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“Parchi nazionali a rischio scomparsa”. L’assessore regionale Freda: “Condividiamo le preoccupazioni e seguiremo la vicenda con attenzione”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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I tagli della manovra correttiva di Tremonti si abbattono su voci di spesa che, semplicemente, non possono subire ridimensionamenti, pena la sparizione. Una di queste è il finanziamento ai parchi nazionali, che verrà dimezzato. Come si pretende che i parchi continuino a svolgere la propria funzione di adempimento degli accordi della Carta di Siracusa e di tutela delle biodiversità? Già adesso le difficoltà di gestione sono enormi, dato un budget risicatissimo. Con un taglio simile sarà impossibile salvaguardare i parchi nazionali. Abbiamo il forte sospetto che l'obiettivo sia quello di privatizzarli - senza considerare il rischio che vengano stuprati da operazioni di edilizia speculativa. È un pericolo da scongiurare. Per questo domani nel question time in aula chiederemo cosa la giunta intenda fare per evitare la scomparsa dei parchi nel nostro territorio: quello dell'Appennino tosco-emiliano e il Parco nazionale delle foreste casentinesi, monte Falterona, campigna.

(Andrea Defranceschi, capogruppo Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it, Regione Emilia-Romagna)

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Come viene reso noto oggi (20 luglio, ndr), l'assessore regionale Sabrina Freda condivide le preoccupazioni del consigliere Andrea Defranceschi e promette azioni della Regione Emilia-Romagna contro i tagli prospettati dal governo Berlusconi. Defranceschi: "I parchi nazionali nell'ultimo anno hanno registato un incremento di turisti del 35% e sono fondamentali per lo sviluppo della nostra montagna, insieme al rilancio di stazioni turistiche come Cerreto e Febbio". "La Prestigiacomo invece di protestare si dimetta da ministro per manifesta incapacità visto che non sa difendere le sue competenze", conclude il rappresentante del Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it
"Condividiamo la preoccupazione espressa dal consiglieri del Movimento 5 Stelle e vigileremo per tutelare il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, ed in caso di tagli da parte del governo Berlusconi che ne mettano a repentaglio l'esistenza interverremo come Regione". Così l'assessore regionale all'ambiente Sabrina Freda ha risposto oggi in aula all'interrogazione urgente presentata dal consigliere Defranceschi, a fronte dell'allarme lanciato dal ministro Prestigiacomo sui tagli del governo. La Freda ha dichiarato in aula di "condividere le preoccupazioni e l'allarme lanciato dal consigliere Defranceschi e la giunta seguirà la vicenda con attenzione". Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle da parte sua ha attaccato pesantemente il ministro dell'ambiente del governo Berlusconi. "La Prestigiacomo dovrebbe dimettersi per manifesta inutilità e con i soldi risparmiati con le sue dimissioni si salverebbero tutti i parchi nazionali italiani - ha dichiarato in aula Defranceschi - se un ministro del governo non condivide le politiche attuate dallo stesso e lancia allarmi significa che non è capace di svolgere il suo ruolo di tutela ad esempio del sistema dei parchi nazionali". De Franceschi ha ricordato poi dati alla mano il valore aggiunto dei parchi nazionali per il turismo e l'economia locale. "Non sono come qualche esponente della destra afferma riserve per cacciare i cinghiali bensì rappresentano una ricchezza; il turismo nei parchi italiani nell'ultimo anno è incrementato del 35% e rappresenta il 10% della quota dell'indotto del turismo nazionale". "Per l'Appennino reggiano ad esempio il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano - ha spiegato ancora Defranceschi - può rappresentantare una grande risorsa sia di salvaguardia del suo ambiente che della promozione turistica ed economica sostenibile, al pari del rilancio di tutte le altre attività di turismo invernale ed estivo legate alle varie stazioni di Cerreto Laghi, Febbio patria del campione olimpionico Giuliano Razzoli". Il consigliere del Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it ha concluso lanciando una proposta "salvaparco" nel caso in cui le azioni di tagli del governo di Roma mettessero seriamente a repentaglio la sopravvivenza del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano. "A quel punto - ha concluso Defranceschi - toccherà alla Regione Emilia-Romagna intervenire direttamente facendolo diventare parco regionale".

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1 COMMENT

  1. I tagli ai Parchi. Non svendiamo i gioielli di famiglia
    Il taglio di 25 milioni di euro sul budget 2011 per i parchi nazionali è una misura scriteriata e di gratuita distruttività…
    Metterà in ginocchio e sulla difensiva la gestione di veri e propri gioielli d’Italia. I parchi nazionali sono gioielli della natura, della bellezza e anche della cultura; sono i simboli della sostanza più vera e più apprezzata del made in Italy: la creatività e la bellezza.
    Non è possibile spiegare se questo taglio sia frutto di becera ignoranza della realtà dei parchi o di odio viscerale e retrogrado per tutto ciò che ha a che fare con la parola ambiente, aborrita oggi dai reazionari di tutto il mondo così come, due secoli fa, gli oscurantisti aborrivano la parola libertà. 25 milioni, nel bilancio dello Stato, sono come un granello di sabbia in una grande spiaggia. Un nulla. Si trovano e si perdono senza neanche accorgersene. Eppure sono il 50% delle risorse complessive per 23 parchi nazionali: 1 milione 437mila ettari di territori di valore, che ricevono ogni anno la visita di 35 milioni di turisti. Tagliare il 50% ai parchi non restituisce un grammo di competitività al nostro paese… Anzi… E’ uno sfregio che indebolisce quello che è il vero capitale fisso del nostro turismo, dell’immagine positiva dei nostri prodotti e dell’attrattività dell’Italia nel mondo: il suo paesaggio. 25 milioni di euro sono il prezzo del cartellino di un buon centravanti di serie A… Un capriccio per un presidente di club. Sono l’equivalente dei contratti di alcuni conduttori tv. Con tutta la passione che si può avere per il calcio o per la tv c’è da essere sconcertati. I parchi sono il settore ricerca e sviluppo del nostro turismo e delle qualità italiane. Sono gli editori del rilancio e dell’utilizzo dinamico e competitivo di “aree deboli” dell’Appennino e delle zone rurali. Solo chi è cieco può trattarli così. Il governo e il Parlamento e anche il ministero dell’ambiente possono ripristinare 25 milioni in un attimo. In verità dovrebbero e potrebbero raddoppiare e non ridurre questo stanziamento. Salvaguardando comunque (come dice Tremonti) “i saldi e i soldi” si possono trovare senza troppe difficoltà questi 25 milioni, anche all’interno dello “stato di previsione” del ministero dell’ambiente e del territorio.
    Sono indignato, ma in ogni caso fiducioso. I parchi non spariranno! Sono forme istituzionali presenti in tutto il mondo, in tutti i continenti, in tutti gli emisferi, sotto tutti i regimi, sotto tutti i governi. Sono un valore e una necessità di questa epoca storica. Sono nati a Yellowstone, negli USA, 150 anni fa. Non moriranno in Italia per l’ottusità dei governanti di turno. Abbiamo inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, firmata da tutti presidenti dei parchi nazionali a prescindere dalle appartenenze politiche. Il Parlamento ha condotto fior di indagini sui parchi nazionali. Sa che non sono luoghi di spreco. E che meritano di più. Conto che in un prossimo provvedimento correttivo che eviti questo clamoroso autogol.

    (Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano)