Nicola Bertinelli non ha violato lo statuto del Consorzio, perché il formaggio "Il Senza" prodotto e commercializzato dall’azienda di famiglia, "non appartiene alla medesima categoria merceologica della Dop Parmigiano Reggiano". Così ha deliberato ieri il consiglio d'amministrazione del Consorzio Parmigiano Reggiano, riunitosi a Reggio Emilia, sulla vicenda che ha coinvolto il proprio presidente.
Bertinelli è stato infatti accusato dalla nota trasmissione in onda su Rai Tre, Report, di violare la norma dello statuto secondo la quale si vieta al presidente la produzione di similari (“prodotti appartenenti alla stessa tipologia merceologica del Parmigiano Reggiano e con questo comparabili e/o concorrenti”), pena la decadenza dalla carica di consigliere.
La puntata è andata in onda lunedì 3 gennaio scorso, e vede l'inviata Rosa Maria Aquino recarsi nel negozio dell’azienda agricola Bertinelli a Medesano (Parma) scovando il "Senza", formaggio di filiera a pasta dura stagionato 23 e 36 mesi, prodotto dallo stesso presidente ma con caglio vegetale e non animale.
Una questione che ha tenuto banco per delle settimane e che ha portato all'autosospensione di Bertinelli dalle cariche a livello provinciale, regionale e nazionale di Coldiretti in attesa della decisione del Consorzio. Il comitato esecutivo e il consiglio d'amministrazione hanno lavorato con i consulenti del Consorzio e con la supervisione del collegio sindacale e hanno deliberato che il "Senza", prodotto dall’entrata in carica del presidente (aprile 2021), non appartiene alla medesima categoria merceologica della Dop Parmigiano Reggiano.
Ciò significa che Bertinelli può mantenere il suo incarico di presidente del Consorzio, ma dovrà comunque rispettare rigide prescrizioni nella produzione del formaggio con caglio vegetale.
Il consiglio di amministrazione ha imposto al presidente di cessare immediatamente la produzione di formaggi simili. Parla il referente della sezione di Reggio, Giorgio Catellani: “Dovrà disfarsi del prodotto entro 6 mesi. Una brutta pagina”.
Luca
Questa vicenda , legata al presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, mi sembra rappresentativa del vizio tutto Italiano, e cioè quello di trovare soluzioni a una questione di gravità assoluta. che quanto meno avrebbe dovuto portare alle dimissioni immediate, senza se e senza ma, dalla carica dell’attuale presidente.
Sostenere come ha fatto il Consiglio del consorzio, per giustificare il comportamento del Presidente, che il formaggio ” senza “, è altra cosa rispetto al Parmigiano Reggiano, non giustifica un bel niente, in quanto, chi ricopre certe cariche non può nel contempo essere produttore di altri prodotti similari e rappresentare un Consorzio come è appunto quello del Parmigiano Reggiano. A mio parere si tratta di puro conflitto di interesse , con l’aggravante che il suddetto presidente si è ben guardato di comunicarlo ai soci quando si è proposto per quella carica. Però, se tutto questo è passabile, mi dispiace per quelle aziende agricole della zona , che per mantenere aperte le proprie attività fanno i salti mortali. A tal proposito ho letto nei giorni scorsi, l’intervista di Martino Dolci, che mi sembra rappresentativa dei problemi presenti in questo settore.
Oreste Torri