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E’ invasione di cavallette

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CASTELNOVO MONTI (17 luglio 2010) - Nella città di Astrakhan, nella Russia meridionale, sono dovuti intervenire con gli elicotteri per bloccare l’invasione delle cavallette. In Appennino, in questi giorni, va in scena un fenomeno inusuale negli ultimi anni e col quale gli agricoltori lottano con i trattori: un’incredibile prolificazione dei voraci insetti, ghiotti di erba medica, uno dei foraggi privilegiati per la produzione del Parmigiano Reggiano. Un rimedio empirico? Sfalciare i prati prima che lo facciano le voraci mandibole di questi animaletti. “La soluzione sarebbe quella di tagliare l’erba medica, ma non sempre ne abbiamo il tempo o i prati sono pronti”, spiega Paolo Tosi, presidente della Latteria di Migliara di Casina, premio Grolla d’Oro miglior formaggio d’Italia con la Nazionale del Parmigiano Reggiano, e titolare di un’azienda con 116 bovine a Busanella di Migliara.

Da restare a bocca aperta il suo racconto: “Nella mia azienda hanno già divorato più di tre biolche di erba medica, ma preferiscono quella dei prati nuovi e non amano i terreni con cotica spessa o esposti a sud est. L’altro giorno mi sono recato in un prato a Rovetto per capire i motivi per i quali il suolo era così scuro: il nuovo medicaio era invaso da questi insetti”.
Segnalazioni si hanno anche da Cerreto di Monteduro, nel Vettese, a Cavola di Toano. La sera gli automobilisti che attraversano le strade d’Appennino possono illuminare coi fari questi ortotteri presenti sull’asfalto. E diverse telefonate giungono anche ai Servizi Veterinari, con preoccupazione, anche, della popolazione urbana. C’è chi segnala la presenza sui muri di cavallette, che non disdegnano nemmeno gli orti, essendo polifaghe.
“E’ un fenomeno che ha una sua ciclicità – rileva Paolo Lami, presidente della Latteria di Cavola – e quest’anno ci siamo dentro appieno. Questo flagello si assomma a quello assai più preoccupante dei caprioli”. Buone notizie? Non ancora, perché questo fenomeno, avviatosi già nei giorni scorsi, pare solo destinato a peggiorare col crescere delle cavallette, ancora in uno stadio giovane.

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L’ESPERTO

“Lotta alle grillare, un vero flagello”

“La cavalletta in questione – spiega Anselmo Montermini, direttore del Consorzio fitosanitario di Reggio Emilia – è la Calliptamus italicus, caratteristica per le sue ali rossastre. Ciclicamente ricompare, e quest'estate registriamo diversi focolai, in particolare in collina, creando più disagi agli abitanti che veri danni alle colture”.
“Da due settimane – prosegue l’esperto agronomo - sono visibili le forme giovanili di questo insetto, raggruppato in ‘grillare’, costituite da cavallettine piccole, nere, che crescendo, assumono una colorazione brunasta”.
La soluzione? “Contro questo ‘flagello’ è necessario intervenire rapidamente e tempestivamente proprio sulle forme giovanili, perché in questo stadio sono più sensibili e meno mobili rispetto agli adulti, che hanno la capacità di volare. Sconsigliamo gli interventi contro gli adulti (da metà luglio-fine luglio in poi), risultati in passato pressochè inutili”.
Agli agricoltori che dire?
“Consigliamo di monitorare i loro terreni (soprattutto negli appezzamenti più soleggiati) e nel caso vi siano presenti le cavallette, nel più breve tempo possibile, di intervenire al fine di impedirne la diffusione e la crescita”. E’ di fondamentale importanza l'attenzione dell'agricoltore, sul proprio terreno, nell'individuazione delle grillare sulle quali concentrare il trattamento, che in questi casi sarà decisamente localizzato e che vedrà la soluzione del problema col minor impatto possibile (ambientale ed economico)”.

Info presso i tecnici del Consorzio fitosanitario provinciale (0522 271380 o [email protected]) o i tecnici dei comuni interessati.

(Gabriele Arlotti)

1 COMMENT

  1. galline!
    Hanno distrutto il mio orto per due anni (zona Felina); mangiavano dalle cipolle alle zucchine, non restava nulla. l’anno scorso per disperazione ho messo tre pollastre e quest’anno, nel quale a quanto pare c’è l’invasione da tutte le altre parti, da me non ce n’è alcuna! Le galline sono state la mia soluzione.

    (Commento firmato)