Un salto in libreria con Dilva Attolini e Pierluigi Tedeschi.
Dilva Attolini
I libri sono aeroplani
Consulta librieprogetti, 2020, pp. 134, brossura, pref. di Elisa Pellacani, ill. di Simona Sentieri,
ISBN 9788869880704
Nei cinque racconti che sono raccolti nel libro, Dilva Attolini, prolifica autrice di Castelnovo ne’ Monti, descrive la vita della gente della montagna attraverso una narrazione coinvolgente e fantasiosa che può essere interpretata come ricerca di un dialogo con i ragazzi in età scolare ma si rivolge anche a coloro che hanno il compito di accudire alla loro crescita e alla loro formazione. Di più: la traslazione di fatti e di persone in un ambiente rarefatto e onirico, pur citando i toponimi dei luoghi che ospitano le vicende o circoscrivendone la datazione a fasi definite della storia, non autorizzano l’attribuzione dell’opera all’ambito favolistico. Le parole di Dilva Attolini sono grevi e coerenti, fuse in un viluppo che affronta ansie e attese della società d’oggi e sollecita risposte e impegni da parte di chi ha ruoli decisionali, con interventi nei settori dell’educazione, dell’ambiente, della tutela e valorizzazione di culture e di identità naturali.
Le illustrazioni di Simona Sentieri, lievi e concise, accompagnano con una particolare essenzialità segnica lo svolgersi della narrazione e la sua contestualizzazione in scenari tipici della montagna reggiana.
Significativa è poi la nota introduttiva di Elisa Pellacani, che svela la portata di esperienze editoriali in cui autrici diverse, quali “ancelle della parola”, hanno offerto una gioiosa libertà di rilettura della propria vita, facendone un racconto “altro”.
Le illustrazioni di Simona Sentieri, lievi e concise, accompagnano con una particolare essenzialità segnica lo svolgersi della narrazione e la sua contestualizzazione in scenari tipici della montagna reggiana.
Significativa è poi la nota introduttiva di Elisa Pellacani, che svela la portata di esperienze editoriali in cui autrici diverse, quali “ancelle della parola”, hanno offerto una gioiosa libertà di rilettura della propria vita, facendone un racconto “altro”.
Pierluigi Tedeschi
Un salto da Nino. Abbecedario della Libreria del Teatro
Postfazione di Massimiliano Panarari
Consulta librieprogetti, 2021, pp. 214, brossura, foto dell’autore e di Elisa Pellacani,
ISBN 9788869880681
A sessant’anni dall’avvio della gestione di Nino Nasi della Libreria del Teatro si pone un punto fermo sul contributo che questa presenza ha offerto alla cultura e al prestigio di Reggio Emilia, allargandone i confini a tematiche, sensibilità e spinte rivoluzionarie che hanno investito un’epoca e che ancora riguardano la nostra contemporaneità. Tedeschi, dedicando brevi cenni al ruolo che ebbe la libreria nella precedente gestione di Nino Prandi e Arturo Nironi (cioè negli anni che vanno dal 1926 al 1960), effettua un avventuroso percorso ricostruttivo con immagini, testimonianze, documenti, coinvolgendo nella sua ricerca nomi noti e meno noti della città che hanno frequentato e sono in debito verso la libreria, in un abbecedario che si snoda tra suggestioni letterarie riportando l’attenzione al valore delle piccole metrature e dell’attività indipendente come fautrici di rinnovati dialoghi e ricerche oltre stereotipi o massive forme di conoscenza. Il volume accoglie scritti di Massimo Zamboni, Camillo Galaverni, Nicola Fangareggi, Ivanna Rossi, Arturo Bertoldi, Giuseppe Caliceti e di tanti altri, offrendo un caleidoscopio di sensazioni e di ricordi che risarciscono la memoria di Nino Nasi e costituiscono l’occasione per promuovere un’efficace tutela e valorizzazione dell’unica libreria storica di Reggio Emilia. Il libro accoglie anche citazioni e immagini sulle frequentazioni della libreria da parte di Corrado Costa e di Pier Vittorio Tondelli.
La prefazione è di Massimiliano Panarari, che individua gli aspetti singolari della ricerca, attribuendo alla presenza della Libreria del Teatro il merito di essere “un piccolo ma prezioso antidoto all’egemonia sottoculturale e allo strapotere acquisito dal capitalismo delle piattaforme”. L’opera è corredata di numerose fotografie (dell’autore e di Elisa Pellacani, che firma la copertina) che consentono al lettore di addentrarsi tra libri e scaffalature, appropriandosi del particolare effetto che il luogo detiene e proponendosi come riflessione sull’importanza che un luogo può rappresentare in un contesto sociale.