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L’Appennino terra di musica e di cantanti

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La Pietra di Bismantova e il Parco nazionale, la tradizione popolare del maggio e autorevoli scrittori, partigiani e staffette al tempo della Resistenza e grandi campioni sportivi oggi. L’Appennino è tutto questo, ma - come riportato sul Resto del Carlino di Reggio -, è anche un territorio vivo e fervido dal punto di vista musicale. 

Iva Zanicchi

Se lo si pensa come terra di cantanti balza subito alla mente l’‘Aquila di Ligonchio’, Iva Zanicchi, che in febbraio, a 82 anni, è tornata a calcare il palco dell’Ariston, dopo 13 anni di assenza, con la canzone “Voglio amarti”. La celebre cantante ha vinto il Festival di Sanremo tre volte: nel 1967 con "Non pensare a me", nel ’69 con “Zingara”, il suo brano più celebre, e nel ’74 con “Ciao cara come stai”. 

Al Festival ha partecipato nel ’76 anche il cantautore Leano Morelli (71 anni), originario di Villa Minozzo, con “Nata libera”, eliminata da un pezzo di Orietta Berti, ma diventata una delle canzoni più amate negli anni ’70. Ci è tornato nel ’77 con il brano “Io ti porterei”, quarto in classifica e vincitore del premio della critica, e, infine, nel’81 con “Angela”.

Annibale Giannarelli

Un palco altrettanto illustre è stato calcato lo scorso gennaio da Annibale Giannarelli (73 anni), originario di Sassalbo (Lunigiana), vicino al Passo del Cerreto, il quale, con la potenza della sua voce, talento e autenticità, ha incantato tutti, vincendo la 2ª edizione di “The Voice Senior”. Nonostante il successo della colonna sonora di “Lo chiamavano Trinità” da lui interpretata, Giannarelli è rimasto a lungo nell’ombra e la vittoria del noto talent show su Rai 1 è stata una rivincita davvero meritata. 

A Cerreto sono da ricercare anche le origini di Joe Sentieri (Genova 1925 - Pescara 2007), noto cantautore e attore italiano attivo dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, esponente dei cosiddetti ‘urlatori’ e ricordato per il ‘saltino’ con cui concludeva le sue esibizioni.

Giovanni Lindo Ferretti con Ezio Bonicelli e Luca Rossi

Ma Cerreto è anche il paese natio e rifugio prediletto di uno dei ‘padri’ del punk italiano nonché punto di riferimento della musica alternativa italiana, Giovanni Lindo Ferretti (68), cantautore, scrittore e artista poliedrico, fondatore dei CCCP, con Massimo Zamboni, carpinetano, e poi dei CSI e dei PGR.

Alla scena della musica alternativa italiana appartengono anche gli Üstmamò, gruppo attivo dal 1991 al 2003, e poi di nuovo dal 2014, formato da Luca Rossi (54), Ezio Bonicelli (52), Simone Filippi (48), tutti originari di Villa Minozzo, e nel primo periodo anche da Mara Redeghieri (61), residente a Gatta. La frontwoman del gruppo, Mara, ha poi proseguito da sola, affiancando sempre alla sua carriera da cantautrice l’insegnamento dell’inglese alle medie di Busana, e fondando il coro di voci popolari "Falistre e Fulminant”, per recuperare il patrimonio ormai abbandonato di canzoni popolari cantate dagli avi appenninici.

Anima Montanara

Un altro gruppo che ha cercato di unire musica, canto e parole per raccontare in poesia le storie antiche dell’Appennino con un linguaggio musicale moderno, spaziando dalla world music al jazz, è “Anima Montanara”, formato dai cantanti Paolo Romei, poi Irene Condò e Simone Pantani, e dai musicisti Francesco Boni, Dario Sabatini, Gianni Bolzoni e Marco Baroncini (chitarre), Mirko Ferrarini (fisarmonica), Davide Castellari (sassofono e clarinetto) e Roberto Mercati (pianoforte), tutti provenienti dalla montagna. Alcuni di loro sono impegnai ora nel nuovo progetto “Landafurlà”.

Lassociazione

Un profondo legame con la tradizione musicale dell’Appennino si ritrova anche nel folk-rock del gruppo “L’associazione”, che tra i suoi componenti annovera Giorgio Riccardo Galassi (56, voce) di Cervarezza, Marco Mattia Cilloni (46, voce e chitarre) di Ligonchio e Massimo Guidetti (52, tromba) di Toano.

Non mancano cantanti che sono anche produttori, come Mattia Toni di Castelnovo Monti, con migliaia di visualizzazioni su YouTube.

Maurizio Leonardi

Ma anche un genere tipicamente romagnolo come il liscio è egregiamente rappresentato in Appennino da Maurizio Leonardi (63), chitarrista e cantante dell’omonima orchestra, originario di Carpineti e residente a Casina.

“Vivere in Appennino è una forma di resistenza, di disobbedienza. Abitare questi luoghi è un privilegio e una responsabilità. Qui senti di poter fare la differenza, puoi ancora immaginare il futuro, il tuo e della tua gente”, Marco Mattia Cilloni de “Lassociazione”.

 

 

 

 

Sulle tracce di Joe Sentieri in Appennino

3 COMMENTS

  1. articolo interessante ma incompleto: se si parla di musicisti d’Appennino conviene citare anche coloro che si occupano di musica non solo POP, strumentisti che calcano i teatri più importanti del mondo, Giovanni Mareggiini Giovanni Picciati, Davide Gaspari, TIziano Bianchi e via dicendo. Cantanti come Maria Ielli Alessia Cavuoti. Ad ogni modo Viva l’Appennino e i suoi artisti !! Magister

    Magister

    • Firma - Magister
  2. È chiaro che è un articolo incompleto, altrimenti, con tutta la gente che si occupa e si è occupata di musica e canto in Appennino, sarebbe stato un’enciclopedia, non un pezzo (che tra l’altro è apparso su un quotidiano, dove gli spazi sono limitati). Ho volutamente citato i cantanti e i gruppi più noti a livello nazionale nel panorama della musica leggera, non ho messo gli emergenti, né ho affrontato il tema dei cantori del maggio come quello della musica classica o dell’opera, che costituiscono altri capitoli. Così come sono andata indietro nel tempo arrivando solo a Joe Sentieri.
    Lo scopo era infatti di dare spunti e accendere UN riflettore sui cantanti e gruppi, ripeto di musica leggera, più noti provenienti dall’Appennino. Questo non impedisce che in futuro si facciano altri articoli su altri generi musicali e artisti che qui non sono stati citati, non perché non meritevoli, ma appunto per una scelta d’impostazione basata sulla musica leggera e la notorietà o la partecipazione a eventi canori riconosciuti a livello nazionale.

    g.s.

    • Firma - g.s.