Torna nuovamente sotto i riflettori la questione della Statale 63 che collega Reggio Emilia al valico del Cerreto, portata in Parlamento dall'interrogazione dell'onorevole Antonella Incerti all'odierno Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibile. Dall'altro, invece, torna a costituirsi, dopo il primo Comitato ss 63, una nuova forma partecipativa di persone per sensibilizzare sul tema della principale arteria che attraversa il nostro Appennino.
Torniamo in parlamento. Nell'ottobre dello scorso anno, insieme alla ministra Paola De Micheli e alla presenza del dirigente alle infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia Valerio Bussei e dei sindaci del territorio, l'onorevole Incerti evidenziò diversi interventi necessari al miglioramento della viabilità lungo la ss63, tra cui la bretella di Rivaltella, la messa in sicurezza della strada dopo la galleria di Marola, nel comune di Carpineti e verso Castelnovo, la variante alle curve della Bettola, più volte annunciata. Fu proprio in questo incontro col Ministero che venne definito di realizzare un l’accordo di Programmazione quadriennale per lo sviluppo della ss 63 in accordo con Regione e Anas (“accordo di programma per il quadriennio 2021-2024”). "Attendavamo una predisposizione di questo accordo - spiega quindi la deputata - ma nel frattempo è cambiato il ministro, ora da Giovannini attendiamo non una generica opera di manutenzione straordinaria, ma una presa in carico dei progetti programmati ".
Da qui l'interrogazione parlamentare per capire quali risorse sono state messe a disposizione della viabilità nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), cosa si sta facendo e cosa si farà. Nel documento si legge che "le Regioni - in ambito di progetti infrastrutturali e di viabilità pubblica - hanno il compito di concordare interventi previsti in Contratti di programma che il Ministero delle delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile sottoscrive con Anas. Tali contratti, oltre ad individuare azioni condivise per la realizzazione di alcuni interventi sul sistema autostradale e su alcune strade statali, effettuano anche la ripartizione delle risorse erogate dal Cipe. Come sopra accennato, con il nuovo contratto in previsione, la Regione Emilia Romagna aveva confermato l’impegno nell'attuazione di alcuni importanti investimenti mirati allo sviluppo, all’efficientamento e alla messa in sicurezza del sistema viario regionale.
Fu in questa sede che i sindaci dei comuni interessati alla programmazione degli interventi sulla statale 63 - Reggio Emilia, Ventasso, Castelnovo ne' Monti, Carpineti Casina, Vezzano sul Crostolo e Quattro Castella - avevano quindi presentato progetti di manutenzione finalizzati in particolare all'innalzamento degli standard di sicurezza dell'infrastruttura e al superamento di alcune criticità strutturali, raccogliendo la disponibilità del Ministero delle Infrastrutture attraverso l’accordo di programma per il quadriennio 2021-2024.
"Da quanto saputo - spiega l'onorevole Incerti - il Ministero in oggetto avrebbe informato le istituzioni interessate della volontà di non sottoscrivere più l’accordo di programma ma di procedere attraverso la sola programmazione di manutenzione straordinaria. Le amministrazioni locali hanno manifestato forte preoccupazione per l'assenza di notizie, tenuto conto anche dell'importanza strategica della messa in sicurezza della statale 63 che collega la città all'Appennino". Per questo, l'onorevole Incerti chiede quali saranno le modalità e i tempi di intervento che verranno adottati affinché si proceda all’esecuzione dei lavori sulla statale 63, assicurando una programmazione dei lavori coordinata con le amministrazioni locali.
Nel frattempo in Appennino, con base a Carpineti, si ricostituisce un nuovo Comitato, dal nome "Strada Statale 63 + sicura", promosso da Irmo Bertani che sulla ss 63 vive. Questo documento, formalmente siglato da da 203 persone, è stato consegnato al sindaco Tiziano Borghi e, da lui, al presidente regionale Stefano Bonaccini, in visita a Catelnovo lunedì per fare il punto sui progetti che riguardano il territorio reggiano, tra cui la questione dei lavori di manutenzione sulla statale 63, oltre che alla riapertura punti nascite, lotta allo spopolamento e alla disoccupazione e prosecuzione della Snai.
Nel documento del nuovo comitato si pone attenzione su: velocità, inquinamento acustico (con riferimento, appunto, al tratto di Marola), impatto ambientale.
(Gabriele Arlotti e Beatrice Bramini)