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Women’s voices: Zelda Sayre Fitzgerald and Martha Gellhorn.Speakeasy a cura di Eleonora Barbieri e Aichia Lo

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Continua la collaborazione tra il liceo linguistico "Cattaneo-Dall'Aglio" e Redacon tramite la rubrica "Speakeasy" curata direttamente dagli studenti dell'anno 2020-2021

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Zelda Sayre Fitzgerald: an interrupted woman

Eleonora Barbieri e Aichia Lo

Zelda and Scott Fitzgerald are known for being probably the most popular couple of writers of the "Roaring Twenties". As it usually happens with the most famous duos of artists in history, the person who gets all the credit and the fame is the man. In fact, Scott Fitzgerald is nowadays studied in schools as the writer of renowned novels such as "The Great Gatsby", "The Beautiful and Damned" or "The curious case of Benjamin Button"; whereas nearly no one knows the novels by Zelda, who was a great writer as well.

Zelda Sayre Fitzgerald

Zelda Sayre Fitzgerald was born in 1900 in Montgomery, Alabama. She was a transgressive and energetic young woman, and she was just 18 when she met Francis Scott Fitzgerald. They first saw each other during one of the typical cheerful parties of that period. They immediately fell in love, and they both enjoyed living in wealth, celebrating and taking expensive travels. They got married in 1920. The first years of marriage seemed to be wonderful and, sometimes, they even wrote some articles or short manuscripts together, where the signatures of both of them appeared.

When Scott started writing his novels, things went from bad to worse. Their relationship was going towards decline.He took inspiration from his personal life, but even more from Zelda’s life. She kept diaries where she wrote about everything: her everyday life, her feelings, her emotions; Scott didn’t hesitate even one second before reading her most intimate thoughts and indirectly reporting them in his books.

Zelda Sayre Fitzgerald and Francis Scott Fitzgerald

Thanks to many sources, we are aware of an interesting and dramatic change in their lives, that is to say, when they moved to France with their daughter and started to frequent the Hotel du Cap, near Marseille. Here, Scott became an alcoholic, and Zelda tried many times to kill herself. Their relationship was on-and-off, they kept searching for each other, and their toxic marriage went on and on. At this point, Zelda began to suffer from a serious mental disease. In 1930 she was admitted to a psychiatric hospital, where she died in a fire in 1948, 8 years after her husband’s death.

There are so many different opinions regarding the love and hate relationship between Zelda and Scott Fitzgerald. Some people think she ruined his life, with her whimsical and unpredictable personality. Others think it was Scott who drove Zelda insane. At the end of the day, the gist of the matter is that despite the works of a lifetime, only the work of one of them is recognized; for that reason, we can say that Zelda Sayre Fitzgerald is an “interrupted” woman, trapped by schizophrenia and shaded by a man.

Martha Gellhorn: the greatest war correspondent of the 20th century.

Martha Gellhorn

Being able to overshadow other identities is a form of presumption that man has repeatedly put into action throughout history.These forgotten identities remain suspended over time and then, they slowly disappear.The story of Martha Gellhorn and her husband Ernest Hemingway is a mirror of the fact that often, what gives birth to this will of “overshadowing” is a feeling like jealousy.

Martha Gellhorn was one of the greatest war correspondents of the 20th Century; in fact she was the witness of all the major international conflicts that occurred during her sixty-year career. She was born in  Missouri, in 1908, she started her career as a journalist for “The New Republic”,  then she moved to Paris to work  but she soon returned to the US to write about the crisis known as“The great depression”. In 1936 she met Ernest Hemingway and they travelled together to Spain to report on the Civil War. What isn’t said is that they were married for five years and throughout this period Hemingway often sought to stop her work. It is said that in their relationship competition took the place of passion, this also happened because  they had very similar personalities.

Martha Gellhorn and Ernest Hemingway

Gellhorn reported about the second World War, she was the only woman to land in Normandy: as a journalist, she wasn’t allowed to be there, so she embarked as a nurse, and  she followed the troops in secret.Moreover, she was the first woman who reported  about a concentration camp. Martha Gellhorn divorced Hemingway in 1945 because she was sick and tired of him always complaining about her trips overseas to work.She was so determined that she would continue working as a war correspondent until she was in her early 80s. Martha died in 1998 at the age of 89, she was fighting a serious  illness and she poisoned herself.

Competition or jealousy do not justify the desire to overshadow another person’s identity.This presumption is a clear manifestation of a hunger for power, which has deep roots within the human race. Martha Gellhorn’s life appears almost like a paradox: it seems impossible that an existence so steeped in history could disappear from history itself.

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Zelda Fitzgerald

Zelda e Scott Fitzgerald sono noti per essere probabilmente la coppia di scrittori più popolare dei "ruggenti anni venti". Come di solito accade fra le coppie di artisti più famosi della storia, la persona che ottiene tutto il merito e la fama è l'uomo. Infatti, Scott Fitzgerald viene oggi studiato nelle scuole come autore di famosi romanzi tra cui "Il grande Gatsby", "Il bello e dannato" o "Il curioso caso di Benjamin Button"; mentre quasi nessuno conosce i romanzi di Zelda, la quale era un'altrettanto grande scrittrice.

Zelda Sayre Fitzgerald nacque nel 1900 a Montgomery, in Alabama. Era una giovane donna trasgressiva ed energica, e aveva solo 18 anni quando incontrò Francis Scott Fitzgerald. Si videro per la prima volta durante una delle tipiche feste briose di quel periodo. Si innamorarono immediatamente e ad entrambi piaceva vivere nella ricchezza, festeggiare e intraprendere viaggi costosi. Si sposarono nel 1920.I primi anni di matrimonio sembravano meravigliosi e, a volte, scrivevano anche insieme alcuni articoli o brevi manoscritti, sui quali apparivano le firme di entrambi.

Quando Scott iniziò a scrivere i suoi romanzi, le cose iniziarono ad andare di male in peggio. La loro relazione stava andando verso il declino.Egli prendeva ispirazione dalla sua vita personale, ma ancor di più dalla vita di Zelda. Lei infatti teneva dei diari dove scriveva di tutto: della sua quotidianità, dei suoi sentimenti, delle sue emozioni; Scott non esitava nemmeno un secondo prima di leggere i suoi pensieri più intimi e riportarli indirettamente nei suoi libri.

Grazie a molte fonti, siamo a conoscenza di un cambiamento interessante e drammatico nella loro vita, ovvero quando si trasferirono in Francia con la figlia e iniziarono a frequentare l'Hotel du Cap, vicino a Marsiglia. Qui, Scott divenne un alcolizzato e Zelda tentò più volte il suicidio. La loro relazione andava e veniva, ma i due si cercavano continuamente e il loro matrimonio tossico continuava all'infinito.

A questo punto, Zelda iniziò a soffrire di una grave malattia mentale. Nel 1930 fu ricoverata in un ospedale psichiatrico, dove morì in un incendio nel 1948, otto anni dopo la morte del marito. Ci sono così tante opinioni diverse riguardo al rapporto di amore e odio tra Zelda e Scott Fitzgerald. Alcune persone pensano che lei gli abbia rovinato la vita, con la sua personalità stravagante e imprevedibile. Altri pensano che sia stato Scott a far impazzire Zelda. In conclusione, il succo della questione è che nonostante il lavoro di una vita, solo quello di uno di loro viene riconosciuto; per questo possiamo dire che Zelda Sayre Fitzgerald è una donna “interrotta”, intrappolata dalla schizofrenia e messa in ombra da un uomo.

Martha Gellhorn

Quella di poter mettere in ombra altre identità, è una forma di presunzione che più volte l’uomo ha messo in atto nel corso della storia. Queste “identità dimenticate” rimangono come sospese nel tempo, e, lentamente, svaniscono. La storia di Martha Gellhorn e suo marito Ernest Hemingway è lo specchio del fatto che, spesso, ciò che concepisce questa volontà di mettere in ombra, è un sentimento come la gelosia.

Martha Gellhorn fu una delle più grandi corrispondenti di guerra del ventesimo secolo; fu testimone dei più grandi conflitti che sono avvenuti durante i suoi sessant’anni di carriera. Nacque in Missouri, nel 1908, iniziò la sua carriera come giornalista del “New Republic”, in seguito si trasferì a Parigi per poi ritornare negli Stati Uniti dove scrisse della crisi conosciuta come “Grande depressione”. Nel 1936 conobbe Hemingway e viaggiarono insieme in Spagna per testimoniare sulla guerra civile. Ciò che non viene esplicitato però, è che nei cinque anni in cui furono sposati, Hemingway cercò spesso di interrompere il lavoro della moglie. Si dice che nella loro relazione la competizione avesse preso il posto della passione, questo accade anche perché avevano personalità simili.

La Gellhorn scrisse anche della Seconda Guerra mondiale, fu l’unica donna a sbarcare in Normandia: da giornalista, non le era permesso essere lì, così si  imbarcò come infermiera, seguendo le truppe in segreto. Fu inoltre la prima donna a riportare la testimonianza di n campo di concentramento. Gellhorn ed Hemingway divorziarono nel 1945: Martha era ormai esausta del fatto che lui si lamentasse sempre dei suoi viaggi all’estero per lavoro. Era così determinata che continuò a lavorare come corrispondente di guerra fino all’età di 80 anni. Morì nel 1998, a 89 anni: si avvelenò, mentre stava combattendo contro una grave malattia.

Competizione e gelosia non giustificano la volontà di mettere in ombra l’identità di un’altra persona. Tale presunzione, è l’ennesima manifestazione di una fame di potere, che ha profonde radici all’interno del genere umano. La vita di Martha Gellhorn appare quasi come un paradosso: sembra impossibile che un’esistenza così intrisa di storia possa scomparire dalla storia stessa.

(Eleonora Barbieri e Aichia Lo, classe 4ªQ)

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