Probabilmente nel commettere i furti ha una certa predilezione per la zona collinare (si parla della zona del comune di Vezzano sul Crostolo). E questo nonostante la "sorte" proprio in quella zona "gli remi” contro. Qualche tempo fa, “grazie” al sangue copiosamente perso a causa di una ferita procuratasi durante una spaccata in un bar di Vezzano sul Crostolo, venne individuato quale responsabile del furto, ora invece, dopo un furto di una borsa con materiale informatico asportata da un’auto in sosta in località Casoletta di Vezzano sul Crostolo, è stato intercettato dai carabinieri di Casina e Vezzano ed arrestato, insieme al fratello.
Con l’accusa di furto aggravato in concorso i militari hanno quindi arrestato il 33enne F.T., nativo di Ferrara ma residente a Correggio, finito in manette insieme al fratello G., 22enne originario di S. Giovanni in Persiceto e residente come il fratello nel comune di Correggio. Entrambi sono stati ristretti a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, che già domami potrebbe chiamarli davanti al tribunale per rispondere delle accuse loro mosse.
E' stata restituita al derubato parte della refurtiva recuperata, costituita da una borsa portacomputer, tre lampadine a led, cinque chiavette usb, due calcolatrici ed alcuni fili elettrici. Sono in corso ora le indagini per cercare di recuperare il computer mancante dalla borsa, che potrebbe essere stato venduto dai due fratelli prima di essere fermati dai carabinieri.
I fatti poco prima delle 20 quando erano in corso delle ricerche di un’autovettura Fiat Punto vecchio modello di colore blu con a bordo due giovani che poco prima si erano resi responsabili di un furto su auto in sosta consumato in località Casoletta del Comune di Vezzano sul Crostolo. I militari di Casina e Vezzano stavano percorrendo via Simonini (Casina) quando, giunti all’intersezione con via M. Del Rio, notavano una vettura simile a quella ricercata, ferma ad un semaforo provvisorio per l’esecuzione di lavori stradali. Gli operanti pertanto fermavano il veicolo procedendo al controllo dei due occupanti peraltro corrispondenti ai due soggetti da ricercare. Durante le procedure di identificazione i due si mostravano evidentemente agitati. Pertanto i militari, dopo aver appurato anche vari precedenti di polizia per reati specifici di cui gli stessi risultavano gravati, decidevano di operare una perquisizione sul posto, che dava esito positivo, in quanto, sul sedile posteriore dell’autovettura, di proprietà e condotta dal fratello più giovane, veniva rinvenuta una borsa porta computer con all’interno tre lampadine a led, cinque chiavi usb, due calcolatrici ed alcuni fili elettrici: tutto materiale poi ricondotto al furto perpetrato all’interno dell’auto di un 55enne rappresentante di prodotti informatici albinetano, a cui veniva restituita la borsa con quanto contenuto. Borsa contenente anche un computer non rinvenuto all’atto dei controlli, asportata poco prima da un’autovettura Golf dopo averne frantumato il finestrino posteriore sinistro. Risultava mancare anche un portafoglio sottratto dall’autovettura con all’interno circa 180 euro. Dalla strada alla vicina caserma dei Carabinieri di Casina il passo è stato breve e lì i due fratelli venivano arrestati in ordine al citato riferimento normativo violato.