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L’Elda racconta: Le leggende, “La Madonna del gallo”

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Riceviamo e pubblichiamo

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LA MADONNA DEL GALLO

Girando attorno alla Pietra, dalla parte est, quando arrivate verso Fontanacornia, trovate una scultura colorata che rappresenta la Madonna col Redentore e a fianco di questa, scolpita su un sasso più basso trovate l’immagine di un gallo. Questo masso si trova vicino alla sassaia che ricopre i resti di una parte del “Castelletto” che in antichità si trovava sulla cima di questa montagna, ma poi travolto da una grossa frana.
La cosa incuriosisce e vi chiederete cosa fa un gallo vicino alla Vergine.
Raccontavano che in un passato molto lontano, quando la gente percorreva quel sentiero per arrivare su a pregare nella chiesetta della Madonna o per raggiungere la toscana, sentivano il canto di un gallo che li seguiva con insistenza e li distraeva dalle loro meditazioni.
Un giorno un giovane che passava da lì, pensò di trovare quel gallo e magari farselo allo spiedo. Si mise a cercare in mezzo ai sassi, ma il canto si allontanava dal sentiero fino a portarlo in mezzo alla sassaia, a un certo punto il ragazzo, mise un piede in fallo, si aprì una fessura che improvvisamente si ingrandì diventando una paurosa voragine che lo inghiottì rapidamente e lui non fece più ritorno. Il diavolo lo aveva attirato nell’inferno.
Allora la gente che passava di là cominciò a raccontare che il diavolo si nascondeva sotto le sembianze di un gallo per trarre in inganno i viandanti e non farli arrivare alla Madonna della Pietra.

Certo che la sassaia ha sempre attirato la curiosità dei giovani, gli anziani di quel paese mi raccontavano che in un punto di quella grossa frana c’era un buco e se vi buttavi un sassolino sentivi il suono di una campana, ma dovevi scappare velocemente, perché avevi svegliato il diavolo che dormiva e ti poteva inseguire.

Ora ripensandoci credo che la chiesetta che si trovava sulla sommità di questo monte senz’altro sarà stata travolta da questa frana e avrà avuto un piccolo campanile con la sua campana e i bambini che buttavano un sasso sentivano il rintocco che procurava questo battendo sulla campanella rimasta sepolta in mezzo alla sassaia.
Qualcuno avrà poi fatto questa “scultura dipinta” per ricordare queste leggende o forse l’ha fatto per allontanare Satana da quel sentiero che passa vicino a Fontanacornia e porta al Santuario della Madonna di Bismantova.
Le leggende hanno sempre imperato nel nostro passato, venivano tramandate a voce nelle serate che si passavano in compagnia nelle stalle al riparo dal freddo e il calore degli animali ti accoglieva nelle lunghe serate invernali.
Gli anziani raccontavano queste storie per tenere lontano i ragazzini da certi posti pericolosi. Certo che se sentivi parlare del diavolo la parola stessa ti impauriva, adesso invece possiamo proprio dire:
“I n’an gnan paȇura dal diavle”.

Traduco non hanno neanche paura del diavolo e questo non è un bene per la nostra gioventù, che si intrufola nelle avventure più pericolose e dopo non riesce più ad uscirne.
Elda Zannini