Il carpinetano Achille Ascani ancora una volta a Milano con la mostra "Morfogenesi", nello spazio di Made4Art (via Ciovasso 17 Brera District). Un progetto tradotto ora, dopo anni di annotazioni e riflessioni, in un produzione condivisa tra le fotografie di Ascani e l'arte concettuale di Giovanni Nicolini.
Dilatando la percezione oltre al limite naturale dei sensi e in particolare della vista, grazie alle loro tecniche di ripresa Ascani e Nicolini portano lo spettatore dentro il mondo vegetale, per fare in modo che fenomeni e situazioni possano apparire finalmente intellegibili. Vi è insomma fede che le regole del tutto risiedano nel dettaglio e soprattutto che il mondo vegetale sia il più puro osservatorio per la contemplazione e comprensione del mondo nella sua interezza.
Le immagini di “Morfogenesi” avvincono per la compiutezza formale e il disegno narrativo ma anche per l’intento speculativo che, trovando sostegno nella frammentazione della complessità, rivela ampi percorsi di interpretazione dell’ambiente biologico nel rappresentarlo come opera d’arte e possibile modello d’esistenza.
La mostra sarà aperta dal 10 dicembre al 29 dicembre 2021 (eccetto il 24, 25 e 26) con i seguenti orari:
- lunedì dalle 15 alle 19.30
- dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19.30
- sabato dalle 15 alle 18
L'esposizione sarà visitabile solo previo appuntamento a [email protected], 02 23663618
In occasione della Diciassettesima Giornata del Contemporaneo Amaci, Made4Art prevederà una apertura nella giornata di sabato 11 dicembre dalle ore 15 alle 18. Amaci - Associazione dei Musei d'Arte Contemporanea Italiani è un'associazione non profit che riunisce 24 tra i più importanti musei d'arte contemporanea in Italia.
La mostra "Morfogenesi"
Due aspetti da cui prendere avvio: l’idea di considerare la condizione fluida come l'origine di ogni forma e il disporsi fianco a fianco del tempo che ne regola le metamorfosi. L’esperienza quindi dell’osservazione e del sentimento inatteso di meraviglia, ridestato dalla radicalità delle immagini che si determinano e dallo stupore del loro essere esemplari. Si tratta qui, naturalmente, delle forme della vita vegetativa e del mondo che delimitano, mostrando una figurabilità infinita a cui affidarsi con curiosità e inquietudine.
Dissolta l’ombra antropomorfica - la pulsione a ricondurre universalmente ogni cosa alle forme e ai destini umani - lo sguardo potrà sollevarsi dalle immagini inerti, materiali o immateriali, riordinando il rapporto sensibile con le forze e i processi che il mondo trasforma e manifesta.
Il ritorno, quindi, a una armonia essenziale a trarre l’ordine da un ambiente caotico: la regolarità di un respiro, ad esempio, a indicare l’inclinazione alla semplicità e anche a una elementare tensione vitale. Ma ancora, non il respiro dell’umano, ma quello del processo di fotosintesi: il respiro ininterrotto del mondo e la compenetrazione reciproca, attiva e costante, tra i corpi e l’ambiente biologico, o meglio, in una ideale trasposizione, tra la vita e lo spazio sociale e culturale.