Riceviamo e pubblichiamo.
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Da diverso tempo sento forte dentro me il desiderio di rendere omaggio ad un uomo che conosco e stimo profondamente. Conosco la sua sensibilità, la bellezza e la forza delle sue sculture, e il motivo della mia lettera è quello di focalizzare più attenzione su di lui, le sue opere, e la valorizzazione delle stesse in seno al nostro territorio appenninico. Sto parlando di Giorgio Benevelli, artista geniale quanto schivo di Castelnovo ne’ Monti.
Di Benevelli vi sono opere un po’ ovunque nel nostro appennino, (da rimarcare il Cristo della Chiesa della Resurrezione, opera in rame unica al mondo per dimensioni e tecnica scultorea), e nel centro abitato di Castelnovo in particolare si trovano tre monumenti: uno in via Fratelli Cervi, uno nel parco giochi tra via Roma e piazzale Marconi, e uno in piazza Gramsci.
Probabilmente però, non tutti i cittadini lo sanno, o anche sapendolo non vi prestano attenzione, perché se un monumento non ha attorno a sé una cornice che lo valorizzi, si ingloba nel paesaggio e “scompare”.
Va detto a onor del vero, che più di una volta questi monumenti sono stati ritoccati e riposizionati per dare loro maggiore risalto, ma io sono dell’idea che si possa fare ancora qualcosa di più, magari confrontandosi con l’artista stesso, al fine di valorizzare l’opera, e conseguentemente il territorio.
Basta poco per valorizzare un monumento: una targa, una luce, una fontanella, un’area curata in cui muoversi per osservare, alcuni gradini che ne diano maggior risalto. Credo davvero che con poco si possa fare tanto e avere indietro molto di più.
Faccio un esempio: se si creasse una mappatura di tutte le opere Benevelliane sparse per l’appennino, da Cervarezza a Felina, da Legoreccio a Bismantova, da Castelnovo a Castellarano, si darebbe onore all’artista, lustro e visibilità al territorio, creando di fatto un itinerario culturale e turistico. La gente non disdegna di ammirare le cose, ma se è aiutata nel farlo, apprezza sicuramente di più.
Di tutte le opere pubbliche realizzate da Benevelli, mi voglio soffermare su una in particolare, che si trova nel centro abitato di Castelnovo ne’ Monti in Piazza Gramsci nei pressi al municipio. Si tratta del monumento a ricordo dei deportati della Seconda guerra mondiale. Questo monumento rievoca un rastrellamento avvenuto da parte dei soldati tedeschi nel nostro territorio appenninico, al momento dell’entrata in guerra dell’Italia. Decine e decine di uomini vennero prelevati dalle loro case, e deportati in Germania nei campi di concentramento. Più volte questo monumento è stato traslocato, ma mai in quella che dovrebbe essere la sua sede naturale, vale a dire l’area antistante il cinema Bismantova, in centro al paese. Proprio lì infatti, dentro il cinema, i tedeschi ammassarono i prigionieri, in attesa di deportarli nei campi di concentramento.
Qualche mese fa c’è stato un interessamento da parte dell’attuale amministrazione affinché questo spostamento potesse avvenire, ma per quel che ho capito, lo spazio non può essere utilizzato a causa della troppa vicinanza con le uscite di sicurezza del cinema, e della presenza in loco di un idrante.
Io non voglio di certo opinare quella valutazione fatta peraltro secondo le norme vigenti, ma mi appello alla buona volontà, convinto che se c’è una volontà comune di fare, sia da parte dell’amministrazione che di privati o associazioni che abbiano delle idee, molto probabilmente una soluzione si troverà.
Il monumento è bellissimo, con una forma astratta che si sviluppa verso l’alto, simboleggiante una freccia, la ragione, che spezza l’anello di una catena, la catena della schiavitù, e blasonerebbe di certo il centro del paese molto più che un idrante.
Scrivo queste parole, consapevole che ci troviamo in un periodo di reali difficoltà economiche del Paese, e che affrontare questo argomento significherebbe per l’Amministrazione aggiungere una voce al capitolo spese.
Bene, io sono certo che di fronte all’opportunità di dare miglior cornice alle opere di questo nostro artista, e il dovuto risalto che il Monumento ai Deportati merita, la gente non esiterà a dare un proprio contributo. Io stesso mi faccio garante per la sensibilizzazione e la raccolta della somma necessaria. Lo faccio per amore del mio paese, per stima per Benevelli, e per mio nonno Enrico, che da quel cinema, tanti anni fa, partì assieme a tanti altri sfortunati nostri concittadini, alla volta della Germania. E non fu per vacanza.
(Chicco Salimbeni)
Condivido.
Condivido e auspico che il monumento ritorni nel suo contesto naturale. (Teatro). Vanno affrontate e risolte tutte le difficoltà. Ciò che conta e coniugare l’evento storico, così carico di drammaticità e d’insegnamento, con l’opera artistica che esprime, sul piano artistico, magistralmente lo stesso significato. Uomini di buona volontà…
(Giorgio Tegani)