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Un mancato incasso da 700mila euro per Cerreto Laghi, il presidente Bonaccini: “Servono ristori importanti ed immediati”

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"Nessun dubbio che la tutela della salute delle persone vada messa al primo posto, ma ne contestiamo il metodo", commenta così il presidente della Regione Stefano Bonaccini la decisione last minute del ministro Speranza di tenere chiusi gli impianti sciistici. "Non si può dare il via libera una settimana prima e poi ravvedersi poche ore prima della riapertura. Oltre al danno c'è la beffa, ora si prevedano ristori importanti ed immediati e poi che sia l'ultima volta che si procede con queste modalità".

Ormai dal 15 febbraio scorso, giorno di riapertura delle stazioni sciistiche di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Piemonte, gli operatori del settore sanno di aver definitivamente perso la stagione invernale. L'ordinanza sarà infatti valida fino al 5 marzo prossimo e forse, solo sperando in un clima invernale duraturo e in nevicate eccezionali, si potrà salvare poco meno di un mese di sci.

Ospiti al Nima Show Live, Claudio Malpeli gestore degli impianti sciistici di Ventasso Laghi e Marco Giannarelli, direttore della Turismo Appennino di Cerreto Laghi raccontano la situazione di sconforto e impotenza che stanno vivendo. "Eravamo tutti davanti al telegiornale - racconta Malpeli - perché già dalle 17 si vociferava che ci sarebbero stati dei cambiamenti".

I gestori dei principali impianti dell'Appennino reggiano avevano ricevuto le linee guida dalla Regione circa dieci giorni prima. "Oltre ai lavori previsti per una normale riapertura, come la battitura delle piste, la cartellonistica e le reti, abbiamo dovuto investire in materiali e assumere del personale per poter rispettare le misure anti-contagio", continua Malpeli.

"Una stazione sciistica piccola come la nostra, per poter riaprire in sicurezza, ci è costata circa 30mila euro - spiega Giannarelli. In un anno ci sono arrivati solo 4800 euro di ristori qualche mese fa, e con la perdita della stagione invernale abbiamo calcolato un mancato incasso di circa 700mila euro che i fondi dalla regione non copriranno".

Fortunatamente, con l'Emilia Romagna in zona gialla le località di montagna vengono comunque visitate dai turisti che apprezzano le belle giornate di sole e di neve per farsi una bella camminata con le ciaspole e respirare un po' d'aria fresca. "Quest'estate abbiamo avuto una grossa affluenza - conclude Malpeli. Non ci resta che sperare nella prossima". "Prima la salute certo, ma la gente muore anche così", aggiunge Giannarelli.