Home Cronaca Mafia: anche Reggio Emilia a rischio / “Opporsi con tutte le forze”

Mafia: anche Reggio Emilia a rischio / “Opporsi con tutte le forze”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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I fatti delle ultime ore, sommati a quelli della scorsa settimana, con le centinaia di arresti compiuti nel milanese, ci mettono di fronte contemporaneamente ad una conferma e una svolta nelle strategie di lotta all’infiltrazione dei sistemi malavitosi nel corpo dell’economia del nostro territorio.

La conferma, ripresa e condivisa ormai da tutti, è quella di un tentativo sempre più virulento da parte di mafie ed organizzazioni criminose di infiltrarsi attraverso sistemi di controllo esterno ed interno nel tessuto economico delle imprese, con il credito ad usura che fagocita le aziende, con l’intimidazione diretta, col riciclo di denaro sporco attraverso l’acquisizione di beni ed imprese “puliti”.

A questo tentativo ci si deve opporre con tutte le forze: affinando sempre più gli strumenti di intervento delle forze dell’ordine, ma creando anche la consapevolezza nelle imprese che la denuncia delle situazioni di pericolo è essenziale per il proseguimento e lo sviluppo della propria attività.

Una vera svolta nella lotta alle mafie si ottiene, infatti, riuscendo ad incidere sull’atteggiamento della società civile: non basta indignarsi, servono misure concrete e sanzioni anche nei confronti di coloro che si rivelano collusi o vittime consenzienti. Tutto ciò, ovviamente, governato da una efficacia delle forze dell’ordine che abbisognano però di grandi risorse per poter operare con successo; i tagli che si abbattono su strutture già provate da storiche penurie di fondi rischiano di vanificare l’opera instancabile di coloro che governano in primis il presidio della legalità.

Questo, assieme alla limitazione della possibilità di intercettazioni, prevista dai recenti provvedimenti, mette in condizioni le mafie di giocarsi nuove carte e rialzare la cresta.

Reggio Emilia è tra i territori più a rischio su questi temi: la sua collocazione geografica la rendono un crocevia ideale di collegamento tra nord e sud. Le istituzioni hanno cominciato a lavorare insieme e questo è positivo: più dati vengono messi in comune, più possibilità di controllo si possono avere. In particolare, nei settori del trasporto e dell’edilizia vanno tenuti sotto controllo, ma anche se in forme più soft ma non per questo meno pericolose, i tentacoli del malaffare si estendono anche in altri ambiti, quali il commercio, la produzione ed il terziario.

Quindi la parola d’ordine deve essere “non abbassare la guardia”: la Camera di commercio è impegnata in questo senso, per non consentire, attraverso sottovalutazioni o provvedimenti legislativi non all’altezza, che il lavorio dei malavitosi e dei loro complici prenda il sopravvento, erodendo dall’interno l’economia dei nostro territori e sottoponendola ad un costante procedere sotto ricatto.

(Enrico Bini)