Riceviamo e pubblichiamo.
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“Ora che sto a Cerreto Alpi il mio raggio di spostamenti si è molto ridotto. Arrivo a Collagna, capoluogo del comune, dove ci sono la farmacia, l’ufficio postale… Ma se devo scendere a Castelnovo ne’ Monti sono già più in difficoltà, ci devo pensare due giorni prima…”.
E’ questo uno dei “pensieri” che il grande Giovanni Lindo Ferretti – ex Cccp, ex Csi, ex Pgr, ex della sinistra, ecc. – ha lasciato ai circa duecento accorsi per lui nella piccola piazza della Luna, pieno centro storico del capoluogo montano, per una manifestazione, la presentazione del suo libro “Bella gente d’Appennino”, uscito l’anno scorso, organizzata dal Comune locale. L’incontro si giocava su domande e risposte (entrambe sempre troppo lunghe, talchè non si capiva mai quali erano le prime e quali le seconde) sugli argomenti del libro. Il pubblico dopo ogni intervento di Lindo puntualmente regalava un gentile, ancorché (mi è parso) trascinato, applauso.
La sensazione di “consenso dovuto”, quasi per ospitalità, mi ha assalito subito. Cioè: quando una persona è conosciuta e “si erge” un po’ rispetto alla moltitudine, scatta sempre quel meccanismo strano per cui ci si comporta un po’, come dire, “a prescindere”. Come infatti prendere un’asserzione come quella riportata sopra? E’ da approvare col successivo battere di mani?
Oppure: “Prima cantavo ed ora 'mi ha preso' la scrittura. Perché quel che piace e si fa a 30 anni può non piacere più a 40 o 50 anni…”. Ma va? Catalano forse mi avrebbe impegnato di più.
E altro della serie.
Pospongo: non mi sono fermato molto. Ma vorrei dire che anche il poco ascoltato mi ha lasciato dentro un senso di vuoto, di pedanteria, di pesantezza. Una netta sensazione di banale, di forzato, di finto, di essere lì “per contratto”. Ma io di contratti non ne avevo. E quindi, appunto, me ne sono andato.
(Lettera firmata)
Perchè santone?
Ancora una volta la conferma… a dichiararsi non più di “SINISTRA”, caro Lindo, ci si gioca la capacità intellettuale! Pazienza… Ma come hai scritto tu è meglio un figlio che sembrava perduto e torna piuttosto di uno che non ha mai avuto il coraggio di partire… e di mettere la propria firma.
(Monica Comastri)
“…non mi sono fermato molto…”
Caro commento firmato, forse è per questo che hai perso il bello della serata o forse Lindo con le sue parole semplici ma piene di sentimento e di amore per la sua (e anche la mia) montagna e per la sua famiglia, non è riuscito a emozionarti. Peccato. E’ stata una bella serata che meritava più elogi e meno disprezzo.
(Annalisa Zammarchi)
Credo che Ferretti possa essere ascoltato, ed anche applaudito, con un poco di riverenza per il semplice fatto che nella sua carriera ha contribuito a creare forme artistiche di alto livello, sia musicali che letterarie, che sono tra le più interessanti partorite dal nostro territorio: i Cccp e poi i Csi sono stati tra i gruppi musicali più importanti e influenti del panorama italiano negli anni ’80 e ’90, i libri che ha pubblicato (sempre con le maggiori case editrici nazionali) offrono comunque interessanti spunti di riflessione anche quando non si concordi con lui, e se si considera che è un autore profondamente legato, per la sua vita ma anche i temi che affronta, all’Appennino, sicuramente spicca in modo netto tra la produzione letteraria ed artistica locale, intesa non solo come la nostra montagna ma tutta la provincia. Nelle cose che dice oggi ci sono molti aspetti che infastidiscono anche a me: mi mette persino in crisi dato che ne ammiravo il pensiero espresso nelle canzoni fino ai Csi (nei quali tra l’altro, come nei Cccp, ho grandemente rivalutato il ruolo di una figura che all’epoca sembrava timida e di secondo piano rispetto al frontman, ovvero Massimo Zamboni, che invece è un grande artista e pensatore). Ma non mi dispiace mai essere messo in difficoltà nelle mie idee e convinzioni, anzi. Del resto la riflessione che propone sull’evoluzione delle idee che procede con l’età dell’uomo non è banale come sembra: nella sua stessa vicenda di vicinanza politica, che appare così controversa (partito da Lotta Continua, oggi afferma di votare Lega) si può invece ravisare un percorso simile ad altri protagonisti di quell’epoca. Da Lotta Continua ad esempio emersero Giuliano Ferrara e Paolo Liguori per fare alcuni nomi. Insomma, a me interessa vedere, valutare e capire (per tenerlo a mente) come da una gioventù “rivoluzionaria” possa derivare una maturità così fortemente conservatrice. Poi per quanto riguarda le sue canzoni, continuo ad ascoltarle e ad apprezzarle, perchè per fortuna un’opera artistica una volta creata assume una vita propria, che arriva a prescindere persino dal suo autore e consente di giudicarla compiutamente. Se così non fosse, e dovessimo sempre relazionare l’opera alla vita dell’autore, dovremmo ostracizzare, solo per fare pochi esempi, Ezra Pound e D’Annunzio che furono ferventi sostenitori del fascismo, Caravaggio che fu un omicida, Balthus che fu pedofilo ecc. ecc. Resto convinto che Ferretti resterà uno dei pochi testimoni del nostro territorio a cui si porrà attenzione ancora tra 10, 15, 20 anni.
(Aderito)
Senso di vuoto?
A me è sembrata una serata molto interessante. Premesso che non ho condiviso proprio tutto quello che ha espresso, ho apprezzato molto la libertà e la freschezza del suo percorso spirituale, cosa inconsueta per tante persone che (come me) sono cresciute “all’ombra di un campanile”. Non sono d’accordo con chi la butta sempre in politica (e le domande del pubblico erano sempre finalizzate lì!): di un personaggio come Ferretti sono sicuramente più interessanti le sue visioni culturali, di esperienze e il grande valore del legame con la sua (che è poi anche la nostra) terra. Ascoltare uno che vive per amore di sua madre, della sua famiglia, della sua gente, dei suoi boschi e dei suoi monti, riscalda il cuore, se pensiamo ai tanti che ci parlano di successo, di soldi e di potere. Il fatto che lui voti Lega (e quindi lontanissimo dal mio pensiero politico) non mi ha impedito di cogliere una testimonianza su cui vale la pena di riflettere.
(Domenico Dolci)
Sì, è bravo
Ho seguito molto Giovanni, soprattutto nella parentesi musicale. Non condivido tutto, è fortunato, bravo a reinventarsi, anche se credo che sarà operazione molto dura una futura riconversione alla ricerca di nuovi pubblici per sopperire alla mancanza di altri oramai lontani da lui. Gli restano i Briganti del parco o forse se ne sono andati anche quelli?
(Paolo Maria Ruffini)
GLF è un grande. Ha rappresentato quanto di più interessante la musica punk/wave italiana abbia prodotto. Scrive benissimo e legge ancor meglio quel che scrive, soprattutto quando scrive delle sue/nostre montagne. Dice quel che pensa, anche se spesso non pensa quel che mi piace. Ma come dice un’ottima amica sia mia che sua: “se non ti piace quel che Giovanni dice, aspetta. Pensa molto di più di tutti noi e presto o tardi cambia idea”.
(Roberto Tedeschi)
Per Monica. La politica non c’entra nulla. Nel mio commento era citata come elemento, tra gli altri, di cambiamento. Se Lindo avesse fatto il percorso inverso (da destra a sinistra) per me sarebbe stato uguale. Anche per lei, giusto? Circa i figli perduti, invece, credo che qualche punto fermo nella vita sia sempre opportuno. Fatto salvo, ovviamente, il fatto che vivendo si cambia (a 30 si è diversi da 40 anni, ecc.) e ci si corregge, in un modo o nell’altro; e spesso non si sa come si finisce (si nasce incendiari e si arriva pompieri…). Ma a forza di fare svolte… si può anche tornare al punto di partenza. E allora “non aver avuto il coraggio di partire” come potremmo (ri)definirlo? Io mi dico che la coerenza è un valore finchè non diventa insensata cocciutaggine; così come, d’altra parte, il variare ripetuto di opinioni, valori e punti di riferimento può essere benvenuto (o forse fisiologico) fino a che tiene conto di cambiamenti esterni o interiori, del mutare di condizioni diverse e non diventa invece… un modo di essere.
Ad Annalisa. Nessun disprezzo, casomai ironia. E comunque semplice questione di punti di vista e di gusti, immagino.
Mi ritrovo certamente di più, quantomeno nel metodo, nella maggiore problematicità e nel tono argomentativo dei pensieri espressi da Aderito e Domenico.
(Commento firmato)
Dei percorsi inversi
Esatto, non è questione di dove si va o si viene. E’ questione di estremismi opposti che purtroppo ora capisco che sono l’unico modo che ha per farsi notare. E’ questione di schizofrenia o convenienza? “L’imperatore è malato, è dubbioso, è perplesso.” Ma non si vende. A me dispiace.
(Annalisa C.)
Non c’ero…
…ma ho sentito altri pareri simili a quello di commento firmato. Un po’ di noia, un po’ di boria, un po’ di banalità, applausi a prescindere… E’ vero che solo i cretini non cambiano idea… ma da estrema sinistra a Ratzinger… ci vuole una bella elasticità! Non mi sono mai appassionata di musica punk, o quella che urla e fa troppo rumore; ho sentito qualche pezzo di folk popolare, credo dei CSI o dei PGR. Mi sono chiesta sempre anche io se il personaggio GLF era genio o “fuffa”. Se vi era sostanza o se era un prodotto costruito a tavolino, osannato da una cerchia adorante. Chi sale la scala del successo è davvero meritevole o ha l’occasione di avere una “claque” giusta che contribuisce all’ascesa? Mi chiedo: se GLF fosse rimasto fedele alla linea sarebbe ancora in piazza a divulgare il suo pensiero? Sarebbe ancora notato? O sarebbe passato di moda come alcuni cantanti che si tingono il ciuffo e si trovano ora solo negli show mattutini? Così facendo egli ha avuto molta attenzione. Ha riempito una piazza, suscita discussioni… Una bravura ce l’ha. Quella di saper far parlare di sé. Altro non saprei…
(A.M.)
Ribadisco: perchè santone?
Per commento firmato: leggendo la sua risposta ho pensato di avere interpretato male l’articolo iniziale, così l’ho riletto attentamente e, mi spiace, ma l’impressione che ne traggo è la stessa; non c’è una frase, una parola (se non il titolo) riferita al libro a cui la serata era dedicata: forse non lo ha letto? Allora mi chiedo: se si critica un artista per i suoi cambiamenti politici senza approfondire la conoscenza dell’argomento trattato nella serata… Questo non è pregiudizio? E se parliamo di coerenza… quella si può applicare alla nostra vita quotidiana, ai nostri valori, non di certo alla politica. Penso sia difficile per tanti oggi riconoscersi in essa. Per una cosa concordo con lei: per i nostri figli noi dobbiamo essere un punto di riferimento… Quindi le racconto come mi rivolgerei a loro su questo argomento: “Ragazzi, se fate un elogio, un complimento, un apprezzamento potete anche non mettere la vostra firma, così da non pretendere ringraziamenti; ma se fate una critica dovete avere il coraggio di metterci la faccia… quindi la firma”.
Cordialmente.
(Monica Comastri)
Briganti di Cerreto!!
Carissimo Paolo Maria Ruffini, il nostro nome è Briganti di Cerreto e non del Parco!!!! Non ce ne siamo assolutamente andati e anzi la invitiamo a venire a Cerreto Alpi… Magari sabato 14 agosto a “La notte oscura”… per vedere ciò che facciamo!!! Durante la serata ci sarà anche un momento culturale curato da GLF!!!! La aspettiamo!!
(I Briganti di Cerreto)
Io, Monica, per motivi personali non ritengo di rendere pubblico il mio nome. La redazione me ne dà la possibilità e io la sfrutto. Non credo, rimanendo anonimo, di aver mancato di rispetto. Lei martella troppo, a mio avviso, sull’aspetto politico. Mi pare di essermi già espresso in proposito quando ho detto di aver ricordato ANCHE questo aspetto tra le altre evoluzioni di vita di Ferretti. Piuttosto, mi pare non si sia espressa lei in questo senso: condivide che sarebbe stato ugualmente da sottolineare anche il suo eventuale percorso inverso? Perchè anche da piccoli particolari si vede la buona fede.
Altra cosa su cui dissento da lei è che anche alla politica, per me, si deve applicare tranquillamente la categoria della coerenza. E perchè mai non si dovrebbe? E’ forse, la politica, una dimensione extraterritoriale dell’agire dell’uomo? Non direi proprio. Ma la sua affermazione sembra alludere a qualche avvenimento specifico. Ma non mi inoltro nè mi dilungo.
La saluto con cordialità vera.
(Commento firmato)
Giovanni montanaro doc!!!
Per Paolo Maria Ruffini!!! Credo che Giovanni non abbia bisogno di difensori, ma è spregevole che lei insinui che gli sono rimasti solo alcuni “eremiti” come seguaci; potrei dirle che GLF condivide con noi MONTANARI (anche se pochi) valori e amore per il nostro crinale… che purtroppo come dice Giovanni è un malato terminale… Ma per fortuna che c’è Parcaland!!!
Grande Giovanni.
(Enrico Ferretti)
Io sono contenta di essere andata ad ascoltarlo
Non sono della zona, ho letto il libro questo inverno e mi è piaciuto moltissimo, è ricco, profondo e coinvolgente. Ho poi letto delle interviste di Ferretti, mi ha colpito molto. Trovandomi in vacanza in zona, sono andata a Castelnovo ne’ Monti proprio per ascoltarlo: non sono rimasta delusa, è tutto tranne che costruito, ti fa venire voglia di passare una serata a parlarci insieme. Peccato solo che alcune domande del pubblico sembrassero più adatte ad un tribunale del popolo che alla presentazione di un libro.
(Elisabetta Bianchi)