Il presidente dell’Uso civico di Cerreto Alpi, Alessandro Zampolini, risponde alla lettere inviata da Bertocchi Maria Pia e pubblicata su Redacon lo scorso 13 aprile, in merito alla realizzazione della nuova stazione sciistica e con pista camposcuola a Cerreto Laghi.
“Ogni anno, sono qui a ricordare per chi lo avesse dimenticato, o ad informare per chi ancora non lo sapesse, la vicenda della pista di Vallefonda – esordisce Zampolini. "Da tanti anni a Cerreto Laghi si sente l’esigenza di avere una pista facile per principianti, essendo questo un punto di forza di ogni stazione sciistica che si rispetti. Nel tempo, si sono susseguite diverse amministrazioni comunali e tutte promettevano la realizzazione dell’opera. Ma, per vari motivi, non si è mai riusciti nell’intento".
"Cinque anni fa, all’inizio dell’amministrazione Manari - sottolinea il presidente - la popolazione di Cerreto Laghi nella quasi totalità, gli imprenditori della zona, gli operatori commerciali ed i maestri di sci chiesero a gran voce di provvedere alla realizzazione della pista in questione"
Zampolini motiva la scelta di Vallefonda che dipende da molteplici fattori quali ad esempio: "La pista da sci era già esistente e in quel luogo vi era già un vecchio impianto di risalita dismesso, era giusto e corretto ripristinare e migliorare l’esistente, era sicuramente più facile ottenere le autorizzazioni necessarie. Ricordo altresì che altri luoghi in passato proposti per la realizzazione della pista facile sono stati più volte bocciati dalla sovraintendenza. Poi, la zona di Vallefonda, e quest’anno così avaro di neve ne abbiamo avuto la prova provata, è una zona dove la neve stessa rimane più che in altri posti essendo molto riparata dai venti di scirocco e dove anche quest’anno si sarebbe potuto sciare per oltre 2 mesi con la sola neve caduta dal cielo, tanto è che nei mesi di gennaio e febbraio è stata utilizzata dai bambini con i bob".
Ancora: "La scelta di Vallefonda è stata avvallata, sponsorizzata, richiesta da tutti i maestri di sci di Cerreto Laghi, ovvero la massima espressione di professionalità, esperienza, conoscenza e specializzazione relative alla realizzazione, scelta, gestione delle piste per principianti, anche perchè saranno poi quelli che lì lavoreranno. Infine, la scelta di Vallefonda è stata fatta, in primis dal gestore e proprietario della stazione, ma anche dalla stragrande maggioranza degli imprenditori e operatori commerciali di Cerreto Laghi".
"Lo stesso Uso Civico che io qui rappresento - precisa - e che è la massima espressione della volontà del territorio, si è sempre espresso in maniera molto favorevole alla realizzazione dell’opera. Come se non bastasse, nel periodo in cui l’Uso civico era commissariato, l’allora commissario Bini, attuale sindaco di Castelnovo, per avere la certezza che la popolazione fosse d’accordo, fece ben due riunioni chiedendo espressamente alla gente di esprimere il proprio consenso. Ebbene, senza paura di essere smentito, posso affermare che in tutte e due le riunioni il 99% della popolazione si espresse favorevolmente"
Poi si dice d'accordo con un passaggio della lettera di Maria Pia: "Non dobbiamo limitarci sicuramente alla sola realizzazione della pista facile, ma dobbiamo anzi creare una zona servizi (è già presente un fabbricato ad hoc da ristrutturare), e dobbiamo subito dopo finito il campo scuola, realizzare il secondo impianto di risalita che collega la zona di Vallefonda con la parte alta delle piste del Cerreto, recuperando così anche la famosa e bellissima pista Belfiore".
Secondo il presidente dell’Uso civico di Cerreto Alpi, bisogna anche affermare che "al punto in cui siamo, non sarebbe assolutamente possibile fare un passo indietro; infatti c’è un progetto approvato, c’è un contributo regionale destinato esclusivamente alla realizzazione di quell’opera, c’è un contratto firmato con la ditta esecutrice dei lavori e c’è un acconto del 30% già versato. Se per un qualsiasi motivo si dovesse cambiare idea, si perderebbero i soldi dell’acconto, si aprirebbe una vertenza legale con la ditta esecutrice dei lavori, si dovrebbero restituire i soldi alla Regione. Per finire, il sindaco, gli amministratori ed i funzionari del Comune di Ventasso, probabilmente rischierebbero una denuncia alla Corte dei Conti per procurato danno erariale".
Zampolini conclude: " Dispiace quindi molto se la signora Bertocchi, insieme a pochissimi altri, non si sente rappresentata o non è d’accordo; dispiacerebbe sicuramente di più se venissero disattese le speranze di decine di operatori commerciali, imprenditori, maestri di sci. Affermo con certezza che Cerreto Laghi con i suoi imprenditori, operatori commerciali, maestri di sci e turisti vuole fortissimamente l’immediata realizzazione dell’opera".
…Tutto va bene fin che paga Pantalone…
Pier Giorgio Ferretti
Esatto.
Ottima riflessione di Pier Giorgio ferretti.
Una spesa del genere per dei maestri di sci che per lo più sono residenti in altre regioni e per due alberghi limitrofi. Abbiamo necessità di infrastrutture utili alla popolazione, non di cattedrali nel deserto. Basta sperare fondi pubblici
Lena mattioli
Credo bene che a voi vada a pennello questo progetto. Paga pantalone. Sarei solo curioso di sapere quanti soldi sono arrivati al Cerreto in questi anni così per curiosità.
Andrea