su "Jacopo da Mandra", Walter Baricchi (Cul Unesco) su "Il Castrum", mons Giovanni Costi (Dep. Storia Patria) su "La devozione di Santa Liberata" e Clementina Santi su "Santuari e pellegrini nell'Appennino Reggiano".
A seguire una serie di testimonianze "Insém è castel 'd Mandra" di Eolo Biagini, Polo Orsini, Sante Tonarelli, Carla Bazzani, Sandor Grasselli, Domenico Frassinetti e Maria Teresa Campani. Poi toccherà ai giovani studenti delle scuole di Carpineti illustrare il loro progetto di lavoro "Intorno a Mandra". L'intervento di chiusura sarà di Giovanni Ielli a nome degli organizzatori del Convegno. Il tutto sarà coordinato da Gino Badini, Presidente della deputazione di Storia Patria di Reggio.

Ma non finisce qui perchè domenica 22 alle 11 sarà celebrata una Messa proprio al Santuario di Mandra cui seguirà il pranzo al sacco come si faceva una volta; mentre è già aperta, dal 14 e fino al 29 agosto, presso il Palazzo di Cortina in piazza Matilde a Carpineti, una mostra a cura di Archeomontagna su "Mandra e Carpineti nei libri, nei documenti, nelle immagini".
Per informazioni contattare: [email protected] o chiamare il 335 8175464.

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IL SANTUARIO DI SANTA LIBERATA

Località di antichissima origine - risulta citata fin dal 1057 - la curtis di Mandra faceva parte della Domus Comitissae Mathildis, ed era sede di un castrum (1105).
Accanto al castello, di cui rimangono tracce di mura fortificate, si trovava la cappella - poi chiesa parrocchiale - proprio nel sito in cui fu riedificato nel 1631 un nuovo oratorio dedicato ai Ss. martiri Fabiano e Sebastiano.
La sagoma attuale della chiesetta (con la piccola abside e la cappelletta laterale)
risale però ai primi decenni dell’Ottocento, quando, essendovi a Mandra grande concorso di pellegrini, si veniva affermando la devozione per Santa Liberata. In quegli anni (1814-15) fu eretto un nuovo altare, dedicato alla Santa e dotato di una
piccola graziosa statua, che la ritrae in abito da monaca.
Da allora l’oratorio di Santa Liberata è meta di frequenti pellegrinaggi, soprattutto nelle domeniche di maggio.
Secondo la tradizione agiografica Liberata e Faustina nacquero a Rocca d’Olgisio (Arx Genesina) vicino a Piacenza, nei primi decenni del VI secolo. Figlie del nobile feudatario del luogo, abbracciarono tuttavia l’ideale ascetico; abbandonata
la famiglia e la ricchezza, si ritirarono presso Como dove fondarono un monastero, nel quale morirono intorno al 590, in fama di santità.
A Liberata Vergine e Santa furono attribuiti numerosi miracoli.
Le sue reliquie, traslate da Como in molte città italiane (un frammento si conserva anche nell’oratorio di Mandra) sono oggetto di grande devozione. Venerata come “liberatrice” dei mali, è anche invocata come protettrice delle puerpere e patrona della buona morte.

(Clementina Santi)

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JACOPO DA MANDRA

Il Comune di Reggio, dopo aver combattuto nella Lega Lombarda contro l’imperatore Federico Barbarossa, nella Pace di Costanza del 1183 ottenne con gli altri comuni della Lega il riconoscimento del proprio potere non solo sulla città di Reggio ma anche sul territorio circostante, dalla pianura fino alla catena appenninica. I signori feudali delle diverse località furono così costretti a sottomettersi all’autorità del comune cittadino, che in quegli anni era in piena espansione economica, sociale e culturale.
L’anno seguente, nel 1184, Jacopo signore di Mandra e delle terre vicine fu costretto a giurare fedeltà al Comune di Reggio, obbligandosi a cedergli la sovranità sul castello e sulla corte, a seguirlo in guerra a proprie spese, a sottoporsi agli ordini e all’autorità dei consoli cittadini.
Promise inoltre di far giurare fedeltà al Comune di Reggio anche a tutti i suoi sudditi con l’obbligo di versare una tassa di 12 denari ogni due buoi posseduti, di osservare tutte le disposizioni del Comune di Reggio e di aprire il proprio mercato a persone approvate dai consoli cittadini. Avveniva così anche nella piccola Mandra il passaggio dal regime feudale a quello comunale.
Quattro anni più tardi, nel 1188, fu stipulato un ulteriore accordo tra il podesà di Reggio e Jacopo da Mandra. Esso prevedeva da parte del Comune la cessione a lui di un cospicuo prestito e di un appezzamento di terra a Reggio, e da parte di Jacopo da Mandra la promessa di prendere la residenza in Reggio, di condurvi i suoi scolari e di cominciare ad insegnarvi a partire dal 29 settembre di quell’anno.
Jacopo da Mandra era, infatti, un signore molto speciale. Oltre che feudatario era
anche docente di diritto e, a quanto pare, teneva allora scuola e allievi a Modena, dove l’Università era stata aperta da Pillio da Medicina nel 1175.
I Comuni italiani nel momento in cui cominciavano a estendere il loro potere sull’intero territorio circostante avevano bisogno di abili professionisti del diritto per organizzare la società non secondo le norme del diritto feudale, ma secondo principi che trovavano i loro fondamenti nella riscoperta del diritto romano avvenuta a Bologna in ambito universitario.
Per questo il Comune di Reggio nel momento stesso in cui si impadroniva del territorio di Mandra, si accordava col suo signore per ottenerne non solo aiuti militari o vantaggi economici, ma anche per istituire in città un insegnamento
universitario il giorno 29 settembre 1188: la data di nascita dell’Università di Reggio Emilia di cui Jacopo da Mandra fu il primo docente.

(Giorgio Montecchi)

1 COMMENT

  1. Che tristezza vedere le condizion attuali del sito in oggetto. Dopo aver partecipato nel lontano 21 Agosto 2010 a quell’assemblea promettente, mi aspettavo che venisse fatto qualcosa. Il crollo dei muri è iniziato da tempo, forse a Maggio se ci saranno dei pellegrinaggi votivi, qualcuno dovrà portare una casetta da terremotato per Santa Liberata.

    Vanni

    • Firma - Vanni