Home Cronaca Così un pezzetto di Sardegna ha scoperto l’Appennino

Così un pezzetto di Sardegna ha scoperto l’Appennino

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TOANO (20 luglio 2010) – “Abbiamo scoperto che la Sardegna e l’Emilia sono molto più vicine di quanto pensassimo”. Parole di Angelo Zara, presidente del Coro di Florinas (Sassari) che, per tre giorni con una comitiva complessiva di cinquanta persone, ha calcato le strade e le chiese dell’Appennino. Motivo? Rendere la visita agli amici del Coro “Vocilassù” di Toano a seguito di una breve loro tournè effettuata ai primi d’agosto l’anno scorso nel nord ovest della Sardegna, nella cittadina omonima.
Per il Florinas tutto è cominciato nel torrido pomeriggio di venerdì 16 luglio 2010 all’uscita dell’autostrada giù a Reggio Emilia, accolti da rappresentanti del Coro “Vocilassù” di Toano del Coro “Monte Cusna” e subito dopo meta nel centro storico. Piazza della Vittoria, il Teatro Valli, l’Ariosto e la Via Emilia. In fine Piazza Prampolini con il Duomo e la Sala del Tricolore. Qui, nella sala del consiglio, famigliari e accompagnatori seduti sugli scranni, a rappresentare, sicuramente, la nostra Italia migliore, con il Coro sardo che esegue per la prima volta, proprio lì, davanti a quel pezzo di stoffa che dal 7 gennaio 1797 dovrebbe affratellare l’Italia intera, un commovente “Dimonios” e l’inno della gloriosa “Brigata Sassari”, quello che sentiamo il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica. Subito dopo “Non poto reposare”, una struggente canzone d’amore per la propria donna, per la Sardegna. La consegna di una copia del Primo Tricolore al Presidente del Coro di Florinas Angelo Zara da parte del presidente del Coro “Monte Cusna” Cesare Grappi e poi via a cercare un po’ di frescura lungo la valle del Secchia.

A Carpineti il battesimo corale con le nostre montagne. Si è iniziato alle ore 21.00 in Piazza Matilde di Canossa, attesi dal sindaco Nilde Montemerli, per il concerto “Fughe carpinetane”, unendo i canti del coro sardo a quelli del Coro Simple Voice di Cerredolo di Toano. Una serata realizzata grazie al contributo del Comune di Carpineti. Un assaggio di musica che si è protratto ben oltre il previsto. E, proprio all’insegna della musica, non deve destare stupore vedere poco dopo i coristi di Florinas, assieme ai Vocilassù, cantare assieme Ligabue, sotto il palco a “Cavola a tutta birra”. Un colpo all’anima tra una marea di applausi tutta per loro.

“Abbiamo scoperto qualcosa di incredibile” è il commento di alcune donne accompagnatrici. Il motivo? La panoramica mattinata di sabato 17 luglio con il pullman del Florinas inerpicato in Val d’Asta, sotto le pendici del Cusna, dapprima ascoltando da un corista-guida del “Vocilassù” la storia antica delle nostre terre, per poi vederla, in parte, rappresentata con rara maestria negli splendidi borghi e diorami del nostro presepista Antonio Pigozzi che li ha accolti con un aperitivo a Gazzano, paese del Presepio.

Nel tardo pomeriggio, dopo l’accoglienza nella Castelnovo storica, un’immancabile visita alla Pietra di Bismantova, con tanto di Ave Maria cantata nella chiesetta dell’eremo (uno dei benedettini vissuto lì è un florinese ora in convento a Parma), poi alle ore 21.15, a Castelnovo ne’ Monti, presso il centro Culturale Polivalente per la XXX Rassegna Corale Castelnovese. Oltre all’ospitante Bismantova diretto da Giovanni Baroni, tra gli ospiti altre eccellenze delle varie realtà canore italiane: il Coro Barbarossa di Lodi, diretto da Graziano de Zen, il Coro di Florinas diretto da Giacomo Pintori ed il Coro Vocilassù di Toano, diretto da Antonio Pigozzi, per la prima volta a questa prestigiosa manifestazione, che ha goduto del patrocinio del Comune di Castelnovo ne’ Monti con il saluto dell’assessore alla cultura Francesca Correggi.

Domenica 18 luglio 2010 visita al Caseificio di Cavola per ascoltare la storia delle origini del primo formadio e, dopo le spiegazioni tecniche sulla lavorazione, assistere all’immancabile levata in forma del Re dei formaggi. Stupore grande dei sardi a fare le foto, quasi come topolini, tra le oltre dodicimila forme di Parmigiano Reggiano nel magazzino. Trasferta a Cerrè Marabino per la S. Messa nella chiesa parrocchiale cantata dal Florinas. Altri canti a seguire e la foto di gruppo con lo sfondo del gigante. Pranzo organizzato per loro dalle donne del paese con specialità tipiche: i tortelli verdi.

“Questa tre giorni – spiegano dal Coro di Florinas - si è conclusa per noi in modo davvero esaltante”. Anche, perché, dopo un saluto in municipio accolti dal sindaco, alle ore 21.00 nella bella ed antica Pieve matildica di Santa Maria in Castello a Toano ad attenderli c’è stato l’evento “Note d’Estate - quando la musica incontra le parole” prodotta dal Coro “Vocilassù” con il contributo del Comune di Toano e della Banca di Cavola e Sassuolo. A detta di molti davvero una grande evento musicale e culturale pensato e curato nei dettagli dalla regia di Ubaldo Montruccoli.

Con l’interno della Pieve gremito e gente ancora in arrivo, fuori sul sagrato, nella piacevole brezza estiva. Si sono ad un tratto abbassate le luci e sulle note del Veni creator Spiritus, in gregoriano, un monaco benedettino e un rugginoso torcere hanno illuminato la penombra all’arrivo di Matilde di Canossa (Elisa Montruccoli) per un suggestivo prologo storico-medievale, ottimamente recitato.
Quindi la presentazione della serata (una commistione fra culture, musica e parole) e le letture di Paola Belli, tratte dal romanzo Canne al vento della scrittrice sarda Grazia Deledda, Premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Si sono succeduti poi l’ospitante Coro “Vocilassù”, i virtuosismi alla fisarmonica del m° carpinetano Lorenzo Munari e la potente voce della soprano toanese Marzia Schenetti che così si è espressa in seguito: “Ritengo che queste occasioni siano molto importanti per conoscere e unire il potenziale artistico delle nostre montagne... spero di poter collaborare ancora con il Coro Vocilassù, mi è piaciuta molto ed è stata una serata spettacolare e piena di magia.” La soprano e il fisarmonicista si sono anche esibiti insieme nell’esecuzione di “Stride la vampa” tratto da “Il Trovatore” di G. Verdi.
Letteralmente un’apoteosi quando i coristi del Coro Florinas, nei tipici costumi sardi e ottimamente diretti dal maestro Giacomo Pintori, hanno preso posto nell’abside centrale, cantando in tondo come i loro nuraghes, facendo risuonare delle loro potenti e particolari armonie le antiche volte della bella Pieve di Santa Maria in Castello. Monumento matildico, ma nominata ancor prima (980) nel Diploma dell’imperatore Ottone II.

Così si è espresso nell’intermezzo il presidente del Coro Angelo Zara: “Credevamo di essere noi sardi gente particolarmente ospitale, ma scopriamo che anche voi lo siete. Grazie per averci dato la possibilità di poterci esibire in un contesto così prestigioso e in un ambiente di così grande valore storico. In questi giorni abbiamo conosciuto persone orgogliose della loro terra, della loro storia e delle loro millenarie tradizioni, come lo siamo noi. Ancora grazie!”

Il saluto del sindaco di Toano Michele Lombardi: “La vostra presenza e questo luogo si sono impreziositi a vicenda.” A seguire scambi di doni e prodotti tipici fra i Cori, con omaggi ai vari artisti che hanno così impreziosito la serata.

Ecco un modo tutto particolare, attraverso eventi così voluti, per far conoscere e promuovere il nostro territorio e tutte le sue ricchezze, coinvolgendo diversi comuni. Singolare il fatto che siano stati la tradizione del canto corale nel nostro Appennino e il Coro di Florinas a farlo da protagonisti.