Ieri, sull' anello della Pietra di Bismantova, lungo la Via Matildica del Volto Santo - il percorso realizzato dal Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano - è comparso il disegno di una svastica.
Che si sia trattato di una bravata, di un gesto dimostrativo, poco cambia. Resta un gesto grave.
Tempestiva la condanna del presidente del Parco, Fausto Giovanelli: “Quel simbolo rappresenta il genocidio premeditato organizzato e realizzato. Non può essere messo in relazione con una strada o una pista pedonale, ovunque o comunque sia, è un fatto che non sta né in cielo né in terra. Spero che la svastica l’abbia disegnata uno scemo che non sa quello che significa, che non conosce la storia. Definirla una ragazzata è troppo semplice, però non può essere neanche un messaggio, ma qualcosa di più per una partita che si è chiusa nel 1945. Non so proprio che peso dare a questo gesto fatto sulla strada comunale dove abbiamo realizzato un cammino pedonale. La nostra umanità ha detto no a qual simbolo che rappresenta il genocidio degli anni quaranta del ventesimo secolo. Un simbolo che lì non ha nessun significato e che andremo a cancellare”.
Per me, quella simil_pista, così com’è è un obbrobrio anche al cospetto dei volti, più o meno santi !… Ditelo anche voi così, a viso aperto, senza bisogno di andare di notte, come i ladri, a disegnare strane scritti e/o simboli inneggianti al nazismo o comunismo. Obbrobriosi entrambi, pure quelli.
Umberto
Non date più attenzione mediatica a questi personaggi che molto probabilmente non conoscono nemmeno il significato di tale simbolo.Mia opinione ovviamente…
Andrea