Esce dalla felice penna di Vanessa Chesi il saggio “Io una brava mamma? Incredibile, lo so!” Nel testo, dato alle stampe nelle scorse settimane, l’autrice fornisce strumenti di approccio per tentare di governare al meglio la relazione genitori-figli.
“Le relazioni con gli altri sono sempre difficili da gestire: due mondi diversi che si scontrano. Ma cosa accade quando la relazione di cui dobbiamo occuparci è quella con i nostri figli? A dividerci non sono solo ruoli diversi, ma anche vissuti generazionali differenti, che non sempre aiutano a comprendersi. Cosa può fare quindi un genitore? Mettersi in discussione non è mai semplice, fa paura, paralizza: "Possibile che sia io a scatenare le loro reazioni?". Eppure, attraverso un viaggio interiore, percorrendo tappe di autoconsapevolezza e munendosi di strumenti di comprensione, ogni genitore potrà capire cosa lo fa agire, quale comportamento o tratto caratteriale dei figli lo fa arrabbiare, cosa glieli fa addirittura percepire come nemici. La risposta è da ricercare dentro di noi, nel passato che ci ha reso ciò che siamo. Non si può pretendere di migliorare la relazione che abbiamo con loro se non andiamo al principio di tutto: noi stessi”. Queste sono le parole con le quali l’autrice svela il contenuto del volume.
Non si tratta né di un romanzo né di una storia ma piuttosto di un documento che deriva dal percorso effettivamente fatto da Vanessa che l’ha portata a trasformarsi come donna, come genitore e come professionista.
Vanessa, classe 1972, è mamma di una quattordicenne e di un diciottenne. E’ una separazione destabilizzante che porta Vanessa ad avere la necessità di un supporto psicologico. In questo modo ha intrapreso una strada – non ancora conclusa- che l’ha profondamente cambiata. Il cammino di crescita intrapreso l’ha portata a trovare un equilibrio. Ha avuto più chiaro ciò in cui si voleva impegnare.
Ora Vanessa è diventata una counselor genitoriale abbandonando l’avvocatura, dopo aver seguito apposito master formativo di counseling.
E’ anche insegnante di bioenergetica con approccio molto fisico agli stati emotivi e appassionata di alchimia trasformativa.
Per 2 anni è stata volontaria presso la Cps (Cooperativa di prevenzione sociale) di Reggio Emilia che opera per dare supporto nell’ambito dei rapporti tra genitori e figli anche che vivono situazioni di disagio, che usano sostanze, o che sono in difficoltà varie.
Ha collaborato con una psicologa che opera all’interno delle scuole medie avendo modo così di conoscere e approfondire il rapporto di genitorialità consentendole di accaparrarsi un’esperienza davvero arricchente. E così è anche cresciuta come genitore così come stavano facendo i figli.
Vanessa abita ad Albinea, ma è profondamente legata all’Appennino. Intanto è il richiamo delle origini a tenerla ancorata alle radici: il papà è di Montebiotto e la mamma di Novellano. Appena può scappa dalla pianura e torna nel luogo dove è il suo cuore. Completa il quadro nel quale viene tratteggiata la figura di una donna di montagna il fatto che fino a due anni fa è stata una maggerina cantando con la Compagnia Val Dolo.
La destabilizzazione conseguente la pandemia in atto ha reso ancor più necessaria l’attività di professionisti come Vanessa che possono portare aiuto e supporto.
Bisogni magari che prima pur essendo presenti erano latenti ora sono esplosi a causa del rallentamento che le persone hanno subito. Sono venute a galla situazioni che erano rimaste in ombra per molto tempo coperte dal fare e fare e fare ai ritmi accelerati a cui erano prima abituate le persone. I diversi vissuti che con la velocità stavano schiacciati giù, col rallentamento subito sono emersi portando appresso tanto del sommerso.
Leggendo il libro ci si ritrova a fare i conti con le paure, le fragilità. E’ come se ci si stia guardando dentro. Non si deve aver paura di porsi domande, anche le più scomode, le più difficili. Cercando, si trovano risposte che spesso poi facilitano la prosecuzione del viaggio nella vita che diventa più semplice se ci si pone in ascolto in primis di noi stessi ma anche degli altri.
Con i colori usati da Vanessa si scopre come ciascuno dipinga la sua tela addossandosi colpe di molte cose che spesso portano ad allontanare le persone più vicine e più care. Scorrendo le pagine si trova motivo di assoluzione e riscatto. La lettura del testo, indicata per tutti coloro che vogliono crescere ed amare le proprie parti fragili, è non solo per le mamme ma anche per i papà, co-primi attori presenti sul palcoscenico del non sempre facile rapporto genitoriale.
Le pagine scorrono veloci grazie alla scrittura originale e chiara, fresca e molto coinvolgente che pare fluita in modo armonico e spontaneo direttamente dal cuore dell’autrice, perno appunto attorno al quale si è sviluppata la sua evoluzione.
Volendo si può trovare anche una morale: non dobbiamo temere di farci domande, anche le più difficili.