Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Paolo Bolognesi sulla presenza di cani Maremanni a guardia delle greggi, in particolare quelle prive della custodia del pastore e se questi costituiscano o meno un pericolo per gli escursionisti di passaggio
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Greggi e Cani Maremmani
Ogniqualvolta un animale domestico - pecora, vitello, puledro, cane, o altro che sia - rimane vittima delle azioni del lupo, ci sentiamo dire che ciò rientra nel naturale istinto predatorio di quest’ultimo, rivolto per solito alle prede più facili, e a “portata di mano”, e ci sentiamo altresì ripetere che la conduzione delle aziende zootecniche, nonché la tenuta e custodia degli animali, devono essere tali da proteggerli, in via preventiva, dalle eventuali aggressioni del predatore, ed evitare nel contempo che lo stesso si avvicini troppo agli abitati (va in sostanza adottata una strategia essenzialmente “difensiva”).
Passando ai cani maremmani - quale parte di tale “strategia” - io non ho grandi conoscenze, e men che meno certezze, sul loro comportamento durante il “lavoro” nei pascoli -, ma mi riferiscono che un pregio di questa razza “guardiana” starebbe nel non allontanarsi mai dal gregge, anche in assenza del pastore. Nel momento in cui si trova a dover contrastare il lupo, quindi, è difficile che questo si allontani ad inseguire il predatore lasciato il gregge privo della protezione "canina".
Se quanto riferitomi è veritiero, il medesimo atteggiamento è riservato alle persone che si imbattono in un gregge custodito dai maremmani, i quali si schiererebbero dunque a difesa e scudo del gregge loro affidato, abbaiando per essere avvertiti, e risultare più convincenti, ma senza tuttavia muoversi con ostilità verso gli estranei, cui basterebbe pertanto fermarsi e tornare sui propri passi.
Se questa versione fosse attendibile, e non smentita da altri e diversi dati, disporremmo di un elemento piuttosto rassicurante per i frequentatori della montagna che temono incontri del genere. Elemento rassicurante che, ove fosse confermato, potrebbe forse anche meritare di venir tradotto in “vademecum”, a cura di una qualche Istituzione, alla stregua di quello che è stato predisposto per indicare le buone regole da seguire onde minimizzare il rischio di
predazione da parte del lupo.
Riguardo a chi vorrebbe il gregge sempre accompagnato dall’uomo, io non so se vi siano disposizioni che lo prevedono, ma in caso contrario, in un mondo che cambia di continuo, andrebbero forse accettate pure forme di pastorizia in cui il pastore non sia sempre accanto al gregge, come di prassi avveniva un tempo.
P.B. 01.11.2021
Nella mia personale esperienza di camminatore del crinale, mi è capitato più volte di imbattermi in greggi custodite da maremmani, sono senza dubbio cani dotati di una forte fisicità che inducono timore mentre si avvicinano. Tuttavia, proseguendo lentamente, senza gesti o atteggiamenti aggressivi, ti osservano mentre passi e te ne vai…
(Andrea Schenetti)
Forse vi è sfuggito il fatto successo in Calabria il mese scorso . Una giovane donna è stata assalita e letteralmente sbranata proprio da cani di questa razza.
Da felice possessore di 2 rottweiler , sono convinto che cani potenzialmente pericolosi , non possono essere lasciati incustoditi , sono anche convinto , che chi vuole comprare e gestire certe razze , debba dimostrare la competenza necessaria , acquisibile tramite corsi dedicati e certificati. Cani di mole e con un carattere forte non sono cani per ”tutti” , si deve valutare prima dell acquisto la capacità del futuro padrone. Cani da pastore che difendono il gregge suona sacrosanto , ma almeno nelle ore diurne il pastore deve essere presente pronto ad intervenire in caso di bisogno
(giubba)
Sono perfettamente d’accordo: se passeggio in paese con un chihuahua debbo tenerlo al guinzaglio, pena sanzione, mentre queste bestie vengono lasciate libere; mi viene voglia di prendere a schiaffi chi sbrodola di rilancio turistico e a fesserie del genere.
(Sei della Montagna se…)
Anche i cani, come gli umani, hanno caratteri differenti: alcuni sono equilibrati ed affidabili, altri imprevedibili e pericolosi. Alcuni anni fa avevo portato dalla veterinaria una gatta che sotto l’effetto di un febbrone da cavallo, durante la palpazione dell’ addome, saltò per aria mordendomi e arrampicandosi sul mobilio. Alla scena di putiferio era presente il cane di grossa mole della veterinaria, libero e seduto, che rimase zitto e immobile come una statua. Il proprietario dovrebbe conoscere la personalità dei suoi animali ed evitare di lasciare liberi e incustoditi quelli imprevedibili ed aggressivi.
A proposito, Giubba, non ti ho mai visto in giro con i cani; dove li tieni? Chiusi in un armadio in camera da letto?
(Roberto Pastorelli)
Ha ha , le mie docilissime bimbe nere sono buone e socievoli con tutti. Giro spesso anche con tutte e 2 ma sempre al guinzaglio per rispetto della legge e anche dei compaesani . Il problema grosso non è il cane , spesso è il padrone che dovrebbe essere educato alla gestione dei nostri amici a 4 zampe.
Corsi e certificazioni , dovrebbero essere obbligatori per tutti quelli che possiedono cani di grossa taglia , a prescindere dalla razza
(giubba)
Viste le differenti posizioni riguardo al fatto che i cani guardiani del gregge debbano essere o meno affiancati dall’uomo, ossia dal pastore, durante il loro “lavoro” di custodia dell’armento nelle zone di pascolo, ho cercato di capire se e quali specifiche norme disciplinino la materia, e non mi è riuscito di trovarne altre rispetto a quelle che, da molto tempo a questa parte, esonerano i cani da pastore dall’obbligo del guinzaglio e museruola, allorché vengono impiegati per la guardia delle greggi.
Sul piano regionale mi risultano poi adottati provvedimenti volti ad incentivare la dotazione di cani da guardiania, per proteggere il bestiame domestico dagli attacchi dei lupi, durante il pascolo e il ricovero, e se al cane guardiano è richiesto di difendere il gregge sui terreni di pascolo, viene da pensare che possa farlo anche in autonomia, ossia in assenza del pastore, posto che con questi presente il lupo si terrebbe verosimilmente lontano dal gregge (senza dover ricorrere ai cani da guardiania).
Va in ogni caso preso atto della opinione di quanti ritengono doverosa la presenza del pastore presso il gregge pascolante, così da controllare i cani – e c’è pure chi chiama in causa articoli del C.P. – e del resto pure le mie considerazioni possono contenere lacune o inesattezze, talché, giusto per superare dubbi, incertezze, indeterminatezze, mi sembrerebbe opportuno ed auspicabile un pronunciamento da parte di chi, per ruolo e competenza, ha titolo ad esprimere pareri qualificati e “ufficiali” in argomento.
P.B. 04.11.2021
(P.B.)
Vivo ai piedi delle Alpi ed ho parenti in Abruzzo, due mondi diversi anche nell’allevamento degli ovini. Se si passeggia sui pascoli del Gran Sasso è normale incontrare greggi non custoditi da Pastori, è tradizione, ci sono i cani che svolgono questo lavoro. Qui al Nord il pastore è sempre presente con al seguito uno o due cani da conduzione. Il cane pastore abruzzese che svolge correttamente il suo lavoro è frutto di un’antica selezione ( a volte crudele) da parte dei pastori, e le decantate doti di cane autonomo che svolge determinate mansioni tra le quali proteggere il gregge dai lupi appartengono sempre più alla letteratura. Non per colpa del cane. ….
(Teo)
Torna utile, per non dire “istruttivo”, il commento di Teo, posto che, nel mettere a confronto la pastorizia abruzzese con quella prealpina, ci fa capire la differenza tra i cani conduttori e quelli cosiddetti guardiani (ossia adibiti alla guardiania).
I primi si configurano infatti come preziosi “aiutanti” dell’uomo nell’opera di tener riunito il gregge e nell’indirizzarne il tragitto, ma non è loro richiesto di proteggere l’armento dai predatori visto che a ciò provvede il pastore con la sua presenza.
Viene poi da supporre che i primi cani maremmani arrivati nelle nostre zone come strumento di difesa delle greggi nei confronti del lupo, derivassero da quelli di “antica selezione”, e si sia poi cercato di mantenerne le “qualità” nella loro progenie.
Comunque, al di là delle nostre “dissertazioni”, visto che il problema riemerge ciclicamente, occorrerebbe innanzitutto conoscere le norme vigenti in materia, e per questo vedrei con favore un pronunciamento al riguardo di chi ha titolo per farlo.
P.B. 10.11.2021
(P.B.)