Per mancanza di personale l' ambulatorio di guardia medica di Casina -Carpineti non potrà contare su un’adeguata copertura e, dal primo gennaio il presidio notturno è per questo motivo, centralizzato verso il distretto di Castelnovo ne' Monti e Vetto.
A Casina il servizio sarà attivo solo nei giorni festivi e prefestivi fino alle ore 20. Rimane invariato il sistema di allertamento tramite il numero verde 800231122.
Una situazione temporanea dunque, ma che ha allertato e generato malcontento nei cittadini, preoccupati di non avere una giusta e adeguata assistenza. Anche il partito comunista di Reggio Emilia accoglie le segnalazione dei cittadini e denuncia la situazione.
“La direzione sanitaria ci ha garantito che lavorerà per ripristinare il servizio in continuità quanto prima, in virtù anche del nuovo progetto di ristrutturazione della sede di guardia medica previsto da CRI Casina”, si legge in una nota.
"Non sono bastati i tagli ai posti letto e ai reparti dell'ospedale Sant'Anna - continuano -; non è bastata la chiusura di un punto nascite, i tagli al personale che hanno costretto gli operatori rimasti a lavorare ore straordinarie e il mancato investimento per portare l'ospedale a un livello d'eccellenza concorrenziale a quelli in città di Reggio Emilia. "Oltre ad abbracciare la richiesta dei residenti - spiegano -, gli investimenti servono a garantire la sicurezza delle persone che vogliono conoscere il nostro Appennino e magari rimanerci a vivere".
Il Partito comunista denuncia quindi una progressiva privatizzazione della sanità, o comunque a un’ accorpamento di funzioni in capo agli ospedali maggiori con l'evidente conseguenza di lasciare interi territori scoperti dal servizio sanitario. Ora, grazie al progetto "Missione salute" del Pnrr al servizio sanitario montano saranno riservati 15 milioni di euro da qui al 2026 per potenziare gli ospedali già in essere e realizzare nuove strutture a Castelnovo, Carpineti e Villa Minozzo.
Il Partito comunista sarà comunque in piazza San Prospero a Reggio Emilia sabato 26 febbraio a protestare per la situazione sanitaria in cui versa la Provincia e in generale l'Italia, provata da due anni di pandemia, in concomitanza con manifestazioni in altre venti piazze nazionali.
Sarebbe opportuno ricordarsene alle elezioni, non bastasse l’attuale sventolare di improbabili “case della salute” che spunteranno come funghi…
MA
Non solo, MA. Manca proprio la lungimiranza e la memoria a chi ci amministra (passato e futuro, si guarda SOLO al presente). Vorrei ricordare che NON tanti anni fa i nostri amministratori hanno barattato la Scuola, in cambio del servizio continuativo di Guardia Medica a Casina. Giusto per non dimenticare.
Gemma Spadacini