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Cgil, Cisl e Uil: punti nascita essenziali per il rilancio della montagna. Priorità all’emergenza sanitaria

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Anche i sindacati reggiani si esprimono unitariamente sulla riapertura dei punti nascita: “Le dichiarazioni del presidente Bonaccini dei giorni scorsi sulla riapertura dei punti nascita sono importanti, ora però la gestione dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 è la priorità".

Proseguono: “Come organizzazioni sindacali confederali, insieme con le categorie, siamo più volte intervenuti attraverso comunicati stampa e iniziative pubbliche, ribadendo sempre il concetto che per noi la chiusura dei Punti Nascita era un errore, anche perché la sicurezza della madre, del bambino e degli operatori sanitari sono determinanti per la sostenibilità del territorio”.

“Non era e non è pensabile un rilancio della montagna senza quei servizi di base che incentivano le persone a rimanere o stabilirsi in Appennino – continuano-. Anche se ora, tutte le risorse, non solo economiche, ma anche professionali, andranno canalizzate per far fronte alla situazione epidemiologica che impatta fortemente sui presidi ospedalieri e sull’intero distretto del socio- assistenziale".

"Tuttavia - spiegano - appena usciremo dall’emergenza Regione Emilia-Romagna e Ausl dovranno mettere in campo tutte le energie e le risorse organizzative e non per la riapertura del punto nascite, naturalmente in piena sicurezza come abbiamo sempre sostenuto e creduto che sia possibile fare”.

Ancora: “Il rafforzamento dei servizi socio sanitari di prossimità, che si fanno carico delle persone e delle famiglie nei loro bisogni essenziali, è un tema tra le grandi priorità della nostra montagna su cui occorre investire maggiormente, così come previsto anche dal recente rinnovo del Patto per il lavoro e per il clima sottoscritto a dicembre unitariamente a livello regionale".

Concludono Cgil, Cisl e Uil: "Abbiamo ribadito che la lotta alle disuguaglianze non si deve limitare a quelle economiche, sociali di genere o generazionali , ma anche territoriali, perché il futuro dei nostri territori è fortemente interconnesso alle persone che lo vivono. Auspichiamo che la discussione che si riaprirà sui punti nascite e le conseguenti decisioni di riapertura possano essere propedeutici per un più complessivo Patto per il Lavoro e per la montagna che rilanci davvero questo bellissimo territorio”.

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