Il Consiglio dei ministri si è riunito ieri in cabina di regia per discutere della stretta in vista delle festività per arginare la diffusione del contagio dovuta anche alla variante Omicron, ormai il 28% dei nuovi casi positivi. Il nuovo decreto vieta eventi e feste all'aperto e chiude le discoteche fino al 31 gennaio, obbligo delle mascherine anche all'aperto e della Ffp2 negli stadi, nei cinema e teatri e sul bus.
Le nuove regole: cosa cambia
Feste ed eventi
La misura principale riguarda le feste: a una settimana esatta dal Capodanno, 200mila lavoratori del comparto sono ora a casa. Nel decreto si legge che "fino al 31 gennaio 2022 sono vietati gli eventi, le feste e i concerti, comunque denominati, che implichino assembramenti in spazi all’aperto. Saranno chiuse le sale da ballo, discoteche e locali assimilati, dove si svolgono eventi, concerti o feste comunque denominati, aperti al pubblico".
In seguito e fino al 31 marzo, quando si concluderà lo stato di emergenza, l'entrata in discoteca sarà consentita solo a chi ha effettuato la terza dose o la seconda più un tampone negativo. "Lo stato paghi i tamponi previsti nelle nuove norme", è l'appello lanciato dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Tagliaferri. "Se il Governo reputa giusto introdurre tamponi anche per i vaccinati per accedere a eventi pubblici lo faccia, ma allo stesso tempo non scarichi sui cittadini i costi e li renda gratuiti".
Mascherine obbligatorie
Si estende l'obbligo delle mascherine anche all'aperto in zona bianca. Inoltre, per salire sui mezzi pubblici, andare allo stadio, al cinema e a teatro è obbligatorio indossare la Ffp2.
Green pass
Dal primo febbraio 2022, il green pass durerà 6 mesi e non 9, come accade attualmente. Inoltre, con ordinanza del Ministro della salute, il periodo minimo per la somministrazione della terza dose si avvierà ad essere ridotto da 5 a 4 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.
L'obbligo del super green pass è ora esteso anche per le consumazioni al banco nei bar e per entrare in palestre e piscine, in musei e luoghi di cultura, nei centri termali e nei parchi a tema e di divertimento, in sale gioco, sale bingo e casinò, dove prima bastava l'esibizione di un tampone rapido o molecolare negativo.
Le scuole
Al rientro dalle festività sarà avviato uno screening nelle scuole, ma la Dad per tutto gennaio non scatterà, com'era invece stato chiesto da alcuni governatori regionali. Mentre il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, propone di consentire le lezioni in presenza solo agli studenti che sono in possesso del passaporto verde. Una proposta condivisa anche dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e dalla consigliera regionale Stefania Bondavalli: "Tra i banchi di scuola sono in aumento i casi di positività al Covid-19 - afferma la consigliera -. Come ho più volte ribadito, la scuola in presenza è di fondamentale importanza, ma in questo momento non si può escludere la possibilità di introdurre l’obbligo di green pass anche per gli studenti. E’ un modo per tutelare la salute dei più giovani e anche per prevenire casi di focolai nelle famiglie",
Obbligo vaccinale
Ancora nessun obbligo vaccinale, il quale però "non è mai stato escluso". "Valuteremo l’estensione ad altre categorie se i contagi continuano a crescere", affermano dalla cabina di regia.
Ma certo, tutta colpa di quei quattro gatti non vaccinati che si tamponano a spese proprie ogni 48 ore per lavorare e contribuire con le loro tasse a pagare i vaccini di tutti gli “immuni”, che si mangiano un panino da soli, senza mascherina in macchina in pausa pranzo, che non vanno al cinema, al ristorante, sui mezzi pubblici, allo stadio, a teatro, che hanno avuto fino ad ora l’ardire di bere un caffè al bancone in tre secondi, ma che ora per fortuna gli è vietato, che vanno addirittura a scuola impunemente tra il personale e gli altri studenti vaccinati al 95% e magari devono pure farsi la dad a causa loro, che non vanno in discoteca né in biblioteca, che non si sa come mai possono ancora andare in chiesa a pregare per tutti, ma proprio tutti, come ci insegnò Gesù.
Maledetti untori!!!!!
C.R.
Purtroppo anche per colpa di chi di ostina a non vaccinarsi perché privi di materia grigia ci vanno di mezzo tutti. La soluzione forse ci sarebbe far pagare i tamponi 100 euro a tampone… Visto che non si può imporre il vaccino.. Magari qualcuno ci penserà…
Fm
Davvero geniale Sig. Fm…
C.R.
Non riesco francamente a comprendere il perché della “avversione” che sembra avere Fm nei confronti dei tamponi, dal momento che sono lo strumento per individuare i casi di positività al virus, e contenerne così la diffusione (ma forse Fm potrebbe fornirci ulteriori spiegazioni in merito).
P.B. 27.12.2021
Di fronte alla “corsa” al tampone cui stiamo assistendo in questi giorni, anche da parte dei vaccinati, mi piacerebbe sapere se Fm persiste o meno nella sua “ostilità” verso tale strumento, tanto da volerne moltiplicare il costo (uno strumento diagnostico cui, come stiamo vedendo, ricorre responsabilmente pure chi, ancorché vaccinato, non vorrebbe essere un inconsapevole diffusore del virus).
Se Fm ritenesse di rispondere, mi concederei di porgli rispettosamente anche una seconda domanda, ossia chiedergli se non sia troppo severo il suo giudizio verso “chi si ostina a non vaccinarsi perché privo di materia grigia”, perché così facendo “ci vanno di mezzo tutti”, riportando le sue parole, posto che tra loro, cioè i non vaccinati, vi sono tanti che si sottopongono a sistematici tamponi.
P.B. 30.12.2021
P.B.