Home Cronaca L’Elda racconta: Le leggende, “La Fossa di Ricò”

L’Elda racconta: Le leggende, “La Fossa di Ricò”

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Dovete sapere che la strada che porta a Carnola e costeggia la parte ovest della Pietra, fino a un’ottantina di anni fa, era una stradina stretta e soltanto inghiaiata che partendo dall’Albiaccio
si infiltrava fra boschi e siepi di rovo molto alte, per circa due chilometri fino a quel paese.
A un certo punto passava da una località denominata “Fossa di Ricò”, lì c’era una curva stretta che divideva due rive. Da una parte sgorgava da sotto la Pietra, un grosso torrente che durante la sua discesa ripida formava tante cascate e si buttava dentro una grande fossa d’acqua proprio in quella curva, lì poi si disperdeva sotto la strada per poi proseguire il suo cammino verso il Dorgola.
Lì dove c’era quella fossa, gli alberi erano più alti e fitti del solito e a tratti i rami si incrociavano sopra la tua testa. Posto conosciuto da me da sempre, perché poco più in là c’era un nostro terreno.
“àla Fosa ed Ricò as ghè vèd”
Traduco: Alla Fossa di Ricò ci si vede, questo ancora quando io ero bambina, allora chiedevo spiegazioni alla mamma:
“Perché as ghè vèd?”
Allora lei mi raccontava che quando c’era la luna piena, verso mezzanotte vicino alla fossa appariva la figura di Selena.
Questa era una ragazza bellissima molto alta, vestiva sempre con un abito azzurro, coi capelli color dell’oro che quando li scioglieva le battevano sui fianchi. Lei abitava di là del Dorgola, ma dove, non si sapeva esattamente, però si sapeva che si era innamorata perdutamente e ricambiata di un Dragone del Duca di Modena, che prestava servizio nel Palazzo Ducale di Bagnolo.
Quest’amore dapprima era stato platonico, ma poi trovarono il modo di potersi incontrare in luoghi appartati. Lei faceva chilometri di strada per poter stare con lui anche un’ora sola e chissà forse la Fossa di Ricò era un loro punto d’incontro, allora le strade non erano quelle di adesso.
Però un brutto giorno lui non si presentò all’appuntamento, il suo reparto era stato trasferito improvvisamente, da qualche parte era scoppiata una delle tante guerre di quel periodo.
Selena aspettò fino a notte fonda e da allora il suo aspetto cambiò completamente, dimagriva a vista d’occhio, non sorrideva più e non parlava più, rifiutando qualsiasi cibo. Ogni sera veniva ad aspettarlo vicino alla “Fossa” singhiozzando amaramente, ma lui non tornò più, forse si era dimenticato di lei, o molto possibilmente essendo partito per una guerra, poteva essere morto o fatto prigioniero, chissà!.. Lei piano, piano, si lasciò morire, non voleva più vivere senza il suo amato.
Così nelle notti di luna piena la vedevano riapparire in quel luogo, la vedevano vicino al laghetto col suo lungo abito azzurro e i capelli dorati sciolti sulle spalle.
Certo che la fantasia della gente galoppava, forse la luna piena fra gli alberi illuminava qualcosa fra i rami che sporgevano sull’acqua
e il viandante nottambulo che magari aveva anche alzato un po’ il gomito, impaurito gli era sembrato di vedere una donna molto alta vestita di azzurro.

Ora la “Fossa di Ricò” praticamente non esiste più, la strada è stata deviata e allargata, ormai da un secolo non parte più dall’Albiaccio, ma dalla fontana di San Pancrazio e con le ultime deviazioni che ci sono state nell’ultimo dopo guerra, sono spariti i grandi alberi e il torrente che scendeva impetuoso dalla Pietra, è stato in parte incanalato e passa sotto la strada e non c’è più il laghetto.
Povera Selena lei stessa non riconoscerebbe più questo posto.
Elda Zannini.