Home Cronaca L’appello al Parco e al Comune di Ventasso: “Salvate il Rifugio di...

L’appello al Parco e al Comune di Ventasso: “Salvate il Rifugio di Monte Acuto”

139
11
Il gestore Adriano con il figlio Elia

Il Rifugio città di Sarzana nei pressi del Lago di Monte Acuto ha bisogno di interventi urgenti. Lo denuncia l'associazione di alpinismo lento Mangia Trekking, che da anni frequenta il rifugio situato all'interno del Parco Nazionale dell'Appennino tosco-emiliano. "Ci rivolgiamo a tutti gli amanti della montagna e dell'alpinismo lento per segnalare questa precaria situazione divenuta ormai una vera e propria emergenza - afferma l'associazione -. Si chiede al Parco, al Comune di Ventasso e al confinante Comune di Comano di operare fattivamente e presto per salvarlo".

La struttura, ora interamente in legno, è stata inaugurata nel 1980 dopo un consistente lavoro di demolizione del precedente edificio in ferro e lamiera predisposto dal Parco nazionale, dal 2016 proprietario del rifugio. Da 18 anni a questa parte il rifugio è gestito da Adriano (prima insieme a suo fratello Giancarlo), che negli anni si sono adoperati a risolvere le problematiche insieme ad alcuni volontari.

"Tra qualche anno, ma forse anche prima,  l'aggravarsi della situazione potrebbe far collassare la struttura e farla chiudere definitivamente - afferma Mangia Trekking -. Una grave perdita per chi ama e vive la montagna anche dal punto di vista turistico". Il rifugio si trova infatti all'interno del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, in prossimità del Lago di Monte Acuto, un laghetto di origine glaciale.

Per la sua particolare postazione, lo si raggiunge soltanto a piedi, quindi anche le provviste vengono portate al rifugio a piedi o in elicottero per le cose più pesanti. "Negli ultimi anni, Mangia Trekking ha provveduto in questo senso - spiegano dall'associazione -, riportando poi a valle sacchi di spazzatura. La gestione del rifugio completamente autonoma, non riceve alcun contributo economico dall'ente pubblico. Per l'elettricità ci sono dei panelli solari che servono per l'illuminazione e il frigorifero nei mesi estivi".

Cinque sono le principali criticità sottolineate da Mangia Trekking e che necessitano di interventi urgenti. Essendo interamente di legno, la pavimentazione e il perimetro alla base della struttura in molti punti è marcito, facendo gonfiare le assi a causa dell'umidità e lasciando spazio al proliferare di topi e ghiri. A causa della presenza di questi animali, inoltre, la coibentazione del tetto è stata distrutta, lasciando solo la lamiera a copertura della struttura. Nei mesi invernali, quindi, il calore si disperde facilmente rendendo così difficile scaldare le stanze e arginare l'umidità.

La legnaia (che contiene anche le bombole del gas) si è da tempo inclinata e ogni inverno rischia di crollare sotto il peso della neve. Così come la cisterna da 1000 litri per l'acqua piovana, che durante i primi lavori di ristrutturazione è stata erroneamente ubicata e nel tempo si è pericolosamente inclinata, fino a poggiare al retro della porta della cucina. "Se l'intelaiatura di ferro, unica protezione che ancora la tiene ferma, dovesse cedere, questa porterebbe via con sé tutto il rifugio, con evidenti conseguenze per tutte le persone al suo interno" - spiegano allarmati.

Infine, l'impianto di smaltimento delle acque a suo tempo è stato fatto in modo non adeguato (anche questo risale agli anni '80), così che spesso il bagno non può essere utilizzato perché il liquame tracima fuori dalla fossa biologica a dispersione.

"Negli anni passati sono stati fatti alcuni interventi da parte del Parco - conclude Mangia Trekking -, interventi che sono stati senz'altro utili ma nel tempo non sufficienti a vincere i temporali e le calamità naturali del luogo e le forti nevicate. Ci rivolgiamo quindi ai sindaci dei Comuni di Ventasso e di Comano e al presidente e direttore del Parco nazionale, affinché tutti insieme procedano a salvare un utile presidio agli abitanti del luogo e ai tanti turisti che scelgono il nostro Appennino".

11 COMMENTS

  1. La municipalità di Ramiseto si unisce al disperato appello dell’associazione Mangia Trekking per la realizzazione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria al rifugio Sarzana al Monte Acuto. Confidiamo che il Presidente del Parco Nazionale, Fausto Giovanelli e i Sindaci di Ventasso e di Comano mettano una mano al cuore e l’altra al portafoglio. E’ uno dei pochi rifugi del crinale raggiungibile dai ragazzi con i genitori; vanno al monte Acuto perchè sanno che non ci sono pericoli e che ad accoglierli c’è un rifugio aperto, con un gestore a loro disposizione, come avviene in tutti i rifugi del Trentino Alto Adige. L’amore per la montagna per tanti dei nostri ragazzi è iniziato proprio andando a questo rifugio, andando sul crinale dell’Appennino Tosco Emiliano ad ammirare la Toscana, la Vetta dell’Alpe di Succiso, il Malpasso, il bellissimo lago Paduli formato dalla diga del Lagastrello e a fare una foto al Cippo in pietra con scritto su un lato Toscana e sull’altro Emilia. Ma oltre alle opere di manutenzione a questo rifugio serve una teleferica per portare su i viveri e portare a valle i rifiuti; una teleferica è indispensabile, al Cerreto si fanno seggiovie che forse non serviranno, si spendono milioni di Euro per ristrutturare e gestire il palaghiaccio e al Rifugio Sarzana non si fa una piccola teleferica con due barelle. La Municipalità di Ramiseto proporrà una delibera al Sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, uomo che ama la montagna perchè in montagna è nato e cresciuto; vogliamo garantire lunga vita a questo rifugio. Ci auguriamo che il nostro appello venga ascoltato e preso in considerazione.

    Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto

    • Firma - Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto
  2. La storia di questo rifugio è complicata e non è così semplice intervenire: il rifugio era stato realizzato dal Parco del Gigante nel 1997 su terreni di proprietà dell’ uso civico. Siamo consapevoli dei problemi alla struttura in legno che andrebbe sostituita con una nuova, più efficiente e sicura, ma non è possibile giustificare un investimento di quella portata su un terreno appartenente ad un altro soggetto. Allo stesso tempo non è giustificabile l’ impiego di risorse per continue manutenzioni straordinarie a una struttura, che come giustamente dice l’attuale gestore, non regge più. Per parlarci chiaro, se fosse su area demaniale avremmo certamente trovato le risorse per realizzare un nuovo rifugio, ma in questo caso non è possibile giustificare una spesa così alta su una proprietà di un altro soggetto e con carattere privatistico.
    Comunque ringraziamo della sollecitazione, ribadendo che il Parco ovviamente non percepisce alcun affitto per la struttura e che c’impegneremo senz’altro a interloquire con l’ uso civico proprietario del terreno per valutare la possibilità di un intervento di rinnovamento completo del Rifugio e della sua buona gestione, che andrà comunque regolata da un contratto anche senza corrispettivi economici ma con l’obbligo per il gestore di provvedere alla manutenzione ordinaria Un cordiale saluto.
    Il direttore
    Giuseppe Vignali

    Parco Nazionale

    • Firma - Parco Nazionale
  3. Come spesso succede, si risponde ad un appello importante, giusto e motivato con parole di campanilismo contro altri paesi del SOLITO COMUNE , denigrando quanto fatto!!
    È sicuramente importante, direi obbligatorio ristrutturare il rifugio Sarzana, per il bene di tutti, turisti e cittadini del Comune.
    Non capisco però perché si deve sempre tirare in ballo il palaghiaccio del Cerreto o la seggiovia!!!
    Ogni infrastruttura, edificio, attività che venga fatta nel ns. COMUNE, è sempre ben accetta!!
    Ben venga il rifugio Sarzana, come il palaghiaccio, la seggiovia, il campo da calcio, la fabbrica ecc.
    Smettiamola una volta per tutte di farci ” la guerra tra di noi” e lavoriamo tutti insieme per il bene del ns. Territorio. ( tra l altro ancora più gravi sono le parole dette da chi ha compiti amministrativi vero Sig. Franzini??)
    Alessandro Zampolini.

    Alessandro Zampolini

    • Firma - Alessandro Zampolini
  4. Fare opere che valorizzano il territorio, non prescinde di proporne altre!
    IL TURISMO è economia, l’economia è numeri !
    I numeri del turismo bianco sono ancora di gran lunga superiori a tutte le altre proposte turistiche della montagna, perciò anche dell’appennino, che devono essere e sono di supporto ma non sostitutive al mondo sciistico.
    Purtroppo i progetti futuristici legati all’impiantistica degli anni ottanta, non sono mai stati sviluppati da una politica miope e retrograda, cito alcuni esempi il collegamento da Cerreto alpi a Cerreto Laghi, la Funivia che dal condominio Cervina “zona Pranda” doveva portare ai Ghiaccioni Casarola, Il treno intrerrato da Mommio sino alla vetta della nuda… il collegamento del crinale… e molti altri.
    Ora si potrebbe tranquillamente dire che il risparmio di CO2 sarebbe stato davvero enorme, e tante località alpine lo hanno adottato vedi il parco dell’Adamello collegando ponte di legno al passo tonale!!
    Concludendo, ci vorrebbe anzi ci vuole un progetto e una visione complessiva dove le amministrazioni prendano coscienza, da dove arrivano i Numeri VERI dell’ economia turistica del il nostro territorio.
    Il palaghiaccio deve ritornare una struttura d’eccellenza di TUTTO l’appennino, dove TUTTE le amministrazioni devono SUPPORTARLO, come viene fatto per il centro coni O IL TEATRO BISMANTOVA di Castelnovo, o meglio della montagna.

    [email protected]

  5. Non voglio pormi a difensore di Franzini, ma non comprendo le critiche del sig. Zampolini; probabilmente è un commento di matrice politica; Franzini dice testuali parole: al Cerreto si fanno seggiovie che forse non serviranno, si spendono milioni di Euro per ristrutturare e gestire il palaghiaccio e al Rifugio Sarzana non si fa ………… Tutti sanno che la località dove è stata prevista la nuova seggiovia al Cerreto dalla precedente Amministrazioni ha sollevato molte critiche e che sul Palaghiaccio si stanno spendendo milioni di euro credo sia risaputo da tutti, pertanto invece di fare critiche a Franzini di sapore “politico” e prive di fondamento, penso che sarebbe meglio se tutti sostenessero la richiesta fatta dal gestore del rifugio Sarzana e verificare con il Direttore del Parco, dott. Vignali, e con i Sindaci quali strade si possono intraprendere per sistemarlo.

    Davide Ricò

    • Firma - Davide Ricò
  6. Rispondo al commento del Sig. Zampolini per dare i giusti chiarimenti agli elettori di Redacon, Vi posso assicurare che nella mia mente non c’è alcun campanilismo e nel mio commento nessun intento denigratorio, ma c’è chi riesce a leggere ciò che non è scritto; se c’è un paese che ammiro è proprio il Cerreto, Alpi e Laghi. Il mio riferimento al Palaghiaccio era solo motivo di confronto spese, se si trovano vari milioni di euro per il restauro e la gestione del palaghiaccio confido che si trovi una modestissima cifra per una teleferica che porta al Rifugio Sarzana, un cavo sospeso con due barelle; questo commento lo avrei fatto, pari pari, se il Rifugio Sarzana fosse stato al Cerreto. Per la seggiovia i miei dubbi sono quelli di tanti, ma la seggiovia, al punto in cui si trova va fatta. Per il commento del Sig. che non si firma ci tenevo a dire che Ventasso è fortunato ad avere un sindaco come Ferretti, un Sindaco che ha le forze di un giovane che lavora 24 ore al giorno per il bene comune di questo territorio immenso e non per l’interesse del partito o per il proprio interesse; inoltre è il primo Sindaco dell’Appennino Reggiano che sostiene le infrastrutture che servono a questa montagna, dalla Val Lonza, alla Val Secchia alla Diga di Vetto, le sostiene perchè decide con la propria testa e non con ciò che impongono certi partiti che non hanno mai sostenuto queste opere, facendo morire i paesi del nostro Appennino.

    Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto

    • Firma - Franzini Lino Presidente della Municipalità di Ramiseto
  7. Nel libro dei sogni vagamente “cerreto- centrico” e dai modici costi a carico di Pantalone che sarà senz’altro attuato dalla nuova amministrazione di Ventasso, manca solo la funicolare neve-mare Lerici-Cerreto Laghi.

    Cecco

    • Firma - Cecco
  8. Ribadisco quanto detto ormai centinaia di volte; i cittadini e gli imprenditori di Cerreto Laghi nella stragrande maggioranza, ( e Voi mi insegnate che la maggioranza vince) ha sempre chiesto a gran voce la seggiovia e la pista facile di Vallefonda. Tale richiesta, fatta alla precedente amministrazione, è stata fatta da persone esperte e a conoscenza del proprio territorio, da maestri di sci e professionisti della neve. In sostanza, la scelta è stata fatta a RAGION VEDUTA e non a caso, perché c era e c’è quella esigenza. Anche l ‘ubicazione della pista è stata scelta NON A CASO; infatti , anche in una stagione avara di neve come questa, si può notare che a vallefonda (senza neve artificiale) si potrebbe sciare anche oggi come del resto quasi tutta la stagione!!! Per Quanto riguarda invece il palaghiaccio, tutti sappiamo l ‘importanza di questa struttura, che fa decine di migliaia di presenze all’anno ( sicuramente più presenze turistiche da solo che tutto l’Appennino messo insieme). Chiederi quindi di rispettare le scelte di chi ci vive da oltre 50 anni, come io e tutti i cittadini di Cerreto Laghi rispettiamo le scelte fatte in altre zone del Comune ;Per esempio, io non mi permetto di criticare la battaglia Ultra ventennale fatta dal Sig. Franzini sulla diga di Vetto non avendo le competenze e conoscenze necessarie, ( come del resto non credo che lo stesso Franzini abbia competenze e conoscenze necessarie per parlare della seggiovia di Vallefonda).
    Concludo ribadendo che la ristrutturazione del Rifugio Sarzana sarebbe importantissima per tutti e mi unisco a tutti coloro che hanno fatto l’appello al Parco e al Comune di Ventasso ( senza tirare in ballo altre infrastrutture).
    E qui la chiudo!!

    Alessandro Zampolini

    • Firma - Alessandro Zampolini