Il Consiglio provinciale di Reggio Emilia ha trattato un'interpellanza della Lega nord nella quale si chiedevano chiarimenti rispetto al progetto di un presunto termovalorizzatore da realizzare nell'area artigianale Fora di Cavola. Ad illustrare il documento in aula è stato il consigliere provinciale del Carroccio Romano Albertini. A rispondere ai quesiti posti è stato invece l'assessore provinciale all'ambiente Roberto Ferrari: "Non si tratta di un termovalorizzatore, ma di un impianto che la legge denomina caldaia o turbina".
In particolare, l'assessore Ferrari ha spiegato che "il progetto è relativo ad un centro di produzione di biomasse legnose, in parte provenienti dagli scarti forestali dell'Appennino ed in parte dalla potatura delle alberature urbane. Questi materiali sono sottoprodotti e non rifiuti, che la legge classifica come combustibile, idoneo ad alimentare impianti di produzione di energia elettrica e termica di fonti rinnovabili. Si tratta di impianti particolarmente diffusi nel Trentino Alto-Adige, ad esempio, e che vengono utilizzati per il teleriscaldamento. Così come la prospettiva dell'impianto di Cavola va in questo senso, con l'obiettivo di favorire la nascita di una filiera del legno". Venendo allo stato dell'arte, l'assessore Ferrari ha specificato che "al momento Enìa non ha ancora presentato il progetto".
Ha infine preso la parola il consigliere Albertini dichiarandosi "poco soddisfatto perché temo che il progetto evolva in un impianto di natura differente. L'auspicio comunque è che il progetto conservi questa vocazione, che così com'è non può vederci contrari".
Caldaia?Turbina?
Io rimango molto scettico, per invogliare la popolazione si propina un futuro idilliaco di caldaie o turbine che bruciano legno o altre sostanze organiche e producono energia, poi se in futuro dovesse capitare un emergenza rifiuti cosa potrà succedere? Chi impedirà che una eventuale situazione critica possa trasformare le innocue caldaie a legna in termovalorizzatori? Se si avranno rassicurazioni certe a queste domande sarò il primo sostenitore di queste turbine o caldaie che si voglia. Altrimenti la legna e le sterpaglie le bruceremo alla vecchia maniera nelle stufe.
(Andrea Telani)
Certo che questi dubbi, sig. Albertini, provengano da un esponente di un partito che fa parte organica di una maggioranza che ha rimesso in pista la costruzione delle centrali nucleari… “Molto pittoresco”, diceva, anni fa, con inflessione anglofona quella signora d’oltremanica, entusiasta del mondo italiano, interpretata con maestria da Enrico Montesano…
(cf)
Di impianti nati per una cosa e diventati un’altra è pieno il mondo; ed anche di rassicurazioni puntualmente smentite dai fatti. L’esempio locale è la discarica di Poiatica (guarda caso poco lontana dal sito scelto per la centrale a biomasse), nata per servire i comuni della montagna ma che vede arrivare rifiuti in maggior parte provenienti dalla pianura. Ed a proposito il CDR (combustibile da rifiuti) può essere considerato biomassa…
Al soggetto che non si firma che con la sigla vorrei dire che l’appartenenza ad un movimento non sempre preclude la ragione e se proprio volessimo fare i puri non si saprebbe certo dove schierarsi. Mi permetta un consiglio… oltre a criticare le azioni altrui abbia il coraggio delle proprie… Si firmi.
(Antonio Manini)
I soliti…?!?!
Tutti si lamentano del poco lavoro, del fatto che nel nostro Appennino non si produca nulla. Poi appena arriva un’idea, secondo me buona, si cerca sempre di trovare un difetto, qualcosa che non va. Perchè mettere subito dei veti sul fatto di produrre energie dal materiale di scarto, sia esso da boschivo che da rifiuto urbano? Se il problema è l’inquinamento sarebbe giusto che tutti iniziassero a muoversi a piedi o al massimo in bicicletta, visto che le emissioni da automezzi sono molto più inquinanti di quelle di un moderno termovalorizzatore o centrale a caldaia\turbina che sia.
(Damiano Cani)
Innanzitutto credo che mettere una questione del genere sotto l’aspetto politico sia un errore perchè l’aria non è nè di destra che di sinistra. In secondo luogo a Fora di Cavola si vorrebbe costruire una centrale a biomasse legnose che non è altro che un inceneritore inizialmente di legname…
(Massimo Govi)
Innanzi tutto un inceneritore non porta lavoro, visto che bastano tre persone, ma casualmente nei loro dintorni la gente si ammala (non di raffreddore). Invece la raccolta differenziata porterebbe molto lavoro senza inquinare. Per quanto riguarda il traffico, cosa si pensa: che il materiale da bruciare ci arrivi da solo?? Ci vogliono decine e decine di camion e chiaramente il traffico ordinario non è che sparisce!! Sarebbe bene informarsi per bene prima di esprimersi…..!!!!
(Massimo Govi)