La startup GQenergy di Villa Minozzo otterrà dalla Regione un finanziamento da 67 mila euro grazie al bando per l'informazione e la ricerca, a cui hanno aderito 150 progetti e che metteva a disposizione 5,5 milioni di euro. Di essere stati selezionati tra i 46 progetti vincitori del bando, lo hanno scoperto qualche giorno fa da Redacon ed è "stata un sorpresa", afferma Federico Franceschini, socio fondatore insieme a suo padre -, avevamo fatto domanda per il bando e ci fa piacere figurare tra importanti realtà imprenditoriali della nostra Regione".
Il progetto è invece piaciuto alla Regione, che lo ha trovato "innovativo e interessante" oltre che in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale dell'Agenda 2030. La startup si occupa infatti di progetti per lo sviluppo e la produzione di energia sostenibile, con la creazione di una cella allo stato solido capace di alimentare i dispositivi elettronici o, se integrata in sistemi che si alimentano a batteria, prolungarne la durata.
La GQenergy nasce quattro anni fa nella serra che il padre di Federico, Ermanno Franceschini, possiede a Villa Minozzo. "Mi piace pensare che come Steve Jobs ha iniziato da un garage - ironizza Federico -, mio padre possa dire un giorno di aver iniziato la sua attività in una serra nell'Appennino reggiano". Ed è proprio in montagna che risiede la sede legale dell'azienda, dove padre e figlio hanno costruito un laboratorio recentemente ampliato grazie ai fondi di nuovi investitori. "Mio padre ha iniziato i primi esperimenti utilizzando materiali presenti lì vicino - spiega Federico -, come il quarzo, che estraeva dalle rocce presenti nel torrente accanto alla serra e che poi combinava con altre sostanze. Con il passare degli anni siamo riusciti a comprare attrezzatura più sofisticata e fare un salto di qualità dal punto di vista tecnico".
Un prototipo di cella allo stato solido da proporre ai partner commerciali esiste già, tanto che l'azienda sarà presente i primi di gennaio al Ces 2022 a Las Vegas, la più grande fiera tech del mondo. "Sicuramente competiamo in un settore dove esistono realtà molto più solide e con grandi capitali a disposizione - continua -, ma il nostro primo obiettivo è quello di farci conoscere come startup per essere integrati nelle soluzioni di aziende più affermate. Vero che non escludiamo altre opzioni, come quella di vendere il nostro prodotto direttamente al consumatore finale".
Per ora la GQenergy ha lanciato sul mercato la lampada QLisa, un dispositivo ad anello chiuso, che connette in modo parallelo la batteria e la cella allo stato solido per prolungarne la batteria. Durante il giorno la cella ricarica la batteria perché possa durare nelle ore serali. "L'aspetto innovativo della nostra tecnologia è la flessibilità che permette di adattarla a qualsiasi dispositivo, ad esempio stavamo pensando di integrarla nel cinturo degli smartwatch - spiega Federico -. Inoltre è più green rispetto agli accumulatori presenti sul mercato e meno costosa". "Il mio sogno sarebbe quello di importare questa tecnologia in contesti dove non sempre è accessibile una presa di corrente, come i Paesi del Terzo Mondo, poiché possano comunque usufruire delle tecnologie".
La vision a lungo termine dell'azienda rimane però quella di applicarla nel settore nei trasporti, per migliorare l'alimentazione e la velocità di ricarica delle auto elettriche. "A breve le auto elettriche si imporranno sul mercato automobilistico per esigenze di energia sostenibile - continua Federico -, con la nostra cella allo stato solido saremo capaci di aumentare la loro autonomia e rendere più ecologico lo smaltimento del loro sistema di accumulo".
Su come impiegheranno ora questi 67mila euro dalla Regione, Federico conclude affermando di "voler potenziare l'attrezzatura del laboratorio" e "investire nella ricerca e sviluppo di un prodotto che possa mostrare in modo tangibile le potenzialità della cella". Le performance ci sono, ora si attende la sua commercializzazione.