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Il sì della Camera alla Diga di Vetto: il Governo valuterà la realizzazione

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Parlamentare di Fdi, Gianluca Vinci

L'ordine del giorno presentato ieri dal parlamentare d'opposizione Gianluca Vinci (Fdi) ha incontrato il parere favorevole della Camera. La proposta impegna il Governo "a valutare l’opportunità di realizzazione la diga di Vetto con appositi fondi o inserendola tra le opere da finanziarsi all’interno del Pnrr".

"E’ un’opera strategica e ormai assolutamente necessaria per i territori delle province di Reggio Emilia e Parma" - ha commentato il parlamentare. "Quest’opera, bloccata ormai da 40 anni, è tornata prepotentemente alla ribalta a causa della scarsa piovosità degli ultimi anni e delle sempre crescenti difficoltà d’approvvigionamento idrico, che fino a pochi anni fa riguardavano solo problematiche di tipo agricolo ma che in un prossimo futuro potranno riguardare gli usi civili".

L'obiettivo di Vinci è ora quello di reperire i fondi e "tenere pressato il Governo affinché il progetto della Diga di Vetto non sia più dimenticato in un cassetto e si giunga alla sua esecuzione".

Interviene sulla proposta anche il presidente della Municipalità di Ramiseto e del Comitato Diga di Vetto, Lino Franzini: "Ieri, 21 dicembre 2021, è stata la notte più lunga dell’anno ma per la Valle dell’Enza potrebbe essere la notte più luminosa. Alla Camera dei Deputati, grazie all’onorevole Vinci, il Governo Italiano da una speranza a chi desidera un futuro per i paesi montani della Valle dell’Enza. I cambiamenti climatici visibili a chiunque, i maggiori fabbisogni idrici, le carenze idriche di qualità, ma principalmente il buon senso, devono indurre chiunque a comprendere che quest’opera va realizzata".

"In Val d’Enza abbiamo la fortuna di avere ottima acqua e una località, la Stretta di Vetto, che consente di impostare un piccolo sbarramento 20 metri più basso di quello di Ridracoli in Romagna - continua Franzini -, ma avendo a monte una valle molto aperta su tre torrenti, Enza Lonza e Atticola, consente di invasare 102 milioni di metri cubi. Un piccolo invaso se paragonato ai tanti invasi in costruzione nel mondo da varie decine di miliardi di metri cubi, e anche un piccolo invaso se paragonato a varie dighe Italiane".

Proprio perché più piccola rispetto ad altri invasi, il costo a metro cubo di acqua invasata risulterebbe inferiore di otto volte il costo delle acque di altre dighe. Inoltre, la configurazione dei versanti consente di definire la Diga di Vetto dieci volte più sicura della media delle dighe Italiane. "Oggi, visto le necessità idriche ed energetiche, solo posizioni ideologie o interessi di parte o di partito possono portare qualcuno a dire di no a quest’opera - dichiara Franzini -. Un’opera che in pochi anni renderebbe la Valle dell’Enza la valle più importante dell’Emilia Romagna, la valle che darebbe lavoro, energia, acqua ad usi plurimi e turismo. Il paese di Vetto in pochi anni conoscerebbe una rivalutazione del patrimonio immobiliare che andrebbe alle stelle, come successo al Bilancino".

"L’invaso di Vetto garantirebbe un futuro all’agroalimentare di Reggio Emilia e Parma - continua -, oltre a fornire fonti alternative di energia senza dover ricorrere alle acque del Po, dove si spendono milioni a scopi irrigui. La diga significa fornire ai rubinetti di Parma e di Reggio Emilia ottima acqua, come non farebbero certo laghi o laghetti proposti per non scontentare qualcuno ma che costerebbero più della diga di Vetto e servirebbero a ben poco, per non dire a niente, in particolare ai paesi montani che in estate si troverebbero un invaso vuoto".

"Ora spero nell’impegno di tutti, Consorzi, Autorità di Bacino, Associazioni degli agricoltori, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Politici e Amministratori, Presidente del Parco Nazionale eccetera - conclude il presidente -.
Il futuro di questa Valle e dell’agricoltura di Reggio e Parma è nelle vostre mani. La diga di Vetto va fatta".

 

6 COMMENTS

  1. Non sono mai stata una sostenitrice della diga di Vetto, la ritenevo una cosa inutile, una spesa enorme a carico dei cittadini Italiani, ma a fronte dei fabbisogni energetici e idrici non possiamo più farne a meno, avere la possibilità di produrre energia pulita e ad un costo quasi a zero quando vediamo che l’Italia andrà in ginocchio proprio per la mancanza di energia e avere l’acqua che serve per irrigare e da bere senza spendere energia per pomparla, ritengo che il Governo abbia fatto bene a mettere in programma quest’opera, ma visto che si deve fare, la si faccia con le maggiori capacità possibili, almeno servirà a qualcosa.

    Gianna

    • Firma - Gianna
  2. Una sola parola, MAGARI!
    Purtroppo viviamo in un paese che della logica “Not in my garden” ha fatto un vanto. No alle infrastrutture, quindi paghiamo lo scotto di non essere attraenti per le aziende. No alla tecnologia, quindi niente 4/5 G ed un bel calcio in bocca al futuro digitale e a chi con quelle tecnologie ci lavora. No ai rigasificatori, e chissene se poi le bollette del gas impazziscono perchè la Russia decide di chiudere i rubinetti. No al Nucleare, e poco importa se i maggiori paesi europei hanno rilanciato i piani per i reattori di ultima generazione, i quali hanno un TCO ed un ROI che nemmeno l’idroelettrico riesce a garantire, oltre a produrre la stessa quantità di scorie di un ospedale. Dai, almeno abbiamo una buona cucina…

    Mattia

    • Firma - Mattia
  3. A ciò che scrive Stefano vorrei aggiungere: ci mancherebbe altro che ci fosse qualche Sindaco contro la Diga di Vetto, dimostrerebbe che in Italia qualcosa non funziona, oggi sprecare le acque buone è veramente assurdo, ma siamo sempre davanti all’incognita: governa il buon senso o il potere e l’interesse di qualcuno?.

    Daniele

    • Firma - Daniele