Seguiamo a ruota le nostre vicine di casa Toscana e Liguria. Con un Rt sopra l'1, L'Emilia Romagna torna in zona arancione da domenica 21 febbraio. In giornata, il ministro della Salute Roberto Speranza (rimasto in carica anche con l'attuale governo Draghi) firmerà l'ordinanza sui nuovi colori delle regioni italiane, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. Oltre all'Emilia Romagna passano in area arancione la Campania e il Molise.
Le possibilità di restare in zona gialla, d'altronde, erano davvero poche, anche considerando il peggioramento dei dati nell'ultima settimana. Il bollettino Covid di ieri della Regione ha messo in evidenza una crescita dei nuovi casi (1.565 su 29.633 tamponi processati), un innalzamento della percentuale dei contagi (il 5,3% contro il 3,6% di mercoledì) e un aumento dei malati nelle terapie intensive.
Simbolo di questa situazione in peggioramento è Bologna. Il capoluogo di regione, infatti, ha avuto un'impennata nei contagi (ben 428 in più) e l’indice di replicazione del virus che ha raggiunto l'1.11. Per non parlare di quello di Imola che ha superato l'1.20.
Non servirebbe rinfrescare la memoria, poiché l'Emilia Romagna è rimasta in zona gialla per circa una ventina di giorni. Bar e ristoranti tornano a chiudere e potranno fare solo consegne d'asporto o domicilio; chiudono anche i musei (aperti in zona gialla tranne che nel weekend); vietati gli spostamenti all'esterno del proprio comune di residenza o domicilio (eccetto per i comuni di piccole dimensioni), coprifuoco dalle 22 alle 5, divieto di spostarsi fuori regioni prolungato fino al 25 febbraio.
Gli scienziati sono particolarmente preoccupati per l'alta incidenza delle varianti. In particolar modo da quella inglese, per la quale i vaccini sono comunque efficaci. Questa mutazione del virus è la più presente sul territorio regionale (e anche su quello nazionale) e ha una capacità di contagio molto superiore rispetto allo standard. Casi di variante inglese sono stati riscontrati su tutto il territorio regionale: all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, a Ferrara, a Modena, Reggio Emilia, a Rimini e a San Marino (che non ha ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino).
In merito alle varianti si esprime anche il presidente Stefano Bonaccini, affermando la necessità di un lockdown nazionale di qualche settimana. "Credo che con l'arrivo delle varianti serva una valutazione diversa. Mi chiedo se questo saliscendi, con il cambio di colore delle regioni, alla luce delle varianti, non abbia qualche pecca che si può risolvere".
Gli fa eco l'assessore alla Sanità Raffaele Donini che su Facebook scrive: "L'Italia 'maculata' non funziona. Non si può cambiare colore e regime di restrizioni ogni tre settimane, da parte di diverse regioni. Bisogna abbassare la curva dei contagi in modo definitivo in tutto il Paese. Altrimenti la pandemia rimbalza fra regioni e si rendono vani i sacrifici di cittadini ed imprese. Serve una strategia nazionale efficace. Subito".