Erano partiti come associazione culturale quasi per caso e, ora, i tipi dell’associazione carpinetana “Il Melograno” sono assai cresciuti. Al punto che hanno cercato personale per gestire i punti vendita dei diversi castelli di cui curano l’accoglienza. In poche ore hanno ricevuto tantissimi curricula e, la selezione, è andata esaurita.
Era bastato sui social questo appello “Stiamo cercando personale”, per la gestione dei punti vendita e dell’apertura dei castelli che l’associazione carpinetana gestisce: a Bianello, Sarzano e, appunto, Carpineti. Il lavoro proposto dall'associazione si concentrava prevalentemente nei sabati e nelle domeniche quando, appunto, l’afflusso ai castelli è maggiore. E in poche ore sono giunti moltissime richieste.
Il Gruppo Storico Folkloristico Il Melograno si è ufficialmente costituito nel 2015 nel partecipare ai diversi eventi organizzati per commemorare il novecentenario della morte di Matilde di Canossa.
Il nome “Il Melograno”, appunto, rimanda al frutto che, nell'iconografia storica ricorrente, simboleggiava la Grancontessa. Sul loro sito si legge che: “I fondatori sono accomunati dal grande amore per il proprio territorio montano, così ricco di storia e di cultura, così ansioso di raccontarsi e di far rivivere gli antichi splendori”.
Tra le note salienti assurte agli onori della cronaca, da parte de "Il Melograno", l’avere raffigurato Matilde di Canossa durante l’ultimo Giro d’Italia (con ampio rilancio delle immagini riprese dall’elicottero della Rai che le ha rilanciate in mondovisione), l’avere accompagnato la Reggiana al Castello di Carpineti (così come diverse autorità), l’avere organizzato suggestive visite notturne ai manieri, l’impegno assieme al Club per l’Unesco per il recupero di Mandra, l’essersi resi disponibili per organizzare matrimoni, l’organizzazione di rievocazioni, concerti, iniziative culturale in questi luoghi suggestivi.
Più di tutto va comunque riconosciuto a Il Melograno di essere riusciti nell’intendo di realizzare una gestione efficace e, soprattutto, partecipata dal pubblico dei diversi e importanti castelli reggiani. Il tutto con contributi di enti pubblici minimali e, per le persone, prezzi di accesso alle strutture estremamente popolari.
